Canone romano

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Messale Romano latino-italiano per le domeniche e le feste (1965).
Messale Romano in lingua italiana, seconda edizione (1983).

«Niente in esso è contenuto che non elevi a Dio l'animo di coloro che offrono il santo sacrificio»

Il Canone romano è la preghiera eucaristica che nel rito romano era l'unica nella Messa tridentina, fino alla revisione del Messale Romano nel 1969, con cui è stata modificata e appare, come nelle edizioni successive, con il titolo alternativo di "Preghiera eucaristica I".

Nel Messale romano tridentino è chiamato Canone della Messa e anche, in latino, Actio, come già nel Sacramentario gelasiano.[2][3]

Il Canone romano è probabilmente la più antica anafora in uso nella Chiesa di Roma; venne redatta tra il IV e il VI secolo, o forse ancora prima, con riferimenti alla tradizione precedente probabilmente apostolica, ed assunse la sua conformazione finale entro il XIII secolo.[4]

Nel corso del Concilio di Trento venne ribadita l'importanza della formulazione e del contenuto del Canone, incentrati sul sacrificio di Gesù sulla croce; essi rimasero inalterati, nonostante la richiesta di abrogazione da alcuni, in quanto deposito della Tradizione, considerata immune da ogni errore.[5]

L'antica preghiera fu aspramente criticata dai Riformatori protestanti e in particolar modo da Lutero, che lo definì «abominevole [...] raccolta di omissioni e di immondezze».

Nel corso del Concilio Vaticano II, papa Giovanni XXIII decretò che venisse aggiunta, all'interno del Canone romano, la menzione di san Giuseppe, presente per la prima volta nell'edizione del 1962.[6] Esso fu il primo cambiamento del Canone dal tempo di san Gregorio Magno (VI secolo) e rimane perciò tuttora criticato da coloro che sostengono l'importanza di mantenere il testo tradizionale nell'uso della liturgia cattolica.

Modifiche nella riforma liturgica posteriore al Concilio Vaticano II

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Il Canone romano ha subito alcune modifiche nella revisione del 1969.

Il nuovo testo separa tipograficamente le parole di Gesù dalla parte narrativa del resoconto dell'istituzione dell'eucaristia. La tipografia del testo anteriore separa invece chiaramente (punti fermi e caratteri più grandi) tutto il resto, narrazione e parole di Gesù comprese, da quelle parole presentate come quelle consecratorie, che realizzano la transustanziazione: tratta come consecratorie del pane solo cinque parole (enim compresa); l'indicazione data della consacrazione del vino è molto più prolissa e include la frase mysterium fidei, che nel Nuovo Testamento non appare come detta da Gesù.

Messale di Pio V Messale di Giovanni XXIII Messale di Paolo VI e Giovanni Paolo II

Qui pridie quam pateretur: accepit panem in sanctas ac venerabiles manus suas: et elevatis oculis in caelum ad te Deum Patrem suum omnipotentem: tibi gratias agens: benedixit, fregit, deditque discipulis suis dicens. Accipite, et manducate ex hoc omnes.

Hoc est enim corpus meum.

Simili modo postquam cenatum est: accipiens et hunc praeclarum calicem in sanctas ac venerabiles manus suas: item tibi gratias agens, Benedixit, deditque discipulis suis, dicens. Accipite, et bibite ex eo omnes.

Hic est enim calix sanguinis mei: novi et aeterni testamenti: mysterium fidei: qui pro vobis et pro multis effundetur in remissionem peccatorum.

Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis.

Qui pridie quam pateretur, accepit panem in sanctas ac venerabiles manus suas, et elevatis oculis in caelum ad te Deum Patrem suum omnipotentem, tibi gratias agens, benedixit, fregit, deditque discipulis suis, dicens: Accipite, et manducate ex hoc omnes.

Hoc est enim Corpus meum.

Simili modo postquam cenatum est, accipiens et hunc praeclarum calicem in sanctas ac venerabiles manus suas: tibi gratias agens, benedixit, deditque discipulis suis, dicens: Accipite, et bibite ex eo omnes.

