Stefano Pedica

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Stefano Pedica

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato29 aprile 2008 –
14 marzo 2013
LegislaturaXVI
Gruppo
parlamentare
- Italia dei Valori (fino al 20/11/2012)
- Misto/Diritti e libertà (dal 21/11/2012)
CoalizioneCentro-sinistra 2008
CircoscrizioneLazio
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
28 aprile 2008
LegislaturaXV
Gruppo
parlamentare
Italia dei Valori
CoalizioneL'Unione
CircoscrizioneLombardia 1
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (2013-2021; dal 2023)
In precedenza:
DC (fino al 1994)
CCD (1994-1998)
UDR (1998-1999)
UDEUR (1999-2004)
PSS (2004-2005)
DCA (2005-2006)
IdV (2006-2012)
CD (2012-2013)
+Eu (2021-2023)
ProfessioneDirigente d'azienda; Giornalista

Stefano Pedica (Roma, 13 ottobre 1957) è un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pedica ha una formazione in geologia[1] ed è stato funzionario della SCAC, Società calcestruzzi.[2]

Democrazia Cristiana e nelle sue diaspore[modifica | modifica wikitesto]

Allievo di Francesco Cossiga, inizia la sua militanza nella Democrazia Cristiana (DC), diventano assistente parlamentare di Francesco D'Onofrio.

Nel 1994, dopo lo scioglimento della DC, aderisce con D'Onofrio nel Centro Cristiano Democratico (CCD) di Pier Ferdinando Casini, dove diventa capo della sua segreteria.[1]

Nel 1998 raccoglie l'appello del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, abbandonando il CCD assieme a Clemente Mastella per seguire Cossiga nell'Unione Democratica per la Repubblica (UDR), a sostegno dei governi di centro-sinistra[3], divenendo consigliere del ministro per i rapporti con il Parlamento UDR Gianguido Folloni.

Dopo lo scioglimento dell'UDR (1999), passa prima all'Unione per la Repubblica di Cossiga e poi a Democrazia Europea di Andreotti e Sergio D'Antoni.[4]

A febbraio 2000 Pedica dà vita, insieme ad Alessandro Meluzzi (un altro ex UDR), ai "Cristiano Democratici Europei", un movimento di ispirazione centrista, presente soprattutto nel Lazio,[4] che aderisce all'Unione Democratici per l'Europa (UDEUR) di Mastella.

Si candida alle elezioni europee del 2004 per il Patto Segni Scognamiglio, ottenendo 164 preferenze nella circoscrizione Italia nord-occidentale e 865 nella circoscrizione Italia centrale.[5][6]

Negli anni successivi si avvicinò al progetto della nuova Democrazia Cristiana per le Autonomie di Gianfranco Rotondi, per staccarsene dopo la scelta di questo per il centro-destra, e approdò infine all'Italia dei Valori.[4]

Parlamentare dell'Italia dei Valori[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2006 è eletto deputato alla Camera nella lista IdV della circoscrizione Lombardia 1, subentrando in seguito alle dimissioni di Giorgio Calò, nel frattempo nominato sottosegretario. Antonio Di Pietro lo nomina capo gabinetto del ministero Infrastrutture.

Nella XVI Legislatura viene eletto al Senato della Repubblica, sempre nelle liste dell'Italia dei Valori. Nel novembre 2012 lascia l'Italia dei Valori seguendo Massimo Donadi e Aniello Formisano nel movimento "Diritti e Libertà"[7] che alle elezioni politiche del 2013 forma la lista Centro Democratico, per cui Pedica è candidato non eletto nella circoscrizione Lazio 1.[8]

Partito Democratico[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013, dopo le elezioni, Pedica fonda il movimento "Cantiere Democratico". Nello stesso anno il movimento entra a far parte del Partito Democratico[9].

Pedica è stato inoltre nominato membro della direzione regionale del Lazio[9]. Nel febbraio 2016 si presenta alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco di Roma[10], arrivando al quinto posto su sei concorrenti, con l'1,4% dei voti[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il moralista «moralizzato» «La casa? Ho lo zio prete...», Il Giornale, 4 giugno 2010. URL consultato il 22 febbraio 2016.
  2. ^ Stefano Filippi, Pedica, il moralista Idv nella casa dello scandalo e l’auto a disposizione, Il Giornale, 20 maggio 2010. URL consultato il 22 febbraio 2016.
  3. ^ Gabriele Maestri, INTERVISTA Stefano Pedica (Pd): “Io, rottamatore prima di Renzi”, su termometropolitico.it, Termometro Politico, 19 febbraio 2015. URL consultato il 22 febbraio 2016.
  4. ^ a b c All'armi, siam dipietristi: ecco le squadracce di Tonino, il Giornale, 25 luglio 2009. URL consultato il 27 aprile 2014.
  5. ^ Europee del 12 giugno 2004 - Circoscrizione ITALIA NORD-OCCIDENTALE - P.SEGNI SCOGNAMIGLIO, in Archivio Storico delle Elezioni, Ministero dell'Interno. URL consultato il 27 aprile 2014.
  6. ^ Europee del 12 giugno 2004 - Circoscrizione ITALIA CENTRALE - P.SEGNI SCOGNAMIGLIO, in Archivio Storico delle Elezioni, Ministero dell'Interno. URL consultato il 27 aprile 2014.
  7. ^ “Diritti e libertà”, il partito di Donadi “Non i chiederemo finanziamenti”, La Stampa, 22 novembre 2012. URL consultato il 27 aprile 2014.
  8. ^ Camera del 24 febbraio 2013 - Circoscrizione LAZIO 1 - CENTRO DEMOCRATICO, in Archivio Storico delle Elezioni, Ministero dell'Interno. URL consultato il 27 aprile 2014.
  9. ^ a b Chi sono - Stefano Pedica, in Stefano Pedica. URL consultato il 25 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2019).
  10. ^ Comunali a Roma, sei i candidati alle primarie del centrosinistra, Corriere della Sera. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  11. ^ Primarie Roma, i dati definitivi: 47.300 i votanti, oltre 2866 schede bianche, Roma Today. URL consultato l'8 marzo 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]