Alfredo Pitto: differenze tra le versioni

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Considerato uno dei giovani più interessanti del panorama calcistico italiano, viene acquistato dal [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], chiamato a sostituire il povero [[Alberto Giordani]], morto in pochi giorni per un attacco di meningite. Mediano versatile che può giocare anche centromediano, è furbo e dotato di un forte temperamento ma soprattutto è veloce: corre i [[100 metri piani|100 metri]] in 11 secondi<ref>{{cita libro| a cura di Gianni | Marchesini | Col Bologna, in paradiso| 1988| La Casa dello Sport | Firenze}}</ref>, tempo assai ragguardevole anche in considerazione dei record dell'epoca. Queste doti ne fanno ben presto uno dei giocatori più rappresentativi della squadra rossoblu e grazie ad una serie di prestazioni convincenti presto esordisce in Nazionale e contribuisce notevolmente alla conquista dello scudetto del [[Divisione Nazionale 1928-1929|1928-1929]], il secondo della storia rossoblu. Gioca nel Bologna quattro stagioni, per complessive 106 presenze (51 prima del girone unico e 55 dopo) segnando 10 reti.
Considerato uno dei giovani più interessanti del panorama calcistico italiano, viene acquistato dal [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], chiamato a sostituire il povero [[Alberto Giordani]], morto in pochi giorni per un attacco di meningite. Mediano versatile che può giocare anche centromediano, è furbo e dotato di un forte temperamento ma soprattutto è veloce: corre i [[100 metri piani|100 metri]] in 11 secondi<ref>{{cita libro| a cura di Gianni | Marchesini | Col Bologna, in paradiso| 1988| La Casa dello Sport | Firenze}}</ref>, tempo assai ragguardevole anche in considerazione dei record dell'epoca. Queste doti ne fanno ben presto uno dei giocatori più rappresentativi della squadra rossoblù e grazie ad una serie di prestazioni convincenti presto esordisce in Nazionale e contribuisce notevolmente alla conquista dello scudetto del [[Divisione Nazionale 1928-1929|1928-1929]], il secondo della storia rossoblù. Gioca nel Bologna quattro stagioni, per complessive 106 presenze (51 prima del girone unico e 55 dopo) segnando 10 reti.


====Fiorentina====
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Al termine della stagione 1930/31 si trasferisce, tra lo stupore generale, a [[Firenze]]: è il primo grande acquisto nella storia della società viola. Il mediano livornese ed il centavanti uruguiaiano [[Pedro Petrone|Petrone]] sono i trascinatori di una squadra che nei due anni successivi ottiene un quarto e un quinto posto, piazzamenti di tutto rispetto per una società appena affacciatosi nel panorama calcistico italiano.
Al termine della stagione 1930- 31 si trasferisce a [[Firenze]]: è il primo grande acquisto nella storia della società viola. Il mediano livornese ed il centravanti uruguaiano [[Pedro Petrone|Petrone]] sono i trascinatori di una squadra che nei due anni successivi ottiene un quarto e un quinto posto, piazzamenti di tutto rispetto per una società appena affacciatasi nel panorama calcistico italiano.


====Inter====
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In seguito gioca nell'[[Ambrosiana Inter]], dove con [[Ricardo Faccio|Faccio]] e [[Armando Castellazzi|Castellazzi]] forma una diga difensiva quasi insuperabile, che tuttavia non permette alla società nerazzurra di vincere il campionato. È infatti il periodo del ''quinquennio d'oro'' juventino e la società nerazzurra si deve accontentare di ben tre secondi posti consecutivi.
In seguito gioca nell'[[Ambrosiana Inter]], dove con [[Ricardo Faccio|Faccio]] e [[Armando Castellazzi|Castellazzi]] forma una linea difensiva quasi insuperabile, che tuttavia non permette alla società nerazzurra di vincere il campionato. È infatti il periodo del ''quinquennio d'oro'' juventino e la società nerazzurra si deve accontentare di ben tre secondi posti consecutivi.


====Ultimi anni====
====Ultimi anni====
Chiude la sua carriera, prima nel suo amato Livorno, che con lui in squadra, nella stagione 1936-1937, piazzandosi al 1º posto in Serie B viene promosso in Serie A ed in seguito nel [[Associazione Sportiva Piombino|Piombino]].
Nella stagione 1936-1937 ritorna al Livorno, che con lui in squadra si piazza al 1º posto in Serie B e viene promosso in Serie A. La stagione successiva Chiude la carriera nel [[Associazione Sportiva Piombino|Piombino]].


