Arco di Trionfo (Parigi): differenze tra le versioni
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Per la progettazione del monumento, l'architetto [[Jean Chalgrin]] entrò in concorrenza con il collega [[Jean-Arnaud Raymond]], al punto che tra i due non fu possibile una collaborazione. Il ministero quindi scelse solo Chalgrin per la realizzazione del monumento, e la prima pietra venne posta il 15 agosto [[1806]], ma le sole fondamenta richiesero due anni di lavoro e nel [[1810]] i quattro pilastri erano ancora alti appena un metro. In occasione del suo matrimonio con l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria, l'imperatore volle che lo stesso Chalgrin costruisse un modello in scala con stucchi e tele dipinte per ricreare così il progetto definitivo, intenzionato a mostrare alla consorte la grandiosità dell'opera da lui voluta. L'architetto morì improvvisamente nel [[1811]], seguito otto giorni dopo dal suo collega Raymond. |
Per la progettazione del monumento, l'architetto [[Jean Chalgrin]] entrò in concorrenza con il collega [[Jean-Arnaud Raymond]], al punto che tra i due non fu possibile una collaborazione. Il ministero quindi scelse solo Chalgrin per la realizzazione del monumento, e la prima pietra venne posta il 15 agosto [[1806]], ma le sole fondamenta richiesero due anni di lavoro e nel [[1810]] i quattro pilastri erano ancora alti appena un metro. In occasione del suo matrimonio con l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria, l'imperatore volle che lo stesso Chalgrin costruisse un modello in scala con stucchi e tele dipinte per ricreare così il progetto definitivo, intenzionato a mostrare alla consorte la grandiosità dell'opera da lui voluta. L'architetto morì improvvisamente nel [[1811]], seguito otto giorni dopo dal suo collega Raymond. |
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Arc de Triomphe de l'Étoile | |
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L'arco del trionfo nella Place Charles-de-Gaulle di Parigi | |
Localizzazione | |
Stato | Francia |
Località | Parigi |
Indirizzo | Place Charles de Gaulle (anticamente Place de l'Étoile) |
Coordinate | 48°52′25″N 2°17′42″E / 48.873611°N 2.295°E |
Informazioni generali | |
Condizioni | completato |
Costruzione | 1806-1836 |
Inaugurazione | 29 luglio 1836 |
Stile | neoclassico |
Uso | monumento |
Realizzazione | |
Architetto | Jean Chalgrin |
Proprietario | città di Parigi |
Committente | Napoleone Bonaparte |
L'Arco di Trionfo (Arc de Triomphe de la place Charles de Gaulle in francese) è un importante monumento di Parigi. Si trova all'inizio del famoso viale dei Champs-Élysées, al centro della Place de l'Étoile (oggi chiamata Place Charles de Gaulle). Il monumento fu voluto da Napoleone Bonaparte per celebrare la vittoria nella battaglia di Austerlitz.
Storia
Napoleone I, dopo la battaglia di Austerlitz, disse ai soldati francesi che con lui avevano combattuto: "si tornerà alle vostre case solo sotto archi di trionfo" e difatti un decreto imperiale datato 18 febbraio 1806 ordinò la costruzione di un arco trionfale dedicato appunto alle vittorie conseguite dall'esercito francese. Nell'intento dell'imperatore, la realizzazione dell'arco era il punto di partenza per un grande viale che avrebbe congiunto il Louvre alla Piazza della Bastiglia.
Per la progettazione del monumento, l'architetto Jean Chalgrin entrò in concorrenza con il collega Jean-Arnaud Raymond, al punto che tra i due non fu possibile una collaborazione. Il ministero quindi scelse solo Chalgrin per la realizzazione del monumento, e la prima pietra venne posta il 15 agosto 1806, ma le sole fondamenta richiesero due anni di lavoro e nel 1810 i quattro pilastri erano ancora alti appena un metro. In occasione del suo matrimonio con l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria, l'imperatore volle che lo stesso Chalgrin costruisse un modello in scala con stucchi e tele dipinte per ricreare così il progetto definitivo, intenzionato a mostrare alla consorte la grandiosità dell'opera da lui voluta. L'architetto morì improvvisamente nel 1811, seguito otto giorni dopo dal suo collega Raymond.
