Suzanne Ciani

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Suzanne Ciani
Suzanne Ciani nel 2012
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereMusica elettronica
Musica sperimentale[1]
New age[1]
Periodo di attività musicale1975 – in attività
StrumentoSintetizzatore
EtichettaPrivate Music, Seventh Wave
Sito ufficiale

Suzanne Ciani (Indiana, 4 giugno 1946) è una compositrice e tastierista statunitense di origini italiane.

Pioniera nel campo della musica elettronica, è una delle prime donne ad essersi conquistata fama nel mondo della musica new age. Tra i riconoscimenti alle sue produzioni risultano cinque nomination ai Grammy Award e un Golden Globe.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di un dottore[2] e nipote di immigrati italiani,[3] Suzanne ha quattro sorelle e un fratello.[4] Il suo amore per la musica sboccia sin dall'infanzia: a sette anni la madre porta a casa una collezione di dischi di musica classica e Suzanne appassiona si alle composizioni di Bach, Mozart e Beethoven.[senza fonte] Decide di imparare a suonare il piano e, non apprezzando molto il proprio insegnante,[senza fonte] apprende il solfeggio da autodidatta.[5]

Inizi[modifica | modifica wikitesto]

Durante i suoi studi al Wellesley College, Suzanne comincia a suddividere tra la composizione e l'interpretazione il proprio tempo.[non chiaro] In questo periodo inizia anche il suo interesse per la tecnologia, dopo che un professore del MIT le aveva spiegato come stava provando a riprodurre il suono del violino con l'uso di un computer.[6][7]

Dopo aver conseguito il diploma al Wellesley College, Suzanne si trasferisce all'Università di Berkeley, dove continua a studiare composizione.[5][1] Durante questo periodo, fine anni sessanta, conosce tre dei "fondatori" della musica elettronica: John Chowning, Max Matthews e Don Buchla.[1] Inizia a lavorare per Buchla saldando sintetizzatori, e trascorre i successivi dieci anni della propria vita ad esplorare le possibilità offerte da questo strumento,[8] costruendone lei stessa uno con diverse parti acquistate e che chiamò Buchla, in onore del maestro.[senza fonte]

Per poter potenziare il suo Buchla con nuovi componenti, Suzanne cerca un lavoro come ingegnere del suono, obiettivo praticamente irraggiungibile per una donna all'inizio degli anni settanta.[senza fonte]

Fonda poi una società senza scopo di lucro, la Electronic Center for New Music ("Centro elettronico per la nuova musica"), con la quale prova a promuovere le nuove tecnologie musicali, ma la società fallisce a causa della mancanza di fiducia da parte degli sponsor in una donna praticamente sconosciuta che suonava uno strumento poco usato in quel periodo.[9]

Prime registrazioni[modifica | modifica wikitesto]

Suzanne Ciani dal vivo con Maika Ceres e Kitarō nel 2012

Suzanne decide allora di tentare ad entrare nel mondo della produzione discografica, ma il problema è sempre lo stesso: nessuno ha fiducia nel synth[non chiaro]. Decide di autoprodursi la prima registrazione: impiega due anni a terminarla, dato che alternava questa al lavoro alla Ciani/Musica, dedicandole solo i fine settimana. L'album Seven Waves raggiunge il primo posto in Giappone, il primo paese in cui uscì pubblicato dalla Victor.[10]

Il suo secondo album, The Velocity of Love, viene prodotto per l'etichetta nordamericana RCA nel 1986.

Nello stesso anno decide di trasferirsi a New York e di creare la propria compagnia, la Ciani/Musica, specializzata nella creazione di musica ed effetti sonori per gli spot pubblicitari televisivi ed i videogiochi.[11] Realizza le colonne sonore degli spot per l'American Express, la General Electric, l'Atari e la Coca-Cola: è lei che ha creato, grazie al suo synth, il suono di una lattina di Coca-Cola che viene aperta, ottenendone grande fama.[9][12] Realizza anche la musica di sottofondo dello spot Have a Coke and Smile, sempre per la compagnia di bibite.[13]

Nel 1987 firma un contratto con la casa discografica Private Music, con la quale escono cinque dei suoi album. È con essa che esce Neverland, album che ottiene la nomination ai Grammy Award, nel 1988.[14]

Suzanne si trasferisce ancora, stavolta in California, per realizzare un nuovo album, History of my Heart.[15] Anche la Private Music, però, si trasferisce e l'album di Suzanne viene smarrito durante questo trasferimento. Suzanne rimane afflitta da questa perdita e non riesce a comporre un nuovo disco, finché Peter Baumann, proprietario della Private Music, non la sprona ad incidere un disco classico di pianoforte, pubblicato con il nome Pianissimo e che ha potuto far leva sulla sponsorizzazione della Yamaha.[senza fonte]

Il ritorno alle origini[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1989 Suzanne fa un viaggio in Italia, dove conosce i suoi avi[non chiaro]. Qui compone Hotel Luna,[16] disco principalmente di musica elettronica, ma con alcuni brani di strumentazione anche acustica. L'album riceve la seconda nomination ai Grammy Award per Suzanne. L'ultimo album da lei prodotto con la compagnia di Baumann è The Private Music of Suzanne Ciani.

