Stazione di Sestri Levante

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Sestri Levante
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàSestri Levante
Coordinate44°16′34.23″N 9°23′51.09″E / 44.276174°N 9.397524°E44.276174; 9.397524
Lineeferrovia Genova-Pisa
Storia
Stato attualeIn uso
Attivazione1924
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
Binari7
GestoriRete Ferroviaria Italiana

La stazione di Sestri Levante è una stazione ferroviaria posta sulla linea Genova-Pisa, a servizio dell'omonima città ligure.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima stazione di Sestri Levante fu inaugurata il 23 novembre 1870, in concomitanza con l'apertura della tratta ferroviaria da Chiavari, divenendo capolinea provvisorio della ferrovia proveniente da Genova, prolungata nel 1874 fino alla Spezia. Il tracciato originale seguiva il percorso via Mazzini (tratto in variante della via Aurelia romana) - piazza Italia - piazza S.Antonio - via Fascie (tratto in variante della via Aurelia moderna divenuta l'attuale via Nazionale), fino a ricongiungersi a monte con il tracciato a tutt'oggi esistente.

La stazione, il cui fabbricato viaggiatori era in legno, si trovava dunque a mare rispetto all'attuale tracciato dell'Aurelia, in un'area adiacente all'attuale piazza Italia.[1].

Nel 1890 la tratta Chiavari-Riva Trigoso, comprendente l'impianto di Sestri Levante, venne raddoppiata[2].

Per far fronte alle accresciute esigenze di traffico, il 27 agosto 1924 fu inaugurato l'attuale impianto, situato più a monte e di maggiori dimensioni e dotato di un fascio di binari passeggeri per le partenze verso Genova. Tale stazione entrò in esercizio l'anno successivo, il 27 luglio 1925,[3] in concomitanza del riassetto della sede che ospitava i binari di corsa, e vide la sostituzione del precedente fabbricato provvisorio in legno con il definitivo, monumentale edificio.[4] La stazione venne dotata di un apparato centrale elettrico a leve individuali, primo apparato di tale genere ad essere installato in Italia, dotato complessivamente di 70 leve, nonché di un tipo di segnalamento sperimentale (segnale a fuoco di colore), antenato dei successivi segnali luminosi fissi.[3]

Il tratto a valle dismesso fu smantellato insieme al fabbricato viaggiatori andato distrutto.

Contestualmente furono attuati i lavori di elettrificazione dello scalo alla tensione trifase di 3600 V, 16 2/3 Hz, attivata entro il 1926. La conversione in corrente continua a 3000 V avvenne nell'aprile 1947 verso La Spezia (la stazione divenne in tale occasione località di cambio trazione) e il 25 aprile 1948 verso Genova[5].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione dispone di 5 binari passanti e 2 tronchi, dedicati al servizio passeggeri, più altri binari passanti usati per il ricovero di carri ferroviari e sosta di treni non in servizio. I binari impiegati per il servizio viaggiatori sono tutti dotati di banchina e monitor di indicazione dei treni in partenza e collegati tra loro da un sottopassaggio; i cinque binari passanti sono anche coperti da tettoie. I binari di corsa sono il 2 e il 3, rispettivamente verso Genova e verso La Spezia, mentre gli altri binari sono impiegati dai treni che effettuano capolinea nello scalo.

Fino al 2007 erano presenti anche altri tre binari tronchi, uno dedicato al servizio passeggeri e gli altri due usati anch'essi per lo stazionamento di treni merci e passeggeri fuori servizio, che vennero eliminati in occasione della costruzione del vicino parcheggio e di un complesso edilizio.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La zona binari della stazione

La stazione è servita prevalentemente dalle relazioni regionali Trenitalia svolte nell'ambito del contratto di servizio con la Regione Liguria. In particolare la località funge sia da capolinea che da fermata per i servizi regionali sulla direttrice verso Genova e Savona, per quelli del collegamento con le Cinque Terre e l'area della Spezia e per alcuni servizi regionali periodici tra il levante ligure ed alcune città della Lombardia, effettuati con materiale Trenord.

A Sestri Levante effettuano inoltre fermata i servizi InterCity di Trenitalia che collegano Torino e Milano con le località della costa tirrenica; dalla primavera del 2023, solamente nei fine settimana nel periodo da aprile ad ottobre, vi effettua capolinea anche una coppia di EuroCity delle Ferrovie Federali Svizzere da e per Zurigo (che negli altri giorni dell'anno sono limitati a Genova Piazza Principe).

In passato lo scalo fu servito da relazioni internazionali che lo collegavano con la Svizzera e la Germania, quali gli EuroCity Carlo Magno e Barbarossa ed i treni della società Cisalpino.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione dispone dei seguenti servizi:

  • Biglietteria automatica Biglietteria automatica
  • Polizia Ferroviaria Posto di Polizia ferroviaria
  • Servizi igienici Servizi igienici
  • Biglietteria a sportello Biglietteria a sportello
  • Negozi Distributori automatici di snack e bevande
  • Negozi Edicola
  • Sala d'attesa Sala d'attesa

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione è dotata di parcheggio di interscambio per auto, vicino al capolinea degli autobus AMT diretti nelle località dell'entroterra.

Fermata autobus Fermata autobus

Stazione taxi Stazione taxi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alessandro Mandelli, Il raddoppio della tratta Sestri Levante-La Spezia, in La tecnica professionale, n. 4, Roma, CIFI, aprile 2013, pp. 46-63.
  2. ^ Bozzano, Pastore e Serra, p. 109.
  3. ^ a b Ministero delle comunicazioni, Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato, 1925, pp. 17-22, Ordine di Servizio n. 5. URL consultato il 26 febbraio 2023. Ospitato su Trenidicarta.it.
  4. ^ Bozzano, Pastore e Serra, p. 111.
  5. ^ Bozzano, Pastore e Serra, p. 113.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Corrado Bozzano, Roberto Pastore e Claudio Serra, Tra mare e monti da Genova alla Spezia, Genova, Nuova Editrice Genovese, 2010, ISBN 978-88-88963-38-9.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito non ufficiale, su stazionidelmondo.it. URL consultato l'8 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).