Zhang Wentian: differenze tra le versioni

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Intrapresa la [[Lunga Marcia]], Zhang passò dalla parte di Mao e, alla [[Conferenza di Zunyi]] del gennaio [[1935]], ne sostenne la posizione, formando un "triumvirato" con lui e [[Zhou Enlai]], venendo nominato [[Segretario generale del Partito Comunista Cinese|segretario generale]] del Partito. La sua influenza era comunque ridotta rispetto a quella di Mao (che lo surclassò formalmente nel [[1943]] presiedendo l'Ufficio Politico), ma si adoperò per formare il fronte unito con il [[Guomindang]] contro il [[Giappone]]. Nel [[1938]] divenne anche presidente dell'Istituto del marxismo e leninismo.
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A seguito del [[VII Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese|VII Congresso del Partito]] ([[1945]]), cedette il controllo formale del Partito a Mao, ma divenne membro del [[Comitato permanente dell'ufficio politico del Partito Comunista Cinese]], segretario provinciale dell'[[Hejiang]] e direttore del Dipartimento d'Organizzazione dell'ufficio nordorientale del [[Comitato centrale del Partito Comunista Cinese|Comitato centrale]]. Successivamente fu segretario provinciale del [[Liaoning]].
A seguito del [[VII Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese|VII Congresso del Partito]] ([[1945]]), cedette il controllo formale del Partito a Mao, ma divenne membro del [[Comitato permanente dell'ufficio politico del Partito Comunista Cinese]], segretario provinciale dell'[[Hejiang]] e direttore del Dipartimento d'Organizzazione dell'ufficio nordorientale del [[Comitato centrale del Partito Comunista Cinese|Comitato centrale]]. Successivamente fu segretario provinciale del [[Liaoning]].


Dopo la vittoria della [[Repubblica Popolare Cinese]], nell'aprile [[1951]] venne nominato ambasciatore in [[Unione Sovietica]]. Nel gennaio [[1955]] fece ritorno a [[Pechino]] e divenne viceministro esecutivo degli Esteri; si occupò in particolare delle relazioni economiche con l'[[URSS]] e, nel [[1958]], accompagnò [[Zhou Enlai]] in visita in [[Corea del Nord]]. Tuttavia, con il profilarsi della [[crisi sino-sovietica]], Zhang continuò a sostenere l'URSS, in particolare la teoria della [[coesistenza pacifica]] fra [[capitalismo]] e [[socialismo]], e si avvicinò alle posizioni di [[Liu Shaoqi]]. Questo lo portò in contraddizione con Mao e, nel [[1956]], venne eletto membro candidato dell'[[Ufficio politico del Partito Comunista Cinese|UP]]; nel [[1959]], durante un plenum del Comitato Centrale a [[Lushan]], venne criticato insieme ad altri dirigenti, come [[Peng Dehuai]], vicini a Liu; a seguito di ciò, venne spogliato delle sue funzioni.
Dopo la vittoria della [[Repubblica Popolare Cinese]], nell'aprile [[1951]] venne nominato ambasciatore in [[Unione Sovietica]]. Nel gennaio [[1955]] fece ritorno a [[Pechino]] e divenne viceministro esecutivo degli Esteri; si occupò in particolare delle relazioni economiche con l'URSS e, nel [[1958]], accompagnò [[Zhou Enlai]] in visita in [[Corea del Nord]]. Tuttavia, con il profilarsi della [[crisi sino-sovietica]], Zhang continuò a sostenere l'URSS, in particolare la teoria della [[coesistenza pacifica]] fra [[capitalismo]] e [[socialismo]], e si avvicinò alle posizioni di [[Liu Shaoqi]]. Questo lo portò in contraddizione con Mao e, nel [[1956]], venne eletto membro candidato dell'[[Ufficio politico del Partito Comunista Cinese|UP]]; nel [[1959]], durante un plenum del Comitato Centrale a [[Lushan]], venne criticato insieme ad altri dirigenti, come [[Peng Dehuai]], vicini a Liu; a seguito di ciò, venne spogliato delle sue funzioni.


Zhang continuò a lavorare come ricercatore per l'Istituto economico fino alla morte. Durante la [[Rivoluzione Culturale]], venne duramente criticato per ''revisionismo di destra''. Morì nel luglio [[1976]] a [[Wuxi]] e venne riabilitato nel [[1978]] dalla nuova dirigenza guidata da [[Deng Xiaoping]].
Zhang continuò a lavorare come ricercatore per l'Istituto economico fino alla morte. Durante la [[Grande rivoluzione culturale|Rivoluzione Culturale]], venne duramente criticato per ''revisionismo di destra''. Morì nel luglio [[1976]] a [[Wuxi]] e venne riabilitato nel [[1978]] dalla nuova dirigenza guidata da [[Deng Xiaoping]].


