Cher (dipartimento): differenze tra le versioni
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La chiusura del campo di Châteaufer era prevista per il 10 Marzo 1940, poi rinviata al 1° giugno. Gli Spagnoli furono così coinvolti nella fuga causata dalla sconfitta dell'esercito francese.<ref name=SL47>{{cita|Sodigné-Loustau|p. 47}}.</ref> |
La chiusura del campo di Châteaufer era prevista per il 10 Marzo 1940, poi rinviata al 1° giugno. Gli Spagnoli furono così coinvolti nella fuga causata dalla sconfitta dell'esercito francese.<ref name=SL47>{{cita|Sodigné-Loustau|p. 47}}.</ref> |
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==Stemma== |
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Lo stemma dello Cher rappresenta dei gigli d'oro su campo azzurro, con il bordo rosso ondulato e una striscia orizzontale ondulata d'argento in primo piano. |
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Lo Cher comprendeva un tempo il dipartimento dell'[[Indre]] e la regione di Berry. Ora fa parte della regione [[Centro (Francia)|Centro]] e confina con i dipartimenti di Indre, [[Loir-et-Cher]], [[Loiret]], [[Nièvre]], [[Allier]] e [[Creuse]]. |
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Il dipartimento si trova ai piedi dell'[[Auvergne]]; a est si trovano le [[colline di Sancerre]] (434 m), che costeggiano la [[Loira]], a ovest si apre sulla [[Champagne berrichonne]] e a nord-ovest sulla Sologne. Il punto più alto è il [[Magnoux]] (504 m). Il fiume [[Cher (fiume)|Cher]], all'uscita dal dipartimento, è alla più bassa altitudine di questo, con soli 89 m. |
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Molti fiumi attraversano il territorio dello Cher, ed i loro nomi si ritrovano all'interno dei toponimi: l'[[Auron (fiume)|Auron]], la [[Sauldre]], lo [[Yèvre]], la [[Vauvise]], lo Cher. |
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===Regioni naturali=== |
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* la regione di Berry, ad ovest e sud-ovest |
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* la [[Valle della Loira]] |
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===Trasporti=== |
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Due autostrade attraversano lo Cher, la ''A20'' e la ''A71''. |
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Ci sono tre linee ferroviarie, la Tours-Nevers, la Parigi-Orléans-Limoges e la Bourges-Montluçon. |
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==Note== |
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Versione delle 22:31, 17 apr 2014
Cher dipartimento | |
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Localizzazione | |
Stato | Francia |
Regione | Centro |
Amministrazione | |
Capoluogo | Bourges |
Presidente del Consiglio dipartimentale | Jean-Pierre Saulnier (PS) |
Data di istituzione | 4 marzo 1790 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 47°05′04″N 2°23′47″E / 47.084444°N 2.396389°E |
Superficie | 7 235 km² |
Abitanti | 311 694 (2011) |
Densità | 43,08 ab./km² |
Arrondissement | 3 |
Cantoni | 35 |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
ISO 3166-2 | FR-18 |
Codice INSEE | 18 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Lo Cher è un dipartimento francese della regione Centro (Centre). Il territorio del dipartimento confina con i dipartimenti del Loiret a nord, della Nièvre a est, dell'Allier a sud-est, della Creuse a sud, dell'Indre a ovest e del Loir-et-Cher a nord-ovest.
Storia
Il dipartimento è stato creato durante la Rivoluzione francese, il 4 Marzo 1790, con la legge del 22 dicembre 1789, con parte della provincia di Berry, del Borbonese e del Nivernais.
Dal 1789 al 1930
Dalla sua creazione alla fine della prima Guerra Mondiale la storia del dipartimento è simile a quella delle altre zone confinanti.
