Rugby Bologna 1928

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Rugby Bologna 1928
Rugby a 15
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Colori Rossoblu
Dati societari
CittàBologna
PaeseBandiera dell'Italia Italia
SedeVia G. L. Bernini 1
I-40138 Bologna
Tel. +39 366 313 0690
Federazione  F.I.R.
CampionatoSerie C
Fondazione1928
Sponsor tecnicoMacron
PresidenteBandiera dell'Italia Francesco Paolini
AllenatoreBandiera dell'Italia Nicola Aldrovandi
Palmarès
Stadio
stadio Arcoveggio
via di Corticella 180/4
I-40129 Bologna
(2,000 posti)

Il Rugby Bologna 1928 s.r.l. è un club italiano di rugby a 15 con sede a Bologna; si tratta del club con la più anziana iscrizione alla Federazione Italiana Rugby.

Fondato il 26 aprile 1928 da Livio Luigi Tedeschi, si allenava e disputava originariamente i suoi incontri al campo dello Sterlino[1] e vanta il numero 1 di affiliazione alla Federazione Italiana Rugby[2].

Militante in passato in serie A, A1 e anche nella prima edizione del Super 10 del 2001-02, dopo alterne vicende e la minaccia di scomparire nel marzo 2010 la società è stata rilevata da un gruppo di ex giocatori che hanno ricostituito una squadra Senior da iscrivere al campionato di serie C 2010-11.

Il terreno interno della prima squadra e delle sezioni giovanili è l'Arcoveggio.


Cenni storici

Il nucleo originario del Bologna Rugby vide la luce quando Livio Luigi Tedeschi, dirigente sportivo appassionato di atletica pesante e arti marziali (e in seguito segretario della FIJLKAM), formalizzò la nascita di una formazione rugbistica facente parte dell'organizzazione "Bologna Sportiva" che includeva anche l'omonimo club calcistico; la squadra fu composta da lottatori e atleti provenienti da due polisportive cittadine, la “Sempre Avanti” e la “Virtus”[3]: gli inviti ad aderire alla nascente società sportiva furono diramati tramite le pagine del quotidiano locale, il Carlino, che pubblicò la notizia di un reclutamento atleti al campo dello Sterlino il 26 aprile 1928[1][3].

Quando il 28 settembre di quell'anno nacque la Federazione Italiana Rugby, il Bologna fu tra le affiliate della primissima ora, tanto da riportare il codice di affiliazione n° 1[2]. Il primo incontro della neonata società fu il 14 ottobre successivo allo Stadio Nazionale del PNF di Roma contro la Lazio, un'amichevole conclusasi 15-0 per la squadra della Capitale[4]; la formazione bolognese, per l'occasione, fu Mignatti, Barilli, Benazzi, Rizzoli I, Rizzoli II, Sarti, Pinelli; Degli Espositi, Bartolini I, Frontali, Benfenati, Bartolini II, Mazzocco, Cornacchia, Malossi[4]. Arbitro, il milanese Stefano Bellandi, tra i pionieri del rugby in Italia e membro del comitato fondatore della Federazione Italiana Rugby[5].

Nella stagione 1928-29 si tenne il primo campionato italiano, che vide il Bologna tra le partecipanti; la squadra, inserita nel girone B insieme alla citata Lazio e ai Leoni di San Marco di Padova, si classificò seconda con due sconfitte dai romani e una vittoria e un pari sui padovani, e non si qualificò per la finale[6]. Nel 1932-33 il Bologna si classificò secondo assoluto dietro ai campioni dell'Amatori Milano[7], risultato ripetuto nel 1934-35, quando la squadra si classificò alla piazza d'onore dietro al Rugby Roma[7].

Una formazione del Bologna nel 1948-49

Dopo un quarto posto nel 1936-37[8] la squadra scomparve dal campionato e si ebbero notizie di essa solo nell'immediato dopoguerra: nel 1945-46 il Bologna giunse fino alla semifinale della Coppa Alta Italia (di nuovo sconfitta dall'Amatori Milano futuro campione d'Italia)[9] e, nel 1946-47, perse lo scudetto per un solo punto nei confronti del Ginnastica Torino, vincitore nell'occasione del suo primo e unico titolo nel rugby[9][10].

Nel 1951-52 la squadra retrocesse, senza essere riuscita mai più, nel frattempo, a proporsi in posizione di vertice[11]; tornata in serie A dopo la ristrutturazione dei campionati, retrocesse nuovamente nel 1957-58[12]; un'ulteriore fugace apparizione vi fu nel 1966-67[13] (una stagione, così come nel 1971-72[14]).

