Sami Panico

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Sami Panico
Dati biografici
Paese Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 185 cm
Peso 110 kg
Rugby a 15
Ruolo Pilone
Carriera
Attività di club[1]
2012-2013S.S. Lazio12 (5)
2013-2017Calvisano57 (30)
2017-2018Zebre6 (0)
Attività da giocatore internazionale
2012-2013
2016-2017
Bandiera dell'Italia Italia Under-20
Bandiera dell'Italia Italia
11 (0)
10 (0)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 17 agosto 2017

Sami Panico (Albano Laziale, 4 giugno 1993) è un rugbista a 15 italiano, ex pilone delle Zebre e dell'Italia.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di origini etiopi[1], cresce a Pomezia ma si forma rugbisticamente a Torvaianica[2]. In seguito entra nelle giovanili della Capitolina[2] prima di essere cooptato nell'Accademia FIR di Parma.

Esordisce in Eccellenza nelle file della S.S. Lazio nella stagione 2012-13 e l'anno successivo passa al Calvisano con cui vince due campionati consecutivi (2013-14 e 2014-15).

Nel 2016, con l'avvento del C.T. irlandese Conor O'Shea alla guida dell'Italia, Panico figura tra i giovani convocati, esordendo a Santa Fe contro l'Argentina.[2]

Nel 2017 viene ingaggiato della franchigia delle Zebre di Parma per disputare il Pro14 2017-18 e l'European Challenge Cup.

Il 29 settembre 2018 è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.[3]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) International rugby star arrested on suspicion of drug dealing, su ruck.co.uk, 30 settembre 2018.
  2. ^ a b c Roberto Parretta, Rugby, l'Italia di O'Shea al lavoro: con Panico sempre più giovane, in la Gazzetta dello Sport, 29 maggio 2016. URL consultato il 18 agosto 2017.
  3. ^ Sami Panico, agli arresti domiciliari il pilone della Nazionale di rugby: nella sua villa trovati quasi 2 chili di droga, in Fatto Quotidiano, 30 settembre 2018. URL consultato il 30 settembre 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]