Hic est enim Calix Sanguinis mei,
novi et aeterni testamenti:
mysterium fidei:
qui pro vobis et pro multis effundetur
in remissionem peccatorum.

Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis.

Qui, pridie quam pateretur, accepit panem in sanctas ac venerabiles manus suas, et elevatis oculis in caelum ad te Deum Patrem suum omnipotentem, item tibi gratias agens, benedixit, fregit, deditque discipulis suis, dicens:

Accipite et manducate ex hoc omnes:
hoc est enim Corpus meum,
quod pro vobis tradetur.

Simili modo, postquam cenatum est, accipiens et hunc praeclarum calicem in sanctas ac venerabiles manus suas, item tibi gratias agens benedixit, deditque discipulis suis, dicens:

Accipite et bibite ex eo omnes:
hic est enim calix Sanguinis mei
novi et aeterni testamenti,
qui pro vobis et pro multis effundetur
in remissionem peccatorum.

Hoc facite in meam commemorationem.

Il Messale riformato dopo il Concilio Vaticano II include nella consacrazione del pane le parole quod pro vobis tradetur, dette da Gesù secondo 1 Corinzi 11,24[7], frase assente nelle edizioni tridentine.

Nella consacrazione del vino questo Messale include le parole di Gesù, Hoc facite in meam commemorationem ("Fate questo in memoria di me") (Luca 22,19[8]; 1 Corinzi 11,24[9]).

Nel Messale tridentino, invece di queste parole di Gesù, il sacerdote dice silenziosamente, dopo la consacrazione e separatamente da essa, la simile frase Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis ("Tutte le volte che farete questo, lo farete in memoria di me") (1 Corinzi 11,25[10]), anch'esse parole di Gesù e trattate grammaticalmente come tali.

Nell'edizione di san Pio V (1570) il sacerdote le dice durante l'elevazione del calice: Prolatis verbis consacrationis deponit calicem super Corporale, et genuflexus adorat; surgit et ostendit populo: dicens: Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis. Nelle edizioni successive, a partire da quella del 1604, il sacerdote le dice prima di mostrare il calice al popolo.[11]

Nella formula della consacrazione del vino il Messale tridentino include, in mezzo delle parole di Gesù, la frase "Mistero della fede" (1Tim 3,9[12]), che nella messa riformata nel 1969 il sacerdote dice o canta, dopo la consacrazione e dopo la successiva ostensione del calice, come introduzione all'acclamazione dei fedeli, novità assente nella forma tridentina. Sono proposti tre testi per tale acclamazione, che viene omessa se il sacerdote per grave motivo celebra senza un fedele - cosa gravemente proibita secondo la regola, spesso disattesa, precedente la riforma del 1969 - che la pronunci.[13]

Nel Messale tridentino il sacerdote si genuflette sia prima di mostrare al popolo il calice contenente il vino consacrato sia dopo. In tal caso la genuflessione si fa generalmente prima e dopo di ogni volta che si maneggiano il Corpo e il Sangue. Nel Messale del 1969 e delle edizioni successive lo mostra subito dopo la consacrazione e si genuflette solo dopo.

La revisione del 1969 mantiene solo uno dei 24 segni di croce fatti dal celebrante sulle offerte, delle quali 15 dopo la consacrazione; gli inchini del corpo sono ridotte da cinque a tre; le genuflessioni da sei a due; l'altare non viene più baciato, mentre nel precedente Messale veniva baciato due volte.

La recita delle due liste complete di apostoli e di martiri delle edizioni tridentine è divenuta facoltativa, restando obbligatoria la menzione di Pietro, Paolo e Andrea nella preghiera Communicantes, e di Giovanni, Stefano, Mattia e Barnaba (i nomi menzionati nel Nuovo Testamento) nella Nobis quoque peccatoribus.[14]