Nel 1992 Suzanne scopre di avere un cancro al seno e decide di volersi curare e dedicare appieno alla propria passione: la musica elettronica. Si stabilisce quindi nella città di Bolinas, in California, da cui trae ispirazione per alcune delle sue musiche.[17] Nel 1994 si sposa con l'avvocato Joe Anderson,[17] che la aiuta a crearsi una propria casa discografica, la Seventh Wave,[18] con la quale pubblica l'album Dream Suite.

In aggiunta alle sue varie produzioni discografiche, Suzanne Ciani ha anche realizzato svariate collaborazioni per colonne sonore di film tra le quali spiccano quella realizzata per il film The Incredible Shrinking Woman di Joel Schumacher e quella per un documentario su Madre Teresa.[17] Ha realizzato concerti negli Stati Uniti, in Italia, in Spagna e in vari paesi asiatici. Ha anche partecipato ad alcune trasmissioni televisive.

L'album di Ciani Buchla Concerts 1975 del 2015 è stato piazzato al trentanovesimo posto della classifica dei migliori album ambient mai realizzati stilata da Pitchfork.[19]

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

  • 1982 - Seven Waves
  • 1985 - The Velocity of Love
  • 1988 - Neverland
  • 1989 - History of my Heart
  • 1990 - Pianissimo
  • 1991 - Hotel Luna
  • 1992 - The Private Music of Suzanne Ciani
  • 1994 - Dream Suite
  • 1996 - Pianissimo II
  • 1996 - Turning
  • 2001 - Pianissimo III
  • 2002 - Meditations for Dreams, Relaxation and Sleep
  • 2003 - Pure Romance
  • 2005 - Silver Ship
  • 2012 - Lixiviation

Album dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1997 - Suzanne Ciani & The Wave - Live - 1997
  • 2015 - Buchla Concerts 1975

Partecipazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • 1997 - AA.VV. A Very Green Christmas

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 2017: Moog Innovation Award

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Suzanne Ciani, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 20 luglio 2017. Modifica su Wikidata
  2. ^ (EN) Interview with Suzanne Ciani, su gearspace.com. URL consultato il 7 maggio 2024.
  3. ^ (EN) Signal Path Podcast: Suzanne Ciani, su shure.com. URL consultato il 7 maggio 2024.
  4. ^ (EN) Signal Path Podcast: Suzanne Ciani, su shure.com. URL consultato il 7 maggio 2024.
  5. ^ a b (EN) 15 Questions Interview with Suzanne Ciani, su 15questions.net. URL consultato il 6 maggio 2024.
  6. ^ Suzanne Ciani :: Le interviste di OndaRock, su ondarock.it. URL consultato il 7 maggio 2024.
  7. ^ (EN) Suzanne Ciani, su yamaha.com. URL consultato il 7 maggio 2024.
  8. ^ (EN) Suzanne Ciani On Music Synthesis With Buchla Modular Systems, su synthtopia.com. URL consultato il 7 maggio 2024.
  9. ^ a b Suzanne Ciani - Seven Waves, su ondarock.it. URL consultato il 6 maggio 2024.
  10. ^ (EN) Seven Waves - Suzanne Ciani, su soundohm.com. URL consultato il 6 maggio 2024.
  11. ^ (EN) Steven Dupler, N.Y. Composer Debuts State-Of-The-Art Facility, in Billboard, 28 giugno 1986.
  12. ^ Suzanne Ciani, la prima eroina americana dei sintetizzatori, su rollingstone.it. URL consultato il 6 maggio 2024.
  13. ^ (EN) Db - The Sound Engineering Magazine · Volume 16, University of Michigan, 2009, p. 28.
  14. ^ (EN) 1988 GRAMMY WINNERS, su grammy.com. URL consultato il 6 maggio 2024.
  15. ^ (EN) Synth pioneer Suzanne Ciani talks Atari, Steve Jobs’ Next, su latimes.com. URL consultato il 7 maggio 2024.
  16. ^ (EN) Avantgarde Music. Suzanne Ciani - Piero Scaruffi, su scaruffi.com. URL consultato il 6 maggio 2024.
  17. ^ a b c (EN) Interview with Suzanne Ciani, January 2000, su mainlypiano.com. URL consultato il 6 maggio 2024.
  18. ^ (EN) SUZANNE CIANI: Riding The Independent Wave, su soundonsound.com. URL consultato il 7 maggio 2024.
  19. ^ (EN) The 50 Best Ambient Albums of All Time, su pitchfork.com. URL consultato il 24 luglio 2018.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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