Dal 1930 ad oggi
I rifugiati spagnoli
Nella seconda metà degli anni '30 il dipartimento fu meta dei rifugiati spagnoli in fuga dalla guerra civile spagnola. Gli arrivi aumentarono di anno in anno: 120 nel 1936, 965 nel 1937, 162 nel 1938.[1] Dai decreti di Édouard Daladier sul raggruppamento degli stranieri "indesiderabili" (maggio 1938), quelli furono assegnati alla detenzione domiciliare.[2] I 162 spagnoli ancora presenti nello Cher furono raggruppati in due zone di proprietà dello Stato convertite in campi di internamento: le vecchie scuderie dell'esercito francese a Châteaufer e l'Abbazia di Noirlac a Saint-Amand-Montrond.[3] All'inizio del 1939 gli spagnoli presenti erano ancora 55.[4]
Ma ciò che provocò La Retirada, l'emigrazione più consistente degli spagnoli, fu la caduta della Repubblica spagnola. Tra il 30 gennaio e il 9 febbraio 1939 arrivarono allo cher 3 002 rifugiati spagnoli in fuga le truppe di Franco.[4][1] Questi firono trasportati in quattro convogli della stazione Bourges[5] ai sei centri di raccolta aperti in aggiunta a quelli preesistenti:[4][1] il castello de la Brosse a Farges-Allichamps, la fornace dismessa di La Guerche-sur-l'Aubois, un'officina della fabbrica Rétif a Sancoins, una casa a Sancerre, il castello di Vouzeron, il castello dei Trois-Brioux a Charentonnay.
Le tre strutture principali erano i campi di Noirlac, Châteaufer e il castello de la Brosse, che ospitarono fino a 1 400 rifugiati.[5]
Ma questi centri non bastarono, così che fu necessario che altri 60 comuni aprissero ai rifugiati i fienili, le stalle e le case abbandonate, provocando situazioni anche piuttosto insalubri:[6] a Châteaufer, per esempio, vennero creati dei dormitori nelle stalle, alcuni dei quali erano senza porte. A Sancoins l'officina Rétif venne utilizzata, oltre che per ospitare gli spagnoli, anche per una fiera del bestiame.[7]
I rifugiati che arrivavano nello Cher erano per lo più donne e bambini, mentre gli uomini erano tenuti nei campi del sud.[2] Erano tutti tenuti in rigorosa quarantena a causa dei rischi dello scoppio di un'epidemia. Vennero costruiti ospedali di fortuna a Noirlac, con 70 letti, a Châteaufer, con 40, e in altri centri.[8] In primavera ed estate i rifugiati dei centri rurali erano raggruppati nel campo di Châteaufer.[9] Nonostante le agevolazioni e gli incentivi presentati a chi voleva tornare in Spagna, nel dicembre 1939 c'erano ancora 912 Spagnoli e 600 nel febbraio 1940. Alcuni bambini furono portati nell'orfanotrofio di Bourges, evacuato in seguito a causa della minaccia dei bombardamenti a Neuvy-sur-Barangeon del 1945.
La chiusura del campo di Châteaufer era prevista per il 10 Marzo 1940, poi rinviata al 1° giugno. Gli Spagnoli furono così coinvolti nella fuga causata dalla sconfitta dell'esercito francese.[10]
La seconda Guerra Mondiale
Dopo l'armistizio del 22 giugno 1940, Bourges, Vierzon e La Guerche furono occupate, mentre Saint-Just era attraversata dalla linea di demarcazione tra zona tedesca e Repubblica di Vichy.[11]
Gli ebrei furono schedati a partire dall'estate del 1941, ma il la registrazione venne rapidamente sospesa a causa della mancanza di documenti sufficienti. In autunno c'erano 519 ebrei nella zona non occupata, di cui 175 solo a Saint-Amand-Montrond,[12] mentre gli altri si dividevano tra Le Châtelet, Châteaumeillant, Graçay, Sancoins, Ids-Saint-Roch e Saulzais-le-Potier.[13] Nell'estate del 1942 avvenne un rastrellamento e gli ebrei arrestati furono portati ai campi di Douadic e Nexon, prima di venire condotti in Germania.[12]
Nel giugno 1944 Saint-Amand-Montrond venne presa dalle Forze Francesi dell'Interiore, ma la città fu rapidamente circondata dalla Wehrmacht. I guerriglieri fuggirono a Creuse, portando con sé degli ostaggi: 13 miliziani e 6 delle loro mogli. Le sei donne furono barattate con 60 prigionieri di Saint-Amand, ma i guerriglieri fucilarono gli uomini il 20 luglio. Subito la Polizia di Saint-Amand arrestò 76 ebrei, tra cui 10 bambini, per vendicarsi. Ne tenne 70 in carcere, 36 dei quali furono poi gettati vivi nel pozzo di Guerry a Savigny-en-Septaine.[13]
A memoria di questi eventi si è tenuta una conferenza nel novembre del 2012, e dal 2010 ogni anno delle riunioni annuali commemorano i campi di Châteaufer e Noirlac.[14]
Stemma
Lo stemma dello Cher rappresenta dei gigli d'oro su campo azzurro, con il bordo rosso ondulato e una striscia orizzontale ondulata d'argento in primo piano.