== Note ==
== Note ==

Versione delle 23:48, 23 mar 2019

Zhang Wentian
张闻天

Segretario generale del Partito Comunista Cinese
Durata mandatogennaio 1935 –
20 marzo 1943
PredecessoreBo Gu
SuccessoreMao Zedong
(come Presidente del Politburo Centrale)

Capo del Dipartimento di Propaganda del Partito Comunista Cinese
Durata mandatoaprile 1931 –
dicembre 1934
PredecessoreShen Zemin
SuccessoreWu Liangping

Durata mandatoluglio 1937 –
dicembre 1942
PredecessoreWu Liangping
SuccessoreLu Dingyi

Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Unione Sovietica
Durata mandatoaprile 1951 –
gennaio 1955
PredecessoreWang Jiaxiang
SuccessoreLiu Xiao

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Cinese
UniversitàUniversità della California, Berkeley
Università Sun Yat-sen di Mosca

Zhang Wentian[1] (张闻天S, Zhāng WéntiānP), (Shanghai, 30 giugno 1900Wuxi, 1º luglio 1976) è stato un politico cinese.

Dal 1920 al 1924 si recò in Giappone e negli Stati Uniti per studiare, dove conobbe e abbracciò il marxismo. Iscrittosi al Partito Comunista Cinese, nel 1927 divenne membro del Comitato Centrale, anche se continuò a lavorare all'estero insegnando presso l'Università Sun Yat-sen di Mosca fino al 1931, quando fece ritorno in Cina con il compito di gestire la propaganda del Partito. Nel gennaio 1934 venne eletto membro dell'Ufficio politico e segretario della Segreteria appoggiando la politica estremista di Wang Ming e a febbraio divenne presidente del Comitato Esecutivo Centrale della Repubblica Sovietica Cinese, sostituendo Mao Zedong.

Intrapresa la Lunga marcia, Zhang passò dalla parte di Mao e, alla Conferenza di Zunyi del gennaio 1935, ne sostenne la posizione, formando un "triumvirato" con lui e Zhou Enlai, venendo nominato segretario generale del Partito. La sua influenza era comunque ridotta rispetto a quella di Mao (che lo surclassò formalmente nel 1943 presiedendo l'Ufficio Politico), ma si adoperò per formare il Secondo Fronte Unito con il Kuomintang contro il Giappone. Nel 1938 divenne anche presidente dell'Istituto del marxismo e leninismo.

A seguito del VII Congresso del Partito (1945), cedette il controllo formale del Partito a Mao, ma divenne membro del Comitato permanente dell'ufficio politico del Partito Comunista Cinese, segretario provinciale dell'Hejiang e direttore del Dipartimento d'Organizzazione dell'ufficio nordorientale del Comitato centrale. Successivamente fu segretario provinciale del Liaoning.

Dopo la vittoria della Repubblica Popolare Cinese, nell'aprile 1951 venne nominato ambasciatore in Unione Sovietica. Nel gennaio 1955 fece ritorno a Pechino e divenne viceministro esecutivo degli Esteri; si occupò in particolare delle relazioni economiche con l'URSS e, nel 1958, accompagnò Zhou Enlai in visita in Corea del Nord. Tuttavia, con il profilarsi della crisi sino-sovietica, Zhang continuò a sostenere l'URSS, in particolare la teoria della coesistenza pacifica fra capitalismo e socialismo, e si avvicinò alle posizioni di Liu Shaoqi. Questo lo portò in contraddizione con Mao e, nel 1956, venne eletto membro candidato dell'UP; nel 1959, durante un plenum del Comitato Centrale a Lushan, venne criticato insieme ad altri dirigenti, come Peng Dehuai, vicini a Liu; a seguito di ciò, venne spogliato delle sue funzioni.

Zhang continuò a lavorare come ricercatore per l'Istituto economico fino alla morte. Durante la Rivoluzione Culturale, venne duramente criticato per revisionismo di destra. Morì nel luglio 1976 a Wuxi e venne riabilitato nel 1978 dalla nuova dirigenza guidata da Deng Xiaoping.

Note

  1. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Zhang" è il cognome.

Altri progetti

Predecessore Segretario generale del Partito Comunista Cinese Successore
Qin Bangxian 1935–1945 Deng Xiaoping
Vacante fino al 1956
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