Gin: differenze tra le versioni

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# London Dry Gin
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# Spiriti aromatizzati al ginepro.
# Spiriti aromatizzati al ginepro.
# Bathtub Gin
Quando gli aromi sono aggiunti direttamente allo spirito rettificato con almeno il 96% di alcol, senza distillarlo nuovamente, si ottiene il '''Gin'''; deve essere poi imbottigliato con un rapporto alcol/volume di almeno 37,5%.
Quando gli aromi sono aggiunti direttamente allo spirito rettificato con almeno il 96% di alcol, senza distillarlo nuovamente, si ottiene il '''Gin'''; deve essere poi imbottigliato con un rapporto alcol/volume di almeno 37,5%.


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Lo [[sloe gin]], infuso con prugnole selvatiche, non può essere considerato un gin aromatizzato ma un [[liquore]], in quanto dolce e con una [[gradazione alcolica]] inferiore, solitamente intorno ai 28%.
Lo [[sloe gin]], infuso con prugnole selvatiche, non può essere considerato un gin aromatizzato ma un [[liquore]], in quanto dolce e con una [[gradazione alcolica]] inferiore, solitamente intorno ai 28%.

Il nome '''Bathtub Gin''' deriva dal metodo di produzione artigianale, utilizzato negli Stati Uniti durante il [[Proibizionismo]], dove la miscelazione a freddo di alcool puro e botanicals poteva avvenire in vasche da bagno (bathtub appunto). Grazie alla notevole complessitá di aromi che si puó ottenere questo metodo sta recentemente tornando in auge.


== Cocktail ==
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== Collegamenti esterni ==
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* [https://www.bastardgin.it/storia-del-gin Storia del Gin]{{Collegamenti esterni}}
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Versione delle 22:16, 10 giu 2023

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi GIN.

Il gin è una bevanda alcolica, solitamente incolore, ottenuta per distillazione di un fermentato ricavato solitamente da cereali o patate in cui viene messa a macerare una miscela di varie botaniche (possono arrivare fino a 80).

Tra queste devono essere sempre presenti i galbuli di ginepro che caratterizzano il profumo e il gusto. Il nome del distillato deriva proprio da questa pianta.

Storia

William Hogarth, La strada del Gin, 1751

I primi proto-gin sono stati prodotti in Italia, a Salerno, presso la Scuola Medica Salernitana. Questi monaci, che per primi realizzarono un orto botanico per approvvigionarsi delle materie prime da distillare, hanno condotto i primi esperimenti dove dell'alcol base veniva distillato insieme a coccole di ginepro. Il fine non era ottenere una bevanda ludica, ma trasmettere le proprietà mediche del ginepro, per fare una medicina che fosse facilmente trasportabile e usabile durante tutto l'anno.

La formulazione del gin è stata modificata poi nei Paesi Bassi verso la metà del Seicento ad opera di un medico dell'Università di Leida, Francisco Della Boe, meglio noto come Franciscus Sylvius, il cui intento era quello di trovare un rimedio per curare i soldati olandesi che si ammalavano di febbre nelle Indie orientali.

Dall'Olanda il gin si diffuse sempre più in Inghilterra la quale raggiunse l'apice della produzione allorché Guglielmo III di Orange nel 1690 vietò l'importazione di distillati stranieri, primo fra tutti il cognac degli acerrimi nemici francesi, favorendo così l'utilizzo delle eccedenze di cereali per la produzione di alcool da destinare alle distillerie di gin. La produzione divenne così importante che addirittura si arrivò ad utilizzare tale bevanda come parte del salario da destinare agli operai; le conseguenze furono gravi ed importanti soprattutto dal punto di vista sociale per l'aumento del tasso di alcolismo nella popolazione più povera con notevoli ripercussioni di ordine pubblico e di sicurezza. Il governo inglese tentò di porvi rimedio con le Gin Acts ma senza successo.

Le bacche di ginepro danno al distillato un tipico profumo e sapore facilmente riconoscibile. Il disciplinare UE nr. 110 del 2008 prescrive che il sapore del Ginepro debba essere predominante. Anche se questo non è attualmente verificabile nei gin presenti sul mercato. Anzi esistono prodotti nei quale questo sapore è decisamente troppo blando e che quindi non dovrebbero neppure essere chiamati gin.