===Nazionale===
===Nazionale===

Versione delle 12:27, 16 giu 2014

Alfredo Pitto
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Calcio
RuoloMediano
Carriera
Squadre di club1
1923-1927Livorno40 (11)
1927-1931Bologna106 (10)
1931-1933Fiorentina45 (5)
1933-1936Ambrosiana-Inter78 (3)
1936-1937Livorno28 (2)
1937-1938Piombino28 (2)
Palmarès
 Olimpiadi
BronzoAmsterdam 1928
 Coppa Internazionale
Oro1927-30
Argento1931-32
Oro1933-35
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Alfredo Pitto (Livorno, 26 maggio 1906Milano, 16 ottobre 1976) è stato un calciatore italiano.

Carriera

Club

Livorno

Cresce calcisticamente nel Livorno che nel suo primo campionato, la stagione 1923-1924, si piazza al 3º posto nel girone A di Prima Divisione.

Bologna

Considerato uno dei giovani più interessanti del panorama calcistico italiano, viene acquistato dal Bologna, chiamato a sostituire il povero Alberto Giordani, morto in pochi giorni per un attacco di meningite. Mediano versatile che può giocare anche centromediano, è furbo e dotato di un forte temperamento ma soprattutto è veloce: corre i 100 metri in 11 secondi[1], tempo assai ragguardevole anche in considerazione dei record dell'epoca. Queste doti ne fanno ben presto uno dei giocatori più rappresentativi della squadra rossoblù e grazie ad una serie di prestazioni convincenti presto esordisce in Nazionale e contribuisce notevolmente alla conquista dello scudetto del 1928-1929, il secondo della storia rossoblù. Gioca nel Bologna quattro stagioni, per complessive 106 presenze (51 prima del girone unico e 55 dopo) segnando 10 reti.

Fiorentina

Al termine della stagione 1930- 31 si trasferisce a Firenze: è il primo grande acquisto nella storia della società viola. Il mediano livornese ed il centravanti uruguaiano Petrone sono i trascinatori di una squadra che nei due anni successivi ottiene un quarto e un quinto posto, piazzamenti di tutto rispetto per una società appena affacciatasi nel panorama calcistico italiano.

Inter

In seguito gioca nell'Ambrosiana Inter, dove con Faccio e Castellazzi forma una linea difensiva quasi insuperabile, che tuttavia non permette alla società nerazzurra di vincere il campionato. È infatti il periodo del quinquennio d'oro juventino e la società nerazzurra si deve accontentare di ben tre secondi posti consecutivi.

Ultimi anni

Nella stagione 1936-1937 ritorna al Livorno, che con lui in squadra si piazza al 1º posto in Serie B e viene promosso in Serie A. La stagione successiva Chiude la carriera nel Piombino.

Nazionale

Esordisce a Genova nel giorno di Capodanno del 1928 in Italia-Svizzera 3-2. La designazione di Pitto a sostituire Bernardini scatena un pandemonio di critiche ma il suo esordio è trionfale e qualche giornale arriva a scrivere "Pitto è il vero vincitore dei rosso-crociati"; tale gara costituisce la prima vittoria degli azzurri contro la Svizzera in Coppa Internazionale, ottenuta con due esordienti, Pitto e Rivolta[2]. Gioca poi da titolare nel Torneo Olimpico del 1928, manifestazione in cui la rappresentativa italiana vince la medaglia di bronzo e di cui la sua squadra costituì l'ossatura, portandovi insieme all'Inter il gruppo più numeroso, comprendente lui, Felice Gasperi, Pietro Genovesi e Angelo Schiavio[3]. Conta complessivamente 29 presenze in nazionale (21 in rappresentanza del Bologna, 5 della Fiorentina - di cui fu il primo giocatore a giocare in nazionale ed il primo a segnarvi, nella gara valevole per la Coppa Internazionale Italia-Cecoslovacchia, finita 2-2 e disputata a Roma il 15 novembre 1931 - e 3 dell'Inter), con due goal segnati, il 15 novembre 1931 in Italia-Cecoslovacchia 2–2 ed il 27 ottobre 1935 a Praga in Cecoslovacchia-Italia 2–1, di nuovo una gara valevole per la Coppa Internazionale. In seguito fa parte insieme a Schiavio e Piola della commissione tecnica che affianca Lajos Czeizler alla guida della nazionale italiana, in occasione dei Mondiali del 1954, spedizione per lui portatrice di problemi[4]. Riportò inoltre le vittorie del 1930 e 1935, e un secondo posto nel 1932, nella Coppa Internazionale.

Palmarès

Bologna: 1928/1929
Amsterdam 1928
1933-1935

Note

  1. ^ a cura di Gianni Marchesini, Col Bologna, in paradiso, Firenze, La Casa dello Sport, 1988.
  2. ^ La Coppa Internazionale 1930 golcalcio.it/
  3. ^ Amsterdam 1928, IX Olimpiade: Angelo Schiavio è medaglia di bronzo tremareilmondofa.blogspot.com
  4. ^ Mondiali 1954 storiedicalcio.altervista.org

Collegamenti esterni

Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1928