Sia nella forma posteriore al Concilio Vaticano II sia in quella tridentina, il Canone è composto da: una preghiera per la Chiesa militante; una preghiera per i vivi; una preghiera di unione con la Chiesa trionfante, nella quale si fa memoria in primo luogo di Maria;[15] poi, ma solo nelle edizioni a partire dal 1962, di san Giuseppe; poi di dodici apostoli (tra i quali Paolo invece di Mattia, che secondo gli Atti degli Apostoli 1,15-26[16] fu eletto apostolo al posto di Giuda); cinque dei primi papi (papa Lino, papa Anacleto, papa Clemente I, papa Sisto I, papa Cornelio) e altri sette martiri (san Cipriano, san Lorenzo martire, san Crisogono, i santi Giovanni e Paolo e i santi Cosma e Damiano); poi genericamente di tutti i santi. Segue una preghiera preparatoria alla consacrazione; l'epiclesi (una preghiera rivolta a Dio affinché conceda l'effetto desiderato che in questo caso è la transustanziazione); il racconto dell'istituzione dell'Eucaristica; l'anamnesi, cioè il ricordo che il sacrificio della messa rappresenta e ripresenta la morte di Gesù; segue poi una preghiera per i defunti, e una domanda di essere ammessi alla compagnia degli apostoli e martiri, dei quali si menzionano in particolare Giovanni Battista e quattordici martiri, sette maschi (tra i quali san Mattia) e sette femmine. Infine il canone si conclude con la dossologia, cioè la glorificazione della Trinità.

