Il nome di questa località deriva probabilmente dalla "locanda Alpino" che il sacerdote Giovanni Ambrosini ricavò dal suo alpeggio. In seguito la locanda verrà venduta alla famiglia Adami di Baveno che la trasformò nel Grand Hotel Alpino[3]. Il Mottarone e, inevitabilmente, la Località Alpino ricevettero un importane impulso turistico a partire dalla metà dell'Ottocento, in piena Belle Époque, quando cominciarono a sorgere diverse ville sui terreni, allora comunali, di Gignese, Vezzo e Levo.
Dal 7 settembre 1911 arrivare presso alla Località alpino diventò più semplice: venne infatti inaugurata la Ferrovia Stresa-Mottarone, con una stazione intermedia anche presso la Località Alpino. La ferrovia verrà smantellata successivamente durante la primavera del 1963. Le casse di 2 elettromotrici sono ancora oggi conservate presso un campeggio all'Alpino.
Una volta chiusa definitivamente la ferrovia elettrica, partirono i lavori per la costruzione di una funivia, inaugurata poi nel 1970. Anche in questa occasione la Località Alpino rappresentò uno snodo importante costituendo una fermata intermedia del tragitto.
Turismo
Villa Dell'Orto (Oggi)Alpe Tina - Villa Anfossi (Oggi)
Con il tempo, diversi personaggi illustri (nobili, pittori, musicisti) e ricche famiglie lombarde-piemontesi decisero di costruire proprio nella Località Alpino varie ville di prestigio [4], tra le quali:
Villa Pica-Alfieri: nella quale Ferdinando e la moglie Laura Pica Alfieri, entrambi di nobili origini, vi soggiornavano fino a un mese l'anno [5];
Villa Lloyd (poi Riva): dal 30 giugno al 9 luglio 1933 un gran numero di teosofi, arrivarono da tutto il mondo, per ascoltare le conferenze del teosofo indiano Jiddu Krishnamurti[8][9].
Su una verde terrazza naturale della Località Alpino, alle pendici del Mottarone, si trova il Golf Club Alpino, di nove buche. Inaugurato nella primavera 1925, nel settembre dello stesso anno ospitò il primo Italian Open (al quale si iscrissero 3 partecipanti), vinto da Francesco Pasquali [10]. Sulle ali dell'entusiasmo, nei due anni successivi seguirono altre due edizioni dell'Italian Open: nel 1926 (la seconda edizione) e nel 1927 (la terza edizione) alle quali si iscrissero, rispettivamente, 16 e 30 tra i più noti professionisti dell'epoca. Nell'immediato dopo guerra sono state diverse le manifestazioni a che vennero disputate sui fairways dell'Alpino; a livello nazionale, nell'agosto 1945, venne giocato il quadrangolare Italia - Gran Bretagna - Sud Africa - Stati Uniti, vinto dalla nazionale italiana contro il Sud Africa. Nel settembre 1946 il Campionato Nazionale doppio misto. Nel 1948 il Campionato a Squadre Alta Italia e il Campionato Italiano doppio misto [11]. Negli anni cinquanta e sessanta vengono invece disputate numerose gare a livello nazionale, con la partecipazione di professionisti illustri quali Ugo Grappasonni, Aldo Casera, Alfonso Angelini, Giacomo Pasquali, Francesco Pasquali, Pietro Manca.
Il ritiro della Nazionale di calcio dell'Italia 1934
Il primo maggio del 1934, Vittorio Pozzo, allora commissario tecnico della Nazionale di calcio dell'Italia, fece svolgere una parte della preparazione (15 giorni) in vista dei Mondiali di calcio 1934 proprio nella Località Alpino, con l'obiettivo di disintossicare i suoi trenta giocatori [12] dalle fatiche del campionato. Il tutto sfruttando un luogo fresco, tranquillo, circondato dal verde e in gran parte ancora non contaminato [13][14][15].
«La preparazione l’avevo divisa in due tempi. Primo tempo, all’Alpino sopra Stresa: smaltimento degli effetti del campionato, cure fisiche, rimessa a nuovo, concordia, intesa chiara ed inderogabile sulle necessità del momento. [...] Il tutto, lontano dal pubblico nel modo più assoluto.»
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Italia
Piemonte
Verbano-Cusio-Ossola
Stresa
Gignese
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