Tra le prime sconfitte napoleoniche (Campagna di Russia del 1812), e gli eventi del 1814, la costruzione dell'arco di trionfo venne ripresa e interrotta due volte, per poi venire addirittura abbandonata sotto la Restaurazione: Luigi XVIII infatti non riprese i lavori che nel 1824, anno della sua morte, con gli architetti Louis-Robert Goust e Louis-Étienne Héricart de Thury. Nel 1830, Luigi Filippo decise di riprendere l'idea iniziale di Napoleone, ma con un nuovo spirito di riconciliazione, attribuendo allo stesso monumento la celebrazione di tutti coloro che combatterono per la Francia tra il 1792 ed il 1815, che fossero rivoluzionari, monarchici o imperiali.
Nel 1842, Honoré de Balzac ne fece il simbolo della fedeltà dei bonapartisti: "ma tutti i cuori, anche i più ostili all'imperatore, rivolgono al cielo desideri ardenti per la gloria della patria. Gli uomini più stanchi della lotta iniziata tra l'Europa e la Francia tutti avevano abbandonato il loro odio passando sotto l'arco trionfale".
L'arco di trionfo è stato classificato tra i monumenti storici della Francia dal 6 febbraio 1896.
Le misure dell'arco
L'Arco di Trionfo si ispira all'Arco di Tito nel Foro Romano a Roma. Il monumento ha un'altezza di 50 metri, una larghezza di 45 e una profondità di 22 metri, e ciò ne fa il secondo arco di trionfo in ordine di grandezza, dopo quello costruito in Corea del Nord nel 1982 in occasione del settantesimo compleanno di Kim Il Sung. Le pareti interne dell'arco espongono i nomi di 660 generali francesi; alcuni di questi nomi sono sottolineati per indicare che morirono in battaglia.
Alla base dell'arco di Trionfo, venne posta nel 1920 la Tomba del Milite Ignoto e una fiamma perenne, in memoria dei morti della prima guerra mondiale mai stati identificati. Dopo la seconda guerra mondiale, dal 1945 in poi, la tomba è stata dedicata anche alla memoria dei morti della seconda guerra mondiale. Ogni 11 novembre viene eseguita una cerimonia ufficiale, anniversario dell'armistizio del 1918 tra Francia e Germania.
Alla base di ognuna delle colonne dell'arco vi è una scultura allegorica: Il Trionfo del 1810 di Jean-Pierre Cortot, La Resistenza e La Pace entrambe di Antoine Etex e La partenza dei volontari del '92 comunemente chiamata La Marseillaise di Francois Rude. In merito a quest'ultima si dice che fu vittima di un incidente il giorno dell'inizio della battaglia di Verdun nel 1916: la spada tenuta in mano della scultura, rappresentante la Repubblica, si ruppe, ma venne immediatamente nascosta in modo da evitare qualsiasi interpretazione di cattivo presagio.[senza fonte]
Ogni sera alle 18.30 i membri dell'Associazione dei Combattenti o delle Vittime di Guerra ravvivano la fiamma. Questo accade fin dal 1923, anno dell'accensione, e anche il 14 giugno del 1940, giorno in cui l'armata tedesca entrò a Parigi e sfilò in Place de l'Étoile, alcuni ufficiali autorizzarono l'operazione. L'associazione "La Flamme sous l'Arc de Triomphe", che raggruppa 41 membri di tutte le nazionalità, organizza la cerimonia per accogliere le associazioni che, a loro volta, vengono a ravvivare la fiamma della memoria.
Il Tour de France, dal 1975, si conclude sotto l'arco di trionfo.
