Ashmolean Museum

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Sackler Library)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ashmolean Museum
(EN) Ashmolean Museum of Art and Archaeology
Ingresso dell'Ashmolean Museum
Ubicazione
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
LocalitàOxford
IndirizzoBeaumont Street,
Oxford OX1 2PH
Coordinate51°45′20.02″N 1°15′38.02″W / 51.75556°N 1.26056°W51.75556; -1.26056
Caratteristiche
Tipoarte, scultura
Intitolato aElias Ashmole
Istituzione1683
FondatoriElias Ashmole
Apertura24 maggio 1683
DirettoreAlexander Sturgis
Sito web

L'Ashmolean Museum of Art and Archaeology (in italiano Museo ashmoleano di arte e archeologia) fa parte del sistema museale dell'Università di Oxford, nella omonima città. Fu fondato nel 1683 ed è uno dei musei pubblici più antichi al mondo e, dopo il museo d'arte di Basilea, il più antico in Europa in possesso di una comunità borghese.

Si trova dislocato nella Beaumont Street, nel centro della città. Possiede, tra le altre collezioni, la Bates Collection (sugli strumenti musicali), il Creswell Archive (sull'architettura islamica) ed una sezione di egittologia. Comprende, naturalmente, anche collezioni di arte antica e moderna.

Deve il suo nome al collezionista e storico Elias Ashmole, che raccolse le opere che andarono a costituire il primo nucleo del museo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prospetto dell'Ashmolean Museum, realizzato da C.D. Laing basandosi sui disegni di Cockerell

Il museo fornisce una degna sistemazione agli oggetti collezionati da Elias Ashmole e da John Tradescant il Vecchio. L'elenco delle opere accumulate dai due era molto vasto, e spaziava in ogni settore artistico; vi erano infatti monete antiche, libri, incisioni, campioni di minerali ed esemplari imbalsamati di specie animali, caratteristiche che lo rendeva differente da altri.

La collezione annoverava addirittura un dodo imbalsamato, che però nel 1755 era talmente divorato dalle tarme che i curatori del museo decisero di bruciarlo, ad eccezione della testa e di un artiglio (tuttora conservati). Il museo fu ufficialmente inaugurato il 24 maggio 1683, grazie all'impulso di Robert Plot che ne divenne il primo direttore. La sede originaria del museo, oggi nota come «Old Ashmolean», è talvolta attribuita a Sir Christopher Wren o Thomas Wood.[1]

Dopo il trasferimento delle varie collezioni in nuovi musei, l'edificio dell'Old Ashmolean a Broad Street venne degradato a ufficio per l'Oxford English Dictionary. Dal 1924, gli spazi sono stati occupati dal Museum of the History of Science, che conserva gli strumenti scientifici donati all'università da Lewis Evans.

L'edificio attuale, progettato da Charles Cockerell nel 1841-45 in stile neoclassico,[2] è ubicato a Beaumont Street. Il museo vanta un ricco e pregevole patrimonio di opere d'arte, raccogliendo alcune fra le più importanti collezioni di quadri preraffaelliti, di maioliche, e di argenti inglesi. Notevole è anche la raccolta di manufatti archeologici, di cui fanno parte i ritrovamenti di Arthur Evans, numerose ceramiche greche e minoiche e un ragguardevole numero di reperti egizi (non a caso, l'edificio ospita anche il Griffith Institute, dedicato agli studi dell'egittologia).

Rinnovamento dei locali[modifica | modifica wikitesto]

Il nuovo atrio, frutto della matita di Rick Mather

Gli interni dell'Ashmolean sono stati coinvolti in un vasto intervento di modernizzazione, che ha donato al museo un ristorante e una nuova libreria.

I lavori di ristrutturazione, durati tre anni (dal 2006 al 7 novembre 2009), vennero affidati a Rick Mather e alla compagnia Metaphor, sponsorizzata dai Fondi del Gioco del Lotto. L'intervento, dal costo complessivo di $98,2 milioni,[3] ha consentito la realizzazione di una struttura più moderna, con l'aggiunta di due nuovi piani (divenuti quindi cinque), il raddoppiamento degli spazi espositivi e la creazione di un centro educativo.[4]

I grandi lavori intrapresi in quel triennio furono affiancati da altri forse meno appariscenti. ma altrettanto importanti ed impegnativi che riguardarono l'inaugurazione delle nuove gallerie sulla Nubia e l'Antico Egitto, fortemente volute da una consistente serie di mecenati, fra cui David Sainsbury, Selz Foundation e Mr Christian Levett.

Collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito vengono riportate le opere maggiori del museo:

Custodi e direttori[modifica | modifica wikitesto]

Elias Ashmole, fondatore del museo
Custode Dal Al
Robert Plot 1683 1691
Edward Lhuyd 1691 1709
David Parry 1709 1714
John Whiteside 1714 1729
George Huddesford[8] 1732 1755
William Huddesford[8] 1755 1772
John Shute Duncan 1823 1829
Philip Duncan 1829
John Henry Parker 1869
Arthur Evans 1884 1908
David George Hogarth 1909 1927
Edward Thurlow Leeds 1928 1945
Karl Parker 1945 1962
Robert W. Hamilton 1962 1973

A partire dal 1973, il ruolo del «custode» venne sostituito da quello di «direttore»:

Direttore Dal Al
David Piper 1973 1985
Christopher White 1985 1997
Roger Moorey 1997 1998
Christopher Brown 1998[9] 2014
Alexander Sturgis 2014 in carica

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Salter, H. E. & Lobel, Mary D. (editori), Victoria County History, in A History of the County of Oxford, vol. 3, 1954, 47–49.
  2. ^ Alden's Oxford Guide, Oxford, Alden & Company, 1946, p. 105.
  3. ^ Vogel, Carol, Director of Ashmolean Museum at Oxford to Step Down, in New York Times, 20 giugno 2013.
  4. ^ «The galleries are quirky and unpredictable, full of nooks and crannies and yet completely navigable even to the dyspraxically challenged, like me. That's as much to do with the layout by the exhibition designers Metaphor as with the architecture», tratto da Richard Dorment, The reopening of The Ashmolean, review, in Telegraph, Londra, 2 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2009).
  5. ^ Luisa Pietropaolo (a cura di), Sformate immagini di bronzo. Il Carrello di Lucera tra VIII e VII secolo a.C. (catalogo della mostra, Lucera 2002), Foggia 2002.
  6. ^ Ashmolean Museum, in Ashmolean website. URL consultato il 4 marzo 2014.
  7. ^ Attic red-figure stemmed pottery cup depicting a courting scene (Brygos), su collections.ashmolean.org.
  8. ^ a b M. St John Parker, ‘Huddesford, William (bap. 1732, d. 1772)’, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, Sept 2004; online edn, Jan 2008 accessed 16 Feb 2010
  9. ^ Ashmolean Annual Report 1997-1998 Oxford University Gazette (9 December 1998)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN141569308 · ISNI (EN0000 0001 2171 5847 · SBN CFIV021207 · BAV 494/9391 · ULAN (EN500309840 · LCCN (ENn81139884 · GND (DE1007560-4 · BNE (ESXX108227 (data) · BNF (FRcb11868703t (data) · J9U (ENHE987007257944505171 · NSK (HR000372989 · WorldCat Identities (ENlccn-n81139884