Giuseppe Pietri: differenze tra le versioni
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Nel [[1926]], il compositore regalò al suo pubblico l'operetta ''Primarosa'', nella quale descrisse le vicende fallimentari di una famiglia di imprenditori minerari. |
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Il 10 febbraio [[1927]] Primarosa va in scena per la prima volta al [[Teatro La Fenice]] di [[Venezia]] con Nella De Campi, Ines Lidelba e [[Nuto Navarrini]] per la Compagnia dei Grandi Spettacoli d'Arte Operettistica ed il successivo 19 aprile al [[Teatro Reinach]] di Parma. |
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Nel [[1928]] l'operetta ''Rompicollo'' venne ambientata in una [[Siena]] del [[Seicento]], e la protagonista di questa storia vera, Rompicollo appunto, è la figlia di una nobile famiglia che riesce, sfuggendo al controllo dei genitori, a partecipare al Palio come fantino. |
Versione delle 19:41, 11 nov 2014
Giuseppe Pietri (Sant'Ilario in Campo, 1886 – Milano, 1946) è stato un compositore italiano, specializzato nel genere dell'operetta.
Biografia
Studiò presso il Conservatorio di Milano grazie ad Oreste del Buono che gli permise di iscriversi, dopo averlo sentito suonare in occasione di un concerto a Portoferraio in cui venne meno il pianista. Giuseppe da sempre suonava l'organo della Chiesa del paese natio (Sant'Ilario in Campo). Debuttò all'età di vent'anni con la musica per il teatro intitolata Calendimaggio, dramma in un atto unico, seguita dalla fiaba in musica Flemmerlandia. Si accorse che per i giovani autori erano più azzeccate e convenienti le opere descriventi i piccoli fatti della vita quotidiana della borghesia e della classe lavoratrice. Uno dei suoi primi lavori fu un'opera lirica incompiuta e lasciata a metà (Addio giovinezza! (operetta)), ripescata e portata al successo dalla compagnia del comico Tani.
Dopo la sfortunata opera Il signor di Ruy-Blas, grazie ad una riuscita ispirazione, l'autore realizzò una pregevole commedia di ambiente intitolata L'acqua cheta (1920), tratta dalla commedia omonima di Augusto Novelli: è la storia di un vecchio vetturino e delle sue due figliole, una delle quali soleva vivere a testa bassa, come un'acqua cheta. Ma un giorno, la giovane figlia si incapriccia di un gentile squattrinato e fugge con lui. Gli interpreti di questa opera furono, al Teatro Nazionale capitolino, Jole Pacifici e Enrico Dezan, padre del telecronista Adriano. Tre anni dopo, Pietri condusse al successo l'operetta La donna perduta, che meritò una trasposizione cinematografica. La donna perduta va in scena il 12 aprile 1925 anche al Teatro Reinach di Parma dove il successivo 5 novembre va in scena Il quartetto vagabondo.
Nel 1926, il compositore regalò al suo pubblico l'operetta Primarosa, nella quale descrisse le vicende fallimentari di una famiglia di imprenditori minerari. Il 10 febbraio 1927 Primarosa va in scena per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia con Nella De Campi, Ines Lidelba e Nuto Navarrini per la Compagnia dei Grandi Spettacoli d'Arte Operettistica ed il successivo 19 aprile al Teatro Reinach di Parma.
Nel 1928 l'operetta Rompicollo venne ambientata in una Siena del Seicento, e la protagonista di questa storia vera, Rompicollo appunto, è la figlia di una nobile famiglia che riesce, sfuggendo al controllo dei genitori, a partecipare al Palio come fantino.
Nel 1934 Pietri compone il suo lavoro più importante, l'opera Maristella. Si tratta di una storia d'amore conclusa dolorosamente dal sacrificio di Maristella, che salva l'amato Giovanni condannato a morte. Lei infatti era stata allevata in un collegio religioso dove, in occasione di una condanna a morte, il condannato viene graziato dal Gran Cerimoniere di corte se una delle allieve lo chiede.Però questa allieva facendo così deve prendere i voti e diventare suora. E questo è il sacrificio di Maristella. Indimenticabile l'aria Io conosco un giardino. Questo brano del primo atto ha meritato varie incisioni discografiche, tra le quali si annoverano quelle di Ferruccio Tagliavini e di Giuseppe Di Stefano.
Pietri era sposato con Giovanna Saladino, dalla quale ha avuto 3 figli: Piero (1926-2002), Giovanni (1929-2014) e Donatella (1932).
Composizioni
Operette
- Addio giovinezza! (operetta) (1915)
- La modella (1917)
- Lucciola (1919)
- L'acqua cheta (27 novembre 1920) nel Teatro Drammatico Nazionale con la scenografia di Aldo Molinari
- L'ascensione (1922)
- Guarda guarda la Mostarda (1923)
- La donna perduta (1923) nel Teatro Adriano di Roma - Libretto: Guglielmo Zorzi e Guglielmo Giannini
- Quartetto vagabondo (1924) nel Teatro Eliseo di Roma
- Namba Zaim (1926)
- Primarosa (1926) in tre atti di Carlo Lombardo e Renato Simoni, nel Teatro Lirico di Milano con Nella De Campi, Ines Lidelba Fronticelli e Nuto Navarrini
- Tuffolina (1926)
- Rompicollo (1928)
- L'isola verde (1929)
- Casa mia, Casa mia (1930)
- Giocondo Zappaterra (1930)
- La dote di Jeanette (1931)
- Vent'anni (1932)
Opere liriche
composizione | luogo prima rappresentazione | data prima rappresentazione | cast | |
---|---|---|---|---|
Calendimaggio | Teatro alla Pergola di Firenze | 14 marzo 1910 | Desana, Ingar, Nova, Gorelli, Dir. d'orchestra: maestro Giovanni Zuccani | |
Il signor di Ruy-Blas | Teatro Duse di Bologna | marzo 1916 | Compagnia Maresca, Dir. maestro Ranghino | |
Guarda, guarda, la mostarda! | Teatro dei Piccoli di Roma | marzo 1923 | ||
Maristella | Teatro San Carlo di Napoli | 22 marzo 1934 | Adelaide Saraceni, Giani, Rowacewa, Marcato, Santiago, Dir. maestro Ettore Panizza | |
La Canzone di San Giovanni | Teatro del Casinò Municipale di Sanremo | 30 gennaio 1939 | Morini, Ferrauto, De Franceschi, Ticozzi, Dir. maestro Franco Capuana | |
Arsa del Giglio | Portoferraio | 20 settembre 1952 (postuma) | Carro di Tespi Lirico: Ogliari, Minarchi, Caroli, De Rita, Bastianini, Pudis, Masini Sperti, Pacini, Mascetti, Romani, Dir. maestro Romeo Arduini |
Altro
- Inno del Saracino (inno della Giostra del Saracino di Arezzo)
- Serenata elbana per pianoforte, violino e violoncello
- Fiori elbani, per voce e pianoforte
Bibliografia
- Fortunato Colella - Giuseppe Pietri, musicista italiano - Belforte Grafica Editore Livorno
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37104225 · ISNI (EN) 0000 0000 8116 1551 · SBN CUBV125117 · BAV 495/342350 · Europeana agent/base/115429 · LCCN (EN) no98085012 · GND (DE) 121075184 · BNE (ES) XX1595179 (data) · BNF (FR) cb139252667 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no98085012 |
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