Telescopus fallax
Serpente gatto europeo | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
(clade) | Craniata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Reptilia |
Sottoclasse | Diapsida |
Infraclasse | Lepidosauromorpha |
Superordine | Lepidosauria |
Ordine | Squamata |
Sottordine | Serpentes |
Superfamiglia | Colubroidea |
Famiglia | Colubridae |
Sottofamiglia | Colubrinae |
Genere | Telescopus |
Specie | T. fallax |
Nomenclatura binomiale | |
Telescopus fallax (Fleischmann, 1831) |
Il serpente gatto europeo (Telescopus fallax (Fleischmann, 1831)) è un serpente della famiglia Colubridae che vive principalmente nella parte orientale del bacino del Mediterraneo.[2]
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome comune è dovuto alle strette pupille verticali dei suoi occhi, che possono ricordare quelle dei gatti. Il serpente è considerato una specie velenosa, ma non pericolosa per l'uomo perché ha i denti situati posteriormente e non ha la capacità di iniettare il veleno all'uomo. Però usa i denti appuntiti posti dietro alla mascella superiore per iniettare veleno sufficiente a uccidere le sue prede, principalmente gechi e piccole lucertole. Per catturare la preda, dopo avervi iniettato il veleno la lascia fuggire e morire; poi la segue e fiutando l'aria circostante trova la traccia che ha lasciato; quindi inghiotte la preda per intero, iniziando dalla testa.[senza fonte]
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
L'areale di questa specie si estende dal nord-est dell'Italia sino all'Iran, comprendendo Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia, Malta, Cipro, parte meridionale della Bulgaria, Caucaso, Armenia, Georgia, Azerbaigian, Turchia, Israele, Libano, Siria e Iraq.[1][2]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b (EN) Aram Agasyan et al, 2009, Telescopus fallax, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b Telescopus fallax, in The Reptile Database. URL consultato il 22 luglio 2014.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Telescopus fallax, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.