Ducato di Brescia: differenze tra le versioni
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[[File:Italia Longobarda.png|miniatura|Situazione dell'Italia nell'epoca longobarda e bizzantina. Indicati alcuni dei deucati che hanno caratterizzato il periodo interessato (Ducato di Brescia, Ducato di Tuscia o Ducato di Lucca, Ducato di Spoleto, ecc.)]] |
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Il '''Ducato di [[Brescia]]''' fu uno dei [[Ducati longobardi|ducati]] istituiti dai [[Longobardi]] in [[Italia]]. L'occupazione di Brescia avvenne durante la prima fase dell'invasione longobarda dell'Italia settentrionale, tra il [[568]] e il [[569]]; [[Brixia (archeologia)|Brixia]] fu una delle città dove la presenza longobarda fu maggiore e che ricorpì un ruolo di primaria importanza nella storia del [[regno longobardo]], esprimendo anche personalità come re [[Rotari]] e re [[Desiderio (re)|Desiderio]]. |
Il '''Ducato di [[Brescia]]''' fu uno dei [[Ducati longobardi|ducati]] istituiti dai [[Longobardi]] in [[Italia]]. L'occupazione di Brescia avvenne durante la prima fase dell'invasione longobarda dell'Italia settentrionale, tra il [[568]] e il [[569]]; [[Brixia (archeologia)|Brixia]] fu una delle città dove la presenza longobarda fu maggiore e che ricorpì un ruolo di primaria importanza nella storia del [[regno longobardo]], esprimendo anche personalità come re [[Rotari]] e re [[Desiderio (re)|Desiderio]]. |
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Il Ducato di Brescia fu uno dei ducati istituiti dai Longobardi in Italia. L'occupazione di Brescia avvenne durante la prima fase dell'invasione longobarda dell'Italia settentrionale, tra il 568 e il 569; Brixia fu una delle città dove la presenza longobarda fu maggiore e che ricorpì un ruolo di primaria importanza nella storia del regno longobardo, esprimendo anche personalità come re Rotari e re Desiderio.
Storia
Il VI secolo
Il primo duca longobardo di Brescia fu Alachis I il Saggio, morto attorno al 573. Poche le notizie tramandate sulla sua figura: il Malvezzi[1] sostiene che aveva fatto restaurare le mura romane e che gli era stata attribuita la costruzione della Curia Ducis. Fu chiamato, alla latina, "vir prudens", cioè "il Saggio", col merito d'essersi impegnato per la pace e per il benessere della città; morì di "morte cristiana".
Il VII secolo
Alla morte senza eredi del re Arioaldo nel 636, i duchi elessero il duca di Brescia Rotari. Nato nel 606, figlio di Nandinig della fara degli Arodingi, come diciassettesimo re dei Longobardi in Italia Rotari è descritto da Paolo Diacono come «uomo di grande forza e seguì il sentiero della giustizia, ma non tenne la retta via nella fede cristiana e si macchiò della perfidia dell'eresia ariana»[2]. Sposò Gundeperga, la vedova del suo predecessore, e alla sua morte diventò duca di Brescia e re dei Longobardi il figlio Rodoaldo, che morì sei mesi dopo.
Nel 680 divenne duca Alachis II, il duca di Trento sostenuto da due nobili longobardi bresciani, Aldo e Grauso. Alachis, a capo della fronda ariana e tradizionalista dell'Austria (le regioni orientali della Langobardia Maior, tentò più volte di usurpare il trono di Pavia, prima di essere definitivamente sconfitto e ucciso nel 689 da Cuniperto nella battaglia di Coronate, combattuta nella piana tra Trezzo e Cornate d'Adda, lungo il fiume che segnava il confine tra Austria e Neustria.
L'VIII secolo
Anche l'ultimo re dei longobardi fu bresciano, anche se non di nascita. Si chiamava Desiderio: nobile della Tuscia, sposò Ansa, figlia di Verissimo (nobile bresciano di origine latina). Ebbero almeno sei figli: Adelchi, associato al trono nel 759; Gerberga, moglie di Carlomanno (erede di Pipino il Breve e fratello di Carlo Magno); Desiderata, conosciuta come "Ermengarda" poiché Alessandro Manzoni, non conoscendone il nome, le appose nella sua tragedia Adelchi quello della figlia di Ludovico II; Anselperga, badessa di San Salvatore in Brescia; Adelperga, moglie del duca di Benevento Arechi II e allieva di Paolo Diacono (così come probabilmente anche i fratelli); e Liutperga, andata in sposa a Tassilone III di Baviera. Desiderio fondò nel bresciano numerosi importanti monasteri, quali quello di San Salvatore (ora Santa Giulia) a Brescia, la Badia leonense a Leno e un altro a Sirmione.
Con la calata dei Franchi, nel 774, il ducato cessa di esistere e diventa contea[3] (Brixiae comes) del Sacro Romano Impero di Carlo Magno.
Fonti
- Paolo Diacono, Historia Langobardorum (Storia dei Longobardi, Lorenzo Valla/Mondadori, Milano 1992).
Note
Bibliografia
- Jörg Jarnut. Storia dei Longobardi. Torino, Einaudi, 2002. ISBN 88-464-4085-4