Thomas Newton
Thomas Newton (Lichfield, 1º gennaio 1704 – Londra, 14 febbraio 1782) che servì come vescovo di Bristol dal 1761 al 1782[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Gli studi a Cambridge
[modifica | modifica wikitesto]Newton era figlio di John Newton, un mercante di brandy. Cresciuto orfano di madre (morta quando il piccolo aveva soltanto un anno[2]), Thomas Newton fu educato al Trinity College di Cambridge (maggio 1723[2]), laureandosi in Bachelor of Arts (B.A.) nel 1726/27 e divenendo Magister artium (M.A.) nel 1730[2]. Successivamente fu eletto fellow del Trinity stesso.
La carriera ecclesiastica
[modifica | modifica wikitesto]Mentre stava ancora studiando a Cambridge, Newton fu ordinato diacono nel dicembre del 1729, e poi prete l'anno successivo[2]. Nel 1730 divenne vicar di Trebeck a St.George's, mentre nel 1742, grazie alla conoscenza con l'influente Pulteney, conte di Bath, Newton ne divenne cappellano privato[2]. Grazie a questa posizione, il prelato poté frequentare le alte sfere della politica e della corte reale, venendo presentato addirittura al principe di Galles, Federico di Hannover[3]. Nell'agosto del 1747, si sposò con Jane Trebeck[3], matrimonio che durerà fino alla morte di lei, avvenuta nel 1754[3]. Una svolta nella carriera ecclesiastica di Newton giunse nel 1761 quando, grazie alle conoscenze con Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg e col conte di Bute, rispettivamente madre e primo ministro del nuovo re Giorgio III (1760-1820), Newton fu nominato vescovo di Bristol e consacrato come tale il 28 dicembre del 1761[3]. Divenuto,l'8 ottobre 1768, decano della Cattedrale di Saint Paul a Londra[3], Newton proseguì la sua vita di studi e ricerche fino alla morte, avvenuta nel 1782[4].
Le opere
[modifica | modifica wikitesto]Opere d'erudizione
[modifica | modifica wikitesto]Thomas Newton rappresentava il prototipo del clero anglicano durante l'età georgiana: erudito, colto, poco interessato ai doveri pastorali e dal costume più rilassato rispetto alle generazioni precedenti, che avevano vissuto gli anni turbolenti della guerra civile e la grande stagione dei caroline divines, vale a dire i teologi anglicani incentrati sul confronto liturgico col cattolicesimo. Difatti, la produzione di Newton si concentra su opere di carattere erudito, volte a confrontarsi con i deisti e i razionalisti dell'età dei lumi. Tra i suoi più celebri lavori includono le sue annotazioni al Paradise Lost di Milton, inclusa una biografia dell'autore, pubblicata nel 1749[3]
L'opera più importante, secondo quanto disse Johnson, consistette nelle Dissertations on the Prophecies, una grande analisi erudita delle profezie della Bibbia, che furono stampate nel 1758[3]. Newton, attraverso una lunghissima rassegna di esegesi dei Libri di Daniele e dell'Apocalisse, si sforzò nell'intravedere il Papa come l'Anticristo finale, specialmente nella Dissertation XXVI – recapitulation of the prophecies relating to Popery[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Leslie Stephen, Newton, Thomas (1704-1782), a cura di Sidney Lee, collana Dictionary of National Biography, vol. 40, New York-Londra, Macmillan and Co.-Smith, Elder,& Co, 1894, pp. 403-405, OCLC 916836227. URL consultato l'11 novembre 2015.
- (EN) Thomas Newton, Dissertations on the prophecies : which have remarkably been fulfilled and at this time are fulfilling in the world, Londra, Longman & Co, 1832 [1758], OCLC 48663323. URL consultato il 5 maggio 2015.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Thomas Newton
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Thomas Newton, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 120785893 · ISNI (EN) 0000 0000 8416 2445 · CERL cnp00470346 · LCCN (EN) n85089677 · GND (DE) 123677459 · BNF (FR) cb106884586 (data) · J9U (EN, HE) 987007265932005171 |
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