I rilievi e le sculture
- I quattro altorilievi più importanti rappresentano:
- La partenza dei volontari del 1792 (detta La Marseillaise), di François Rude. Questo altorilievo rappresenta l'assemblamento di tutti i francesi per difendere la nazione in armi. L'insieme dei soldati rappresentati raduna tutti i combattenti insieme: rivoluzionari, bonapartisti e realisti, giovani e vecchi. Davanti a tutti sta la Vittoria che li guida.[1].
- Il trionfo del 1810, di Jean-Pierre Cortot
- La resistenza del 1814, di Antoine Étex
- La pace del 1815, di Antoine Étex
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Il trionfo del 1810 di Jean-Pierre Cortot
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La resistenza del1814 di Antoine Étex
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La pace del 1815 di Antoine Étex
- Sei bassorilievi si trovano sulle quattro facciate dell'arco e ritraggono scene della rivoluzione e dell'impero. Essi sono in numero di sei dal momento che in corrispondenza delle aperture arcuate i bassorilievi sono spezzati in due:
- I funerali del generale Marceau il 20 settembre 1796, di P.H. Lamaire (facciata sud, a destra),
- La Battaglia di Abukir del 25 luglio 1799, di Bernard Seurre (facciata sud, a sinistra),
- La Battaglia di Jemappes del 6 novembre 1792, di Carlo Marochetti (facciata est),
- Il passaggio del ponte di Arcole il 15 novembre 1796, di Jean-Jacques Feuchère (facciata nord, a destra),
- La Presa di Alessandria il 3 luglio 1798, di John-Étienne Chaponnière (facciata nord, a sinistra),
- La Battaglia di Austerlitz il 2 dicembre 1805, di Jean-François-Théodore Gechter (facciata ovest).
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I funerali del generale Marceau il 20 settembre 1796 di P.H. Lamaire
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La Battaglia di Abukir del 25 luglio 1799 di Bernard Seurre
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La Battaglia di Jemappes del 6 novembre 1792 di Carlo Marochetti
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Il passaggio del ponte di Arcole il 15 novembre 1796 di Jean-Jacques Feuchère
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La Presa di Alessandria il 3 luglio 1798 di John-Étienne Chaponnière
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La Battaglia di Austerlitz il 2 dicembre 1805 di Jean-François-Théodore Gechter
- L'attico è ornato da 30 scudi con gladi. Sotto gli scudi sono incisi i nomi delle grandi battaglie della rivoluzione e dell'impero:
- Valmy, Jemappes, Fleurus, Montenotte, Lodi, Castiglione, Rivoli, Arcole, Piramidi, Abukir, Alkmaer, Zurigo, Heliopolis, Marengo, Hohenlinden, Ulma, Austerlitz, Jena, Friedland, Somosierra, Essling, Wagram, Moskova, Lützen, Bautzen, Dresda, Hanau, Montmirail, Montereau e Ligny.
- Il bassorilievo del fregio del grande basamento superiore gira attorno a tutto il monumento: Esso rappresenta:
- La partenza dell'esercito, di Brun, G. Jacquot e Laité. Su questo fregio è possibile vedere la rappresentazione delle più importanti personalità della rivoluzione e dell'impero. Da sinistra a destra si distinguono Chenier, Moitte, Roland, Me Roland, Penthièvre, Marceau, Hoche, Soult, Carnot, Cambronne, Joubert, Latour d'Auvergne, Championnet, Jourdan, Beurnonville, La Fayette, Sieyes, il duca d'Orléans, Bailly, il duca di Borbone, Talleyrand, Mirabeau, Custine, Foy, Desaix, il duca di Chartres, Masséna, Kléber, Houchard, Kellermann, Daboville, Lefebvre, Augereau, Dumouriez, Miranda, Gouvion St Cyr, Eugène e Joséphine de Beauharnais, David, Gossec, Rouget de l'Isle.