Canon missae (Missale Romanum 1962) Prex Eucharistica I seu Canon Romanus (Missale Romanum 2002)[17] Preghiera Eucaristica I o Canone Romano (Messale Romano in lingua italiana 2020)
Te ígitur, clementíssime Pater, per
Iesum Christum Fílium tuum
Dóminum nostrum, súpplices
rogámus, ac pétimus
uti accépta hábeas, et benedícas
hæc †[18] dona, hæc † múnera,
hæc † sancta sacrifícia illibáta
Per la Chiesa militante
in primis, quæ tibi offérimus pro
Ecclésia tua sancta cathólica: quam
pacificáre, custodíre, adunáre et régere
dignéris toto orbe terrárum: una cum
fámulo tuo Papa nostro N., et
Antístite nostro N.,[19]
et ómnibus orthodóxis, atque cathólicæ, et
apostólicæ fidei cultóribus.
Memento per i vivi
Meménto, Dómine, famulórum,
famularúmque tuárum N. et N.
et ómnium circumstántium, quorum
tibi fides cógnita est, et nota devótio,
pro quibus tibi offérimus vel qui tibi ófferunt:
hoc sacrifícium láudis, pro se, suisque ómnibus:
pro redemptióne animárum suárum, pro spe salútis,
et incolumitátis suæ: tibíque reddunt vota sua
ætérno Deo, vivo et vero.
Per la Chiesa trionfante
Communicántes, et memóriam
venerántes, in prímis gloriósæ
semper Vírginis Mariæ, Genitrícis
Dei et Dómini nostri Iesu Christi:
sed et beáti Ióseph eiúsdem Vírginis
Sponsi,[20] et beatórum Apostolórum ac
Mártyrum tuórum: Petri et Pauli,
Andréæ, Iacóbi, Ioánnis, Thomæ,
Iacóbi, Philíppi, Bartholomæi,
Matthæi, Simónis et Thaddæi, Lini,
Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii,
Cypriáni, Lauréntii, Chrysógoni,
Ioánnis et Pauli, Cosmæ et Damiáni:
et ómnium Sanctórum tuórum; quorum
méritis, precibúsque concédas,
ut in ómnibus protectiónis tuæ
muniámur auxílio. Per eúmdem
Christum Dóminum nostrum. Amen.
Preghiera preparatoria alla Consacrazione
Hanc ígitur oblatiónem servitútis
nostræ, sed et cunctæ famíliæ tuæ,
quæsumus, Dómine, ut placátus
accípias: diésque nostros in tua
pace dispónas, atque ab ætérna
damnatióne nos éripi, et in
electórum tuórum iúbeas grege
numerári. Per Christum Dóminum
nostrum. Amen.
Epíclesi consacratoria
Quam oblatiónem tu, Deus, in
ómnibus, quæsumus bene † díctam,
ad † scríptam, ra † tam, rationábilem,
acceptabilémque fácere dignéris ut
nobis Cor † pus et San † guis
fiat dilectíssimi Fílii tui Dómini nostri
Iesu Christi.
Racconto dell'istituzione
Qui pridie quam paterétur
accépit panem in sanctas ac venerábiles
manus suas et elevátis óculis in cælum,
ad te Deum Patrem suum omnipoténtem tibi
grátias ágens bene † díxit, fregit, dedítque
discípulis suis, dicens:
Accípite, et manducáte ex hoc ómnes:
HOC EST ENIM CORPUS MEUM.
Símili modo póstquam cenátum est
accípiens et hunc præclárum cálicem
in sanctas ac venerábiles manus suas:
item tibi grátias ágens bene † díxit,
dedítque discípulis suis, dicens:
Accípite et bibíte ex eo ómnes:
HIC EST ENIM CALIX SANGUINIS MEI,
NOVI ET ÆTERNI TESTAMENTI,
QUI PRO VOBIS ET PRO MULTIS EFFUNDETUR
IN REMISSIONEM PECCATORUM.
Hæc quotiescúmque fecéritis, in mei memóriam faciétis.
Anàmnesi
Unde et mémores, Dómine, nos servi
tui, sed et plebs tua sancta, eiúsdem
Christi Fílii tui Dómini nostri tam
béatæ Passiónis, nec non et ab ínferis
Resurrectiónis, sed et in cælos
gloriósæ Ascensiónis: offérimus
præcláræ maiestáti tuæ, de tuis donis,
ac datis, hóstiam † puram, hóstiam † sanctam,
hóstiam † immaculátam,
Panem † sanctum vitæ ætérnæ
et Cálicem † salútis perpétuæ.
Supra quæ propítio ac seréno vultu
respícere dignéris, et accépta habére,
sícuti accépta habére dignátus es
múnera púeri tui iusti Abel, et
sacrifícium Patriárchæ nostri Abrahæ:
et quod tibi óbtulit summus sacérdos
tuus Melchísedech, sanctum
sacrifícium, immaculátam hóstiam.
Súpplices te rogámus, omnípotens
Deus: iube hæc perférri per manus
sancti Angeli tui in sublíme altáre
tuum, in conspéctu divinæ maiestátis
tuæ; ut quotquot ex hac altáris
participatióne sacrosánctum Fílii tui
Cór†pus et Sán†guinem sumpsérimus
ómni benedictióne cælésti et grátia
repleámur. Per eúmdem Christum
Dóminum nostrum. Amen.
Memento per i morti
Meménto étiam, Dómine, famulórum,
famularúmque tuárum N. et N.
qui nos præcessérunt cum signo fídei
et dórmiunt in somno pacis.
Ipsis, Dómine, et ómnibus in Christo
quiescéntibus, locum refrigérii, lucis
et pacis, ut indúlgeas, deprecámur.
Per eúmdem Christum Dóminum
nostrum. Amen.
Nobis quoque peccatóribus
fámulis tuis, de multitúdine
miseratiónum tuárum sperántibus,
partem áliquam, et societátem donáre
dignéris, cum tuis sanctis Apóstolis et
Martyribus: cum Ioánne, Stéphano,
Matthia, Bárnaba, Ignátio, Alexándro,
Marcellíno, Petro, Felicitáte, Perpétua,
Ágatha, Lúcia, Agnéte, Cæcília,
Anastásia, et ómnibus Sanctis tuis:
intra quorum nos consórtium, non
æstimátor mériti, sed véniæ,
quæsumus, largítor admítte.
Per Christum Dóminum nostrum.
Per quem hæc ómnia, Dómine, semper
bona creas sanctí†ficas, viví†ficas,
bene†dícis, et præstas nobis.
Dossologia
Per ip † sum, et cum ip † so, et in
ip † so, est tibi Deo Patri † omnipoténti,
in unitáte Spíritus † Sancti
ómnis honor et glória.
Per ómnia sæcula sæculórum
Amen
Te ígitur, clementíssime Pater,
per Iesum Christum Fílium tuum,
Dóminum nostrum, súpplices
rogámus ac pétimus,
uti accépta hábeas, et benedícas
hæc dona, hæc múnera,
hæc sancta sacrifícia illibáta,
Per la Chiesa militante
in primis, quæ tibi offérimus pro
Ecclésia tua sancta cathólica: quam
pacificáre, custodíre, adunáre et régere
dignéris toto orbe terrárum: una cum
fámulo tuo Papa nostro N., et
Antístite nostro N., et ómnibus
orthodóxis, atque cathólicæ et
apostólicæ fidei cultóribus.
Memento per i vivi
Meménto, Dómine, famulórum
famularúmque tuárum N. et N.
et ómnium circumstántium, quorum
tibi fides cógnita est et nota devótio,
pro quibus tibi offérimus: vel qui tibi ófferunt
hoc sacrifícium láudis, pro se suisque ómnibus:
pro redemptióne animárum suárum, pro spe salútis
et incolumitátis suæ: tibíque reddunt vota sua
ætérno Deo, vivo et vero.


