Jean Chalgrin

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Jean Chalgrin

Jean-François-Thérèse Chalgrin (Parigi, 1739Parigi, 21 gennaio 1811) è stato un architetto francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Parigi nel 1739, Chalgrin fu allievo di Giovanni Niccolò Servandoni e di Étienne-Louis Boullée, dai quali derivò un robusto orientamento neoclassico. Dopo aver vinto l'ambitissimo Prix de Rome, divenne pensionnaire dell'Accademia di Francia a Roma, città dove si recò nel novembre 1759. All'epoca l'Urbe, fonte inesauribile di cultura e di ispirazione classica, era la sede privilegiata del movimento neoclassico ed era animata dalle stampe di Giovan Battista Piranesi e dagli scritti di Johann Joachim Winckelmann, che certamente lasciarono un'impronta profonda nella fantasia di Chalgrin.[1][2][3][4]

Rientrato in Francia, cominciò la sua attività ispirandosi al Neoclassicismo di Jacques-Germain Soufflot. A Parigi Chalgrin supervisionò per un breve periodo la costruzione di diversi edifici, fra i quali merita una menzione speciale l'Hôtel Saint-Florentin di Ange-Jacques Gabriel, per il quale disegnò l'accesso per il cour d'honneur in uno stile squisitamente neoclassico. La prima opera significativa dello Chalgrin, tuttavia, è la chiesa di Saint-Philippe-du-Roule, realizzata a Paris tra il 1774 e il 1784, il cui progetto risaliva ad alcuni anni prima: l'edificio, a pianta basilicale, presenta una navata coperta da una volta a botte decorata a cassettoni e sorretta da una teoria di colonne ioniche.[1][2][3][4] Questo schema esercitò una certa influenza nell'architettura dell'epoca.

Altre realizzazioni significative di Chalgrin sono il palazzo Lavrillière (1765-67, oggi Rothschild), il vestibolo e lo scalone d'onore del palazzo del Lussemburgo e la torre settentrionale della chiesa di Saint Sulpice. A partire dal 1806 si occupò dell'Arco di Trionfo di Parigi, simbolo della grandezza dell'Impero di Napoleone Bonaparte. Lo Chalgrin ne gettò le fondamenta, e l'opera sarebbe poi stata completata dopo la sua morte (avvenuta a Parigi il 21 gennaio 1811) nel 1836, sotto Luigi Filippo, da Jean-Nicolas Huyot. Nel 1807 ricostruì il Teatro dell'Odeon, secondo i disegni originari di Marie-Joseph Peyre e Charles De Wailly.

Opere maggiori[modifica | modifica wikitesto]

Progetto per l'Arco di Trionfo di Parigi (1806 circa)
Chiesa di Saint-Philippe-du-Roule, Parigi (1785 circa)
  • 1767-1769: Hôtel Saint-Florentin (poi Hôtel de Langeac, Hôtel Talleyrand-Périgord), per il conte di Saint-Florentin; demolito nel 1842;
  • 1767-1770: Hôtel de Mademoiselle de Luzy (Parigi, rue Férou);
  • 1774-1780: Interventi vari al Collège de France (Parigi, rue des Écoles);
  • 1777-1780: Restauro della facciata e costruzione della torre settentrionale alla chiesa di Saint Sulpice (Parigi);
  • ????-1778: Chapelle du Saint-Esprit (Parigi, rue Lhomond);
  • 1780: Ancienne Laiterie de Madame Versailles, 2 rue Vauban;
  • ????-1780: Padiglione musicale per la contessa di Provenza (Versailles, 111 avenue de Paris);
  • 1774-1784: Chiesa di St. Philippe-du-Roule (Parigi);
  • 1799-1805: Interventi vari al palazzo del Lussemburgo, con vestibolo e scalone d'onore;
  • 1806-1811: Completato dopo la morte di Chalgrin, nel 1836: Arc de Triomphe, Place de l'Étoile (Parigi).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) Jean-François Chalgrin Architecte français 1739-1811, su paris1900.lartnouveau.com, Art Nouveau.
  2. ^ a b Chalgrin, Jean-François, su franceguide_en_en.enacademic.com, France Guide. URL consultato l'8 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2017).
  3. ^ a b Jean-François-Thérèse Chalgrin, su structurae.net, Structurae.
  4. ^ a b Jean-François Chalgrin, su architectenweb.nl, Architectenweb.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, Milano, Electa, 2001.
  • N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, Einaudi, 1981.

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Controllo di autoritàVIAF (EN44396537 · ISNI (EN0000 0000 6649 2360 · CERL cnp00454761 · Europeana agent/base/3268 · ULAN (EN500031463 · LCCN (ENnr90013212 · GND (DE122452267 · BNF (FRcb124628153 (data) · J9U (ENHE987007421508805171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr90013212