Vincenzo Arangio-Ruiz: differenze tra le versioni

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Fu anche presidente generale del [[Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani]] (CNGEI) dal [[1954]] al [[1962]]<ref>{{cita libro|Mario|Sica|Storia dello scautismo in Italia|2006|Fiordaliso|Roma|wkautore=Mario Sica|isbn=978-88-8054-774-7|ed=4|pagine=270}}</ref>.
Fu anche presidente generale del [[Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani]] (CNGEI) dal [[1954]] al [[1962]]<ref>{{cita libro|Mario|Sica|Storia dello scautismo in Italia|2006|Fiordaliso|Roma|wkautore=Mario Sica|isbn=978-88-8054-774-7|ed=4|pagine=270}}</ref>.


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== Note ==
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Versione delle 01:24, 28 nov 2017

Vincenzo Arangio-Ruiz

Ministro della pubblica istruzione
Durata mandato12 dicembre 1944 –
8 dicembre 1945
Capo di StatoVittorio Emanuele III
PredecessoreGuido De Ruggiero
SuccessoreEnrico Molè

Dati generali
Titolo di studioLaurea
UniversitàUniversità degli Studi di Camerino
ProfessioneDocente universitario

Vincenzo Arangio-Ruiz (Napoli, 7 maggio 1884Roma, 2 febbraio 1964) è stato un giurista, accademico e politico italiano.

Biografia

Si laureò nel 1904 e nel 1907 ottenne il primo incarico universitario presso l'Università degli Studi di Camerino, per passare poi all'Università degli studi di Perugia, cui seguirono Cagliari, Messina e Modena. Nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Ordinario di diritto romano presso la facoltà di Giurisprudenza dell'università Federico II di Napoli, fu preside della facoltà dal 1943 al 1945. Successivamente, insegnò all'università La Sapienza di Roma. Fra i suoi allievi, Mario Talamanca e Feliciano Serrao.

Antifascista, liberale, ricoprì inoltre le cariche di Ministro di grazia e giustizia nel Governo Badoglio II (primo governo di unità nazionale) e di Ministro della Pubblica Istruzione nel III governo Bonomi e nel governo Parri.

Grazie al suo ritrovamento su un mercatino egiziano di un papiro, contenente frammenti delle Institutiones di Gaio, fu colmata una delle parti andate perse durante il recupero della stessa opera da un codice palinsesto ritrovato nel 1817 in una biblioteca a Verona. Si trattava della parte relativa alla comproprietà (Consortium ercto non cito).

I suoi scritti più importanti di diritto romano (tuttora studiati nelle università italiane) sono:

  • Storia del diritto romano (1937)
  • Istituzioni di diritto romano (1957)

Fu presidente dell'Unione Nazionale per la Lotta contro l'Analfabetismo.

Fu anche presidente generale del Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani (CNGEI) dal 1954 al 1962[1].

Scomparve nel 1964, all'età di 79 anni, per una malattia polmonare[2].

Note

  1. ^ Mario Sica, Storia dello scautismo in Italia, 4ª ed., Roma, Fiordaliso, 2006, p. 270, ISBN 978-88-8054-774-7.
  2. ^ È morto ieri a Roma il prof. Vincenzo Arangio Ruiz Archiviolastampa.it

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Controllo di autoritàVIAF (EN56631012 · ISNI (EN0000 0001 1027 285X · SBN CFIV018234 · BAV 495/78705 · LCCN (ENn80104920 · GND (DE117746835 · BNE (ESXX1194633 (data) · BNF (FRcb12060178w (data) · J9U (ENHE987007257874705171 · CONOR.SI (SL27560547 · WorldCat Identities (ENlccn-n80104920