Per la Chiesa trionfante
Communicántes, et memóriam
venerántes, in prímis gloriósæ
semper Vírginis Mariæ, Genetrícis
Dei et Dómini nostri Iesu Christi:
sed et beáti Ióseph eiúsdem Vírginis
Sponsi, et beatórum Apostolórum ac
Mártyrum tuórum, Petri et Pauli,
Andréæ, (Iacóbi, Ioánnis, Thomæ,
Iacóbi, Philíppi, Bartholomæi,
Matthæi, Simónis et Thaddæi: Lini,
Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii,
Cypriáni, Lauréntii, Chrysógoni,
Ioánnis et Pauli, Cosmæ et Damiáni)
et ómnium Sanctórum tuórum; quorum
méritis, precibúsque concédas,
ut in ómnibus protectiónis tuæ
muniámur auxílio. (Per Christum
Dóminum nostrum. Amen)
Preghiera preparatoria alla Consacrazione
Hanc ígitur oblatiónem servitútis
nostræ, sed et cunctæ famíliæ tuæ,
quæsumus, Dómine, ut placátus
accípias: diésque nostros in tua
pace dispónas, atque ab ætérna
damnatióne nos éripi et in
electórum tuórum iúbeas grege
numerári. (Per Christum Dóminum
nostrum. Amen.)
Epíclesi consacratoria
Quam oblatiónem tu, Deus, in
ómnibus, quæsumus, benedíctam,
adscríptam, ratam, rationábilem,
acceptabilémque fácere dignéris: ut
nobis Corpus et Sanguis
fiat dilectíssimi Fílii tui, Dómini nostri
Iesu Christi.
Racconto dell'istituzione
Qui, pridie quam paterétur,
accépit panem in sanctas ac venerábiles
manus suas, et elevátis óculis in cælum
ad te Deum Patrem suum omnipoténtem tibi
grátias ágens benedíxit, fregit, dedítque
discípulis suis, dicens:
ACCÍPITE ET MANDUCÁTE EX HOC ÓMNES:
HOC EST ENIM CORPUS MEUM,
QUOD PRO VOBIS TRADETUR.
Símili modo póstquam cenátum est
accípiens et hunc præclárum cálicem
in sanctas ac venerábiles manus suas:
item tibi grátias ágens benedíxit,
dedítque discípulis suis, dicens:
ACCÍPITE ET BÍBITE EX EO ÓMNES:
HIC EST ENIM CALIX SÁNGUINIS MEI
NOVI ET ÆTÉRNI TESTAMÉNTI,
QUI PRO VOBIS ET PRO MULTIS EFFUNDÉTUR
IN REMISSIÓNEM PECCATÓRUM.
HOC FÁCITE IN MEAM COMMEMORATIÓNEM.