Geografia
Lo Cher comprendeva un tempo il dipartimento dell'Indre e la regione di Berry. Ora fa parte della regione Centro e confina con i dipartimenti di Indre, Loir-et-Cher, Loiret, Nièvre, Allier e Creuse.
Rilievi
Il dipartimento si trova ai piedi dell'Auvergne; a est si trovano le colline di Sancerre (434 m), che costeggiano la Loira, a ovest si apre sulla Champagne berrichonne e a nord-ovest sulla Sologne. Il punto più alto è il Magnoux (504 m). Il fiume Cher, all'uscita dal dipartimento, è alla più bassa altitudine di questo, con soli 89 m.
Fiumi principali
Molti fiumi attraversano il territorio dello Cher, ed i loro nomi si ritrovano all'interno dei toponimi: l'Auron, la Sauldre, lo Yèvre, la Vauvise, lo Cher.
Regioni naturali
- la regione di Berry, ad ovest e sud-ovest
- la Sologne, a nord-ovest
- il Sancerrese, dei Pays-Fort, a nord-est
- il Boischaut sud e Boischaut nord
- l'Haute Marche, a sud
- la Val de Germigny
- la Valle della Loira
Trasporti
Due autostrade attraversano lo Cher, la A20 e la A71.
Ci sono tre linee ferroviarie, la Tours-Nevers, la Parigi-Orléans-Limoges e la Bourges-Montluçon.
Note
- ^ a b c Arnold
- ^ a b Dreyfus-Armand, p. 35.
- ^ Sodigné-Loustau, p. 42.
- ^ a b c Sodigné-Loustau, p. 43.
- ^ a b Gardant, p. 3.
- ^ Sodigné-Loustau, pp. 42-43.
- ^ Dreyfus-Armand, p. 39.
- ^ Sodigné-Loustau, p. 44.
- ^ Sodigné-Loustau, p. 46.
- ^ Sodigné-Loustau, p. 47.
- ^ Gardant, p. 4.
- ^ a b Gardant, p. 6.
- ^ a b Gardant, p. 7.
- ^ Dupays
Bibliografia
- (FR) Didier Arnold, Les réfugiés de la Guerre d'Espagne dans le Cher, 1936-1946 (PDF), Archivi dipartimentali dello Cher, marzo 2013. URL consultato il 17-04-2014.
- (FR) Geneviève Dreyfus-Armand, Les enfants, ces oubliés de la diaspora républicaine espagnole, Presses Univ Blaise Pascal, 2008, ISBN 9782845163614.
- (FR) Anne-Lise Dupays, Noirlac honore ses réfugiés espagnols de 1939, in L’Écho du Berry, 21-12-2012. URL consultato il 17-04-2014.
- (FR) Alain Gardant, L’enfance pendant les deux conflits mondiaux (PDF), in L’enfance dans le Cher (1830-1945). URL consultato il 17-04-2014.
- (FR) Jeanine Sodigné-Loustau, L'accueil des réfugiés civils espagnols de 1936 à 1940. Un exemple : la région Centre, in Matériaux pour l'histoire de notre temps, n. 44, 1996. URL consultato il 17-04-2014.
Voci correlate
Elenco dei comuni del dipartimento
Altri progetti
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