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La pubertà maschile (dal lat. pubertas -atis, der. di pubes -ĕris «pubere»)[1] rappresenta una serie di processi fisiologici attua a trasformare un bimbo sessualmente immaturo in un adolescente potenzialmente fertile.[2]

Età di inizio della pubertà maschile e trend nel corso dei secoli

L'inizio della pubertà maschile dipende da una serie di fattori che possono essere di natura genetica o ambientale.

Esempi di fattori ambientali sono:

  • nutrizione della madre durante la gestazione (e dunque nel feto);
  • abitudini alimentari dell'infante sessualmente immaturo (es. obesità infantile);
  • attività fisica del bambino;

A differenza del sesso femminile (dove nel corso dei secoli sono stati numerosi i dati epidemiologici relativi all'età media del menarca), nel sesso maschile non è stata posta altrettanta attenzione a riguardo. Si registrano tuttavia dati epidemiologici negli USA che sono riportati nella seguente tabella:

Età media insorgenza pubertà maschile Periodo Fonte
11.9 nei maschi americani 1951 e 1985 (Reynolds & Wines 1951);

(Tanner & Davies 1985);

(Sun et al. 2002)

10.1 anni nell'etnia caucasica americana;

9.1 anni negli afro-americani

1988-1994 National Health and Nutrition

Examination Survey (NHANES III)

Al 2000, si è registrato un ulteriore abbassamento dell'età di insorgenza della pubertà mediante la misurazione di caratteri sessuali secondari (es. altezza). Per ulteriori approfondimenti si rimanda a Herman-Giddens et al. 2001; Karpati et al. 2002).

Fattori ormonali che danno inizio alla pubertà

La pubertà maschile è scatenata inizialmente dall'ormone GnRH. Nello specifico, la produzione e il rilascio di GnRH sono garantiti dall'asse ipotalamo-ipofisario, una serie di strutture nervose che matura all'avanzare dell'età dell'infante.

Il rilascio di GnRH è favorito durante la vita fetale e nei primi 7-9 mesi di vita neonatale. Successivamente, la sua produzione cessa per 10-12 anni per poi riattivarsi durante la pubertà maschile.

Schema che raffigura il sistema ipotalamo - ipofisi - gonade (testicolo) che viene riattivato durante la pubertà.

Neuroni ipotalamici che producono GnRH

Il GnRH (Gonadotropin Releasing Hormone, ormone di rilascio delle gonadotropine) è un peptide rilasciato dai cosiddetti "neuroni sessuali", siti nell'ipotalamo, una regione diencefalica appartenente al sistema nervoso centrale.

I neuroni sessuali sono presenti principalmente in gruppi di neuroni definiti "nuclei" a livello della zona anteriore dell'ipotalamo. Nello specifico, essi sono presenti nel "nucleo preottico mediano". Questi nuclei hanno un aspetto diverso a seconda del sesso (esempio di dismorfismo sessuale: il cervello maschile è anatomicamente differente dal cervello femminile): nello specifico nel maschio sono più grandi.

}}


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Fotosensibilizzatori/Terapia fotodinamica |group3=
Altro }} }}

  1. ^ Treccani - pubertà, su treccani.it.
  2. ^ Basics of Human Andrology, a Textbook, Springer, 2017, p. 227.