Acclamazione del popolo

Mystérium fídei.
Mortem tuam annuntiámus, Dómine,
et tuam resurrectiónem confitémur, donec vénias.
Vel:
Quotiescúmque manducámus panem hunc
et cálicem bíbimus,
mortem tuam annuntiámus, Dómine, donec vénias.
Vel:
Salvátor mundi, salva nos,
qui per crucem et resurrectiónem tuam liberásti nos.
Anámnesi
Unde et mémores, Dómine, nos servi
tui, sed et plebs tua sancta, eiúsdem
Christi, Fílii tui, Dómini nostri, tam
béatæ passiónis, necnon et ab ínferis
resurrectiónis, sed et in cælos
gloriósæ ascensiónis: offérimus
præcláræ maiestáti tuæ de tuis donis
ac datis hóstiam puram, hóstiam sanctam,
hóstiam immaculátam,
Panem sanctum vitæ ætérnæ
et Cálicem salútis perpétuæ.
Supra quæ propítio ac seréno vultu
respícere dignéris: et accépta habére,
sícuti accépta habére dignátus es
múnera púeri tui iusti Abel,
et sacrifícium Patriárchæ nostri Abrahæ,
et quod tibi óbtulit summus sacérdos
tuus Melchísedech, sanctum
sacrifícium, immaculátam hóstiam.
Súpplices te rogámus, omnípotens
Deus: iube hæc perférri per manus
sancti Angeli tui in sublíme altáre
tuum, in conspéctu divinæ maiestátis
tuæ; ut, quotquot ex hac altáris
participatióne sacrosánctum Fílii tui
Córpus et Sánguinem sumpsérimus,
ómni benedictióne cælésti et grátia
repleámur. (Per Christum
Dóminum nostrum. Amen.)
Memento per i morti
Meménto étiam, Dómine, famulórum
famularúmque tuárum N. et N.,
qui nos præcessérunt cum signo fídei,
et dórmiunt in somno pacis.
Ipsis, Dómine, et ómnibus in Christo
quiescéntibus, locum refrigérii, lucis
et pacis, ut indúlgeas, deprecámur.
(Per Christum Dóminum nostrum. Amen.)
Nobis quoque peccatóribus
fámulis tuis, de multitúdine
miseratiónum tuárum sperántibus,
partem áliquam et societátem donáre
dignéris, cum tuis sanctis Apóstolis et
Martyribus: cum Ioánne, Stéphano,
Matthía, Bárnaba, (Ignátio, Alexándro,
Marcellíno, Petro, Felicitáte, Perpétua,
Ágatha, Lúcia, Agnéte, Cæcília,
Anastásia) et ómnibus Sanctis tuis:
intra quorum nos consórtium, non
æstimátor mériti, sed véniæ,
quæsumus, largítor admítte.
Per Christum Dóminum nostrum.
Per quem hæc ómnia, Dómine, semper
bona creas sanctíficas, vivíficas,
benedícis, et præstas nobis.
Dossologia
Per ipsum, et cum ipso, et in
ipso, est tibi Deo Patri omnipoténti,
in unitáte Spíritus Sancti
omnis honor et glória
per ómnia sæcula sæculórum
Amen.
Padre clementissimo,
noi ti supplichiamo e ti chiediamo
per Gesù Cristo, tuo Figlio e
nostro Signore, di accettare † e benedire
questi doni, queste
offerte, questo sacrificio puro e santo.
Per la Chiesa militante
Noi te l'offriamo anzitutto
per la tua Chiesa santa e cattolica,
perché tu le dia pace e la protegga,
la raduni e la governi su
tutta la terra, in unione con il tuo servo il
nostro papa N., il nostro vescovo N.
e con tutti quelli che custodiscono
la fede cattolica, trasmessa
dagli apostoli.
Memento per i vivi
Ricordati, Signore, dei tuoi fedeli [N. e N.].
Ricordati di tutti coloro che sono qui riuniti,
dei quali conosci la fede e la devozione:
per loro ti offriamo e anch'essi ti
offrono questo sacrificio di lode,
e innalzano la preghiera a te, Dio eterno,
vivo e vero, per ottenere a sé e ai loro cari
redenzione, sicurezza di vita e salute.
Per la Chiesa trionfante
In comunione con tutta la Chiesa,
ricordiamo e veneriamo anzitutto
la gloriosa e sempre vergine Maria,
Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo,
san Giuseppe, suo sposo,
i tuoi santi apostoli e martiri:
Pietro e Paolo, Andrea,
[Giacomo, Giovanni,
Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo,
Matteo, Simone e Taddeo,
Lino, Cleto, Clemente, Sisto,
Cornelio e Cipriano, Lorenzo, Crisogono,
Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano]
e tutti i tuoi santi;
per i loro meriti e le loro preghiere
donaci sempre aiuto e protezione.
Preghiera preparatoria alla Consacrazione