- Il ritorno dell'esercito, di Louis-Denis Caillouette, François Rude e Seurre aîné.
- Le grandi arcate sono decorate da figure allegoriche che rappresentano personaggi della mitologia romana, realizzate dallo scultore James Pradier.
- Sulle facce interiori dei pilasti delle grandi arcate, sono incisi i nomi delle grandi battaglie della rivoluzione e dell'impero.
- Le piccole arcate sono decorate da figure allegoriche che rappresentano i corpi principali dell'esercito: La fanteria di Théophile Bra, La cavalleria di Achille-Joseph-Étienne Valois, L'artiglieria di Jean-Baptiste Joseph Debay) e La marina di Charles Émile Seurre.
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Figura allegorica rappresentante la fanteria
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Figura allegorica rappresentante la cavalleria
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Figura allegorica rappresentante l'artiglieria
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Figura allegorica rappresentante la marina
- Sulle facciate interne delle piccole arcate sono incisi i nomi delle personalità di rilievo della rivoluzione e dell'impero. I nomi dei morti in combattimento sono sottolineati.
- Quattro bassorilievi si situano appena sopra i nomi:
- Attributi della vittoria del pilastro nord, di François Joseph Bosio. La scena rappresenta le battaglie di Austerlitz, Jena, Friedland, Ulma, Wagram ed Eylau.
- Attributi della vittoria del pilastro sud, di Antoine-François Gérard. La scena rappresenta le battaglie di Marengo, Rivoli, Arcole e Lodi.
- Attributi della vittoria del pilastro est, di Valcher. La scena rappresenta le battaglie di Alessandria, delle piramidi, di Abukir e di Heliopolis.
- Attributi della vittoria del pilastro ovest, di Jean-Joseph Espercieux. La scena rappresenta le battaglie di Jemmapes e Fleurus.
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Attributi della vittoria del pilastro nord di François Joseph Bosio
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Attributi della vittoria del pilastro sud di Antoine-François Gérard
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Attributi della vittoria del pilastro est di Valcher
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Attributi della vittoria del pilastro ovest di Jean-Joseph Espercieux
- Sotto l'arco si trova la tomba del milite ignoto francese. Sulla tomba si può leggere:
REPOSE
UN SOLDAT
FRANCAIS
MORT
POUR LA PATRIE
1914 . 1918
- Il monumento è circondato da cento colonnine di granito che simbolizzano i Cento Giorni.
Galleria cronologica
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15 dicembre 1840: le ceneri di Napoleone ritornano a Parigi dall'Isola di Sant'Elena, qui il carro funebre mentre passa sotto l'Arc de Triomphe (dipinto del XIX secolo)
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1871: Helmuth Karl Bernhard von Moltke e von Bismarck con le loro truppe dopo l'assedio di Parigi
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14 luglio 1919: truppe greche in sfilata a parigi presso l'arco di trionfo in festeggiamento alla vittoria della prima guerra mondiale (dipinto di D. Vassiliou)
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7 agosto 1919: Charles Godefroy vola traverso l'arco di trionfo
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14 giugno 1940: truppe tedesche in sfilata appena dopo l'occupazione tedesca di Parigi
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24 agosto 1944: Sfilata di partigiani francesi dopo la liberazione di Parigi
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14 luglio 1985: La Bastille Day Military Parade
Galleria d'immagini
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L'Arco di Trionfo dalla Tour Eiffel
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L'arco di trionfo
Note
- ^ Le départ des Volontaires en 1792 sur identitenationale.canalblog.com. Consulté le dimanche 15 avril 2012
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Arco di Trionfo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Arco di Trionfo
Collegamenti esterni
- Una veduta satellitare dell'Arco di Trionfo, su maps.google.com.
- L'arco di trionfo su www.torreeiffel.org, su torreeiffel.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 136504168 · LCCN (EN) sh93005686 · GND (DE) 4605782-1 · J9U (EN, HE) 987007534637605171 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr2002018100 |
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