Teos (faraone)

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Teos
Coccio coi cartigli di Teos. Londra, Petrie Museum
Re dell'Alto e Basso Egitto
In caricaPeriodo tardo
Incoronazione362 a.C.
PredecessoreNectanebo I
SuccessoreNectanebo II
DinastiaXXX dinastia egizia

Teos (in greco antico: Τέως?, Tèōs; ... – ...; fl. IV secolo a.C.), noto anche con il nome egizio Djedhor, è stato un faraone della XXX dinastia egizia.

Nome Horo Sesto Africano Altri nomi
Khaemmaat Seskhemtawy Teos Tachos

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Nectanebo I, venne associato dal padre al trono probabilmente nel 364 a.C.

Nel 361 a.C., da poco salito al trono, iniziò a realizzare un suo progetto atto a ridare importanza internazionale e potere all'Egitto. Grazie ad un notevole sforzo economico, che comprese la centralizzazione di quasi tutti gli introiti dei templi e l'emissione, per la prima volta nella storia egizia, di moneta metallica (imitando le monete greche), riuscì a riunire un poderoso esercito, composto per la maggior parte di mercenari greci, con cui invase la Palestina giungendo fino ai confini della Siria. A tale impresa parteciparono sia lo stratego ateniese Cabria, che già in passato aveva servito il trono egiziano, che il re di Sparta Agesilao.

Teos, che aveva assunto personalmente il comando dell'esercito, venne però tradito dal fronte interno: nel partire per la guerra il sovrano aveva affidato al fratello Tjahapimu il governo dell'Egitto; questi, con l'appoggio e l'istigazione del clero di Sais, che mal aveva sopportato i provvedimenti economici per sostenere la guerra, usurpò il trono in nome del figlio, Nectanebo II. Buona parte dell'esercito, compreso Agesilao ed i mercenari spartani, passarono dalla parte dell'usurpatore e Teos dovette prima rifugiarsi a Sidone e poi cercare rifugio presso Artaserse II.

La conoscenza del destino finale di Teos viene dall'iscrizione di un nobile chiamato Wennefer, che partecipò anche alla sfortunata spedizione di Teos come medico. Wennefer fu inviato da Nectanebo II alla ricerca di Teos e riuscì a farlo trattenere dal re persiano Artaserse II a Susa. Wennefer fece poi riportare Teos in catene al faraone egiziano. [8]

Titolatura[modifica | modifica wikitesto]

Titolo Traslitterazione Significato Nome Traslitterazione Lettura (italiano) Significato
G5
ḥr Horo
N28G17C10T32N19
ḫ՚i m m3՚t sšm t3wi Khaemmaat Seskhemtawy Appare in giustizia, capo delle Due Terre
G16
nbty (nebti) Le due Signore
C10U6M17M17S29Aa1G25R8AO1
O1
O1
mri m3՚t s3ḫ prw ntrw Merimaat Sahperunetjeru Amato da Maat, Sahperunetjeru
G8
ḥr nbw Horo d'oro
Aa1
D43
Z7
Z4
D58N29
X1
D10O49G45
I9
N25
N25
N25
ḫwi b3kt w՚ ḫ3swt Khui-baqet Waef-khasut Il re che vince i paesi stranieri
M23
X1
L2
X1
nsw bjty Colui che regna
sul giunco
e sull'ape
N5
D6
U4t
D36
n
iri m3՚ n r՚ Irimaatenra Colui che regge l'Ordine di Ra
G39N5
s3 Rˁ Figlio di Ra
W25N1
A40
I10
D2 Z1
U21
n
Ḏd ḥr stp.n ini hrt Djedhor Setepeninhert Horo dice: [che egli viva], scelto da Inhert

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Signore dell'Alto e del Basso Egitto Successore
Nectanebo I 362360 a.C. Nectanebo II