Accetta con benevolenza, o Signore,
questa offerta che ti presentiamo
noi tuoi ministri e tutta la tua famiglia:
disponi nella tua pace i nostri giorni,
salvaci dalla dannazione eterna,
e accoglici nel gregge dei tuoi eletti.
Epiclesi consacratoria
Santifica, o Dio, questa offerta
con la potenza della tua benedizione,
e degnati di accettarla a nostro favore,
in sacrificio spirituale e perfetto,
perché diventi per noi il corpo e il sangue
del tuo amatissimo Figlio,
il Signore nostro Gesù Cristo.
Racconto dell'istituzione
La vigilia della sua passione,
egli prese il pane nelle sue mani
sante e venerabili, e alzando gli
occhi al cielo a te Dio Padre
suo onnipotente, rese grazie con
la preghiera di benedizione,
spezzò il pane, lo diede ai
suoi discepoli, e disse:
PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI:
QUESTO È IL MIO CORPO
OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI.
Allo stesso modo, dopo aver cenato,
prese nelle sue mani sante e venerabili
questo glorioso calice,
ti rese grazie con la preghiera
di benedizione, lo diede ai
suoi discepoli, e disse:
PRENDETE, E BEVETENE TUTTI:
QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE
PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA,
VERSATO PER VOI E PER TUTTI
IN REMISSIONE DEI PECCATI.
FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME.
Acclamazione del popolo
Mistero della fede:
Annunziamo la tua morte, Signore,
proclamiamo la tua risurrezione,
nell'attesa della tua venuta.
oppure
Ogni volta che mangiamo di questo pane
e beviamo a questo calice
annunziamo la tua morte, Signore, nell'attesa della tua venuta.
oppure
Tu ci hai redenti con la tua Croce e la tua Risurrezione:
salvaci, o Salvatore del mondo.
Anamnesi
In questo sacrificio, o Padre,
noi tuoi ministri e il tuo
popolo santo celebriamo il
memoriale della beata passione,
della risurrezione dai morti
e della gloriosa ascensione al cielo
del Cristo tuo Figlio e nostro Signore;
e offriamo alla tua maestà divina,
tra i doni che ci hai dato,
la vittima pura, santa e immacolata,
pane santo della vita eterna e
calice dell'eterna salvezza.
Volgi sulla nostra offerta
il tuo sguardo sereno e benigno,
come hai voluto accettare i doni di
Abele, il giusto, il sacrificio di
Abramo, nostro padre nella fede,
e l'oblazione pura e santa di
Melchisedech, tuo sommo sacerdote.
Ti supplichiamo, Dio onnipotente:
fa' che questa offerta, per le mani
del tuo angelo santo, sia portata
sull'altare del cielo davanti alla
tua maestà divina, perché su tutti
noi che partecipiamo di questo altare,
comunicando al santo mistero del corpo
e sangue del tuo Figlio, scenda
la pienezza di ogni grazia e
benedizione del cielo.
Memento per i morti
Ricordati, o Signore, dei tuoi fedeli,
che ci hanno preceduto con il segno
della fede e dormono il sonno
della pace.
Dona loro, Signore, e a tutti quelli
che riposano in Cristo, la beatitudine,
la luce e la pace.
Anche a noi, tuoi ministri, peccatori,
ma fiduciosi nella tua infinita
misericordia, concedi, o Signore,
di aver parte nella comunità
dei tuoi santi apostoli e martiri:
Giovanni, Stefano, Mattia, Barnaba,
[Ignazio, Alessandro, Marcellino e Pietro,
Felicita, Perpetua, Agata, Lucia,
Agnese, Cecilia, Anastasia]
e tutti i santi:
ammettici a godere della loro sorte beata
non per i nostri meriti,
ma per la ricchezza del tuo perdono.
Per Cristo nostro Signore.
Tu, o Dio, crei e santifichi sempre,
fai vivere, benedici e doni al
mondo ogni bene.
Dossologia
Per Cristo, con Cristo e in Cristo
a te, Dio Padre onnipotente,
nell'unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria per tutti i
secoli dei secoli.
Amen.
  1. ^ Decreto conciliare e dottrina sul sacrificio della messa sessione XXII, su concilioditrento.blogspot.it. URL consultato il 26 ottobre 2014.
  2. ^ (EN) Fernand Cabrol, The Mass of the Western Rites