Il gin trova ampio uso nella preparazione di cocktail.

Produzione

Ciò che caratterizza il Gin è l'uso dei Botanicals (erbe, spezie e sostanze aromatizzanti inserite e utilizzate per dare un aroma particolare ed unico), e queste variano a seconda della ricetta segreta di ogni mastro distillatore.

I principali "botanicals"

Ginepro: è l'unico che per legge deve essere presente nel Gin, il quale per definizione tautologica, deve sapere di bacche di Ginepro.

Semi di Coriandolo: aggiungono note speziate; i semi provenienti dal Marocco apportano note di pepe, mentre quelli provenienti dall'est Europa aggiungono timbri floreali e agrumati[1].

Radici di Angelica: è impiegata per bilanciare gli aromi degli altri botanicals, anche se conferisce note di terra, legno e muschio.

Iris Germanica / Iris Pallida: aggiunge sensazioni di viola e di foglie, trattiene inoltre le parti aromatiche più volatili.

Scorza di agrumi: Non è presente in tutti i Gin, ma in molti prodotti di prestigio, tra cui Plymouth, Bekerton e Beefeater; la scorza usata è quella di limone e/o arancia.

Questi sono i principali, ma ve ne sono molti altri tra cui cannella, mandorle, liquirizia, noce moscata e cardamomo.

Tipi di Gin

L'Europa ha classificato il Gin in diverse categorie che sono:

  1. Gin
  2. Gin Distillato
  3. London Dry Gin
  4. Spiriti aromatizzati al ginepro.

Quando gli aromi sono aggiunti direttamente allo spirito rettificato con almeno il 96% di alcol, senza distillarlo nuovamente, si ottiene il Gin; deve essere poi imbottigliato con un rapporto alcol/volume di almeno 37,5%.

Il Gin distillato (Distilled Gin) si ottiene distillando nuovamente uno spirito rettificato al 96%, assieme a bacche di Ginepro e altri botanicals; si possono aggiungere aromi naturali, o identici a quelli naturali. Il prodotto finale deve avere almeno il 37,5% di alcol, e prima di essere imbottigliato può essere diluito o con acqua o addizionato con altro spirito rettificato.

È classificato come Gin Distillato anche il Plymouth Gin, il quale può essere prodotto solo nell'omonima cittadina, da una sola distilleria.

Il London Gin[2] è identico ad un Gin distillato, con l'eccezione che qui non si possono aggiungere aromi; nonostante riporti il nome London, può essere prodotto ovunque nel mondo. I botanicals devono essere messi a macerare per un periodo non superiore alle 24 ore nell'alcol di base per essere poi ridistillati in una singola seduta (one-shot). L'alambicco utilizzato per questo scopo deve essere di tipo tradizionale. Può essere aggiunta la dicitura "dry", a significare l'aggiunta di massimo 0,1 g/l di dolcificante.

L'Old Tom Gin è una versione più dolce del London Dry Gin, dove è impiegato sciroppo a base di glucosio; era il gin originale usato per il popolare cocktail Tom Collins.

Gli Spiriti aromatizzati al Ginepro sono prodotti aggiungendo aromi naturali, o identici a quelli naturali; devono essere imbottigliati con un rapporto alcol/volume del 30%. Rientra in questa categoria il Genever, che negli ultimi anni sta vivendo un ritorno di popolarità dovuto al suo uso in miscelazione.

Lo sloe gin, infuso con prugnole selvatiche, non può essere considerato un gin aromatizzato ma un liquore, in quanto dolce e con una gradazione alcolica inferiore, solitamente intorno ai 28%.

Cocktail

Gin tonic.

Il gin viene usato per la preparazione di numerosi cocktail:

Letteratura

Nel romanzo distopico 1984 di George Orwell, ambientato in Inghilterra, il consumo giornaliero di gin è quasi obbligatorio per la popolazione, essendo anche una parte consistente delle razioni alimentari elargite dal governo. Da citare anche il romanzo fantascientifico "l'uomo che cadde sulla terra" ed il suo protagonista T.J. Newton, consumatore assiduo di Gin durante il suo soggiorno sulla terra.[senza fonte]

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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