  3. ^ Adrian Fortescue dichiara: "Il Canone si chiama anche Actio". "Another name for the Canon is Actio". (EN) Adrian Fortescue, "Canon of the Mass" in Catholic Encyclopedia, New York, 1908. Allo stesso Canone si riferisce la frase infra actionem. Pierre Le Brun (1661–1729) (FR) L. G. Peignot, Dictionnaire biographique et bibliographique, Paris, Hacquart, vol. 1, p. 418 dice: "Infra actionem significa tra l'azione o tra il Canone [...] Ne' Messali più antichi si legge indifferentemente Infra actionem o Infra Canonem". Pietro Le Brun, Spiegazione letterale, storica e dogmatica delle preci e delle cerimonie della messa, Verona, Ramanzini, 1752, p. 186. Dicono lo stesso Michael S. Driscoll e Michael Joncas. (EN) The Order of Mass: A Roman Missal Study Edition and Workbook, LiturgyTrainingPublications, 2011, p. 187
  4. ^ A. Nocent, p. 236.
  5. ^ Lorenzo Cappelletti, «Niente in esso è contenuto che non elevi a Dio l'animo di coloro che offrono il santo sacrificio», su 30giorni.it. URL consultato il 26 ottobre 2014.
  6. ^ Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, Decreto per la menzione di San Giuseppe nelle Preghiere eucaristiche II, III, IV del Messale Romano, su vatican.va, 1º maggio 2013. URL consultato il 26 ottobre 2014.
  7. ^ 1Cor 11,24, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  8. ^ Lc 22,19, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  9. ^ 1Cor 11,24, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  10. ^ 1Cor 11,25, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  11. ^ "Prolatis verbis consecrationis deponit Calicem super Corporale, et dicens secrete: Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis. genuflexus adorat; surgit, ostendit populo, deponit..." (Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilij Tridentini restitutum, Pii Quinti pontificis maximi iussu editum, et Clementis VIII. auctoritate recognitum, Ex Typographia Vaticana, 1604, p. 253). Questo testo si trova in sostanza anche nell'ultima edizione tridentina del Messale Romano: "Quibus verbis prolatis, deponit calicem super altare, et dicens: Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis. genuflexus adorat: ...
  12. ^ 1Tim 3,9, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  13. ^ Edward McNamara, "Omitting the Mysterium Fidei"
  14. ^ Preghiera Eucaristica I (Canone romano), su dimensionesperanza.it. URL consultato il 26 ottobre 2014.
  15. ^ Maria nel ‘Communicantes’ del Canone romano, su mariedenazareth.com. URL consultato il 26 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2017).
  16. ^ Atti 1,15-26, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  17. ^ fonte
  18. ^ Questo segno indica che si deve fare sulle offerte un segno di croce
  19. ^ A Roma si omette et Antístite nostro N.
  20. ^ Questa prima parte può variare in certe feste dell'anno liturgico (in questo caso è riportata quella recitata nel tempo per annum); dal rigo seguente invece resta invariata
  • (ITLA) Commissione Episcopale per la Santa Liturgia (a cura di), Messale Romano latino-italiano per le domeniche e le feste, Torino, Marietti, 1965, ISBN non esistente.
  • (ITLA) Preghiere Eucaristiche e Prefazi, Paoline, 1969, ISBN non esistente.
  • Conferenza Episcopale Italiana (a cura di), Messale Romano, 2ª edizione, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1983, ISBN 88-209-1445-X.
  • Adrien Nocent, La celebrazione dell'Eucaristia secondo il "Canone Romano", in Anàmnesis. Introduzione storico teologica alla liturgia, Genova, Marietti, 1983, ISBN 88-211-6503-5.
  • Conferenza Episcopale Italiana (a cura di), Ordinamento Generale del Messale Romano, su liturgia.maranatha.it, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2004, ISBN 88-209-7584-X.

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