Dopo un ventennio nelle serie inferiori, la squadra tornò a disputare un campionato maggiore, quello di A1, nel 1994-95[15], tuttavia anch'esso concluso all'ultimo posto con retrocessione immediata in A2; più soddisfacente la successiva presenza in A1, con un tranquillo centroclassifica nella stagione 1996-97[16], anche se nella stagione a seguire la squadra retrocesse di nuovo; dopo un'ennesima apparizione di una stagione nel 1999-2000, la società fu acquistata dall'imprenditore bolognese Carlo Zaccanti nel luglio 2000[17]; la squadra fu promossa con due giornate di anticipo[18] e disputò il primo torneo noto come Super 10 nel 2001-02, nel quale tuttavia vinse un solo incontro su 17 tornando di nuovo in serie A[19], anche se la stagione registrò il debutto europeo assoluto del club, che fece la sua prima - e, ad oggi, unica - apparizione in Challenge Cup, allineando in squadra elementi come Jaco Erasmus, Orazio Arancio e Matías Agüero, tutti nazionali; la campagna europea, anche se si risolse con l'eliminazione, vide comunque i bolognesi vincere un incontro, all'Arcoveggio contro la Dinamo Bucarest, per 33-10[20].

Nel 2003 il presidente Zaccanti diede vita al progetto di costruire uno stadio nuovo con annessa club house per il Bologna Rugby, ma il Comune bloccò i lavori nel febbraio 2004 per irregolarità procedurali dovute al fatto che le opere stavano debordando i limiti dell'autorizzazione concessa[21].

Sul piano sportivo, invece, la squadra ebbe problemi persino a mantenere le posizioni nelle serie inferiori: nella stagione 2005-06 di A2 il Bologna fu escluso dalla classifica a causa di tre incontri disertati durante il torneo[22] e, al contempo, non fu iscritto al campionato successivo[23].

Il 2 maggio 2007, inoltre, il suo presidente Zaccanti fu ucciso a Caracas, in Venezuela, durante un tentativo di rapina[17]: una delle sue figlie, Elena, assunse la presidenza del club e, qualche mese più tardi, anche grazie alla collaborazione e al sostegno economico di alcuni giocatori ed ex giocatori, fu ricostituita una squadra giovanile[24]; nella stagione 2009-10 il club è stato impegnato nel campionato giovanile Under-16[25], e il dibattito, nell'area bolognese, sull'opportunità di far tornare il Rugby Bologna a essere il centro d'aggregazione della disciplina a livelli più alti (in ragione sia della primogenitura della società, che ancora mantiene il n° 1 di iscrizione alla F.I.R., che al titolo sportivo che comprende numerosi campionati di prima divisione e la partecipazione alle competizioni europee[2]), ha trovato attuazione il 5 marzo 2010, quando un gruppo di ex giocatori del Bologna ha rilevato da Elena Zaccanti le quote societarie e ha eletto presidente Francesco Paolini[26]; il nuovo consiglio d'amministrazione ha indetto la prima assemblea societaria il 26 aprile successivo, nell'82º anniversario della fondazione del club[27]; nel corso di tale assemblea è stata definita la struttura societaria: al Rugby Bologna 1928, destinato a curare tutte le attività sportive del club, è stata affiancata l'Associazione Sportiva Dilettantistica Bologna Rugby, il cui compito è quello di raccordo tra tesserati, sostenitori e club della provincia e della promozione della disciplina in ambito scolastico, nonché dell'organizzazione di eventi. Alla presidenza di tale struttura è stato eletto Roberto Iseppi, industriale e già in passato sponsor del Bologna[27].

La prima squadra, iscritta al campionato di serie C 2010-11, è stata affidata al tecnico Nicola Aldrovandi, già giocatore del Bologna e internazionale per l'Italia negli anni novanta[28].

Cronologia

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Giocatori di rilievo

Note

  1. ^ a b Il Bologna Rugby, in il Resto del Carlino, 26 aprile 1928. URL consultato il 23-12-2009.
  2. ^ a b c Rugby Bologna 1928: quale futuro?, su air.it. URL consultato il 23-12-2009.
  3. ^ a b Storia del Bologna Rugby 1928, su oldborugby.logital.it. URL consultato il 25-12-2009.
  4. ^ a b Bruno Zauli, Lazio batte Bologna: 15-0, in il Littoriale, 15 ottobre 1928, p. 6. URL consultato l'11-9-2010.
  5. ^ Ravagnani, pag. 305
  6. ^ Volpe, pag. 18
  7. ^ a b Volpe, pag. 19
  8. ^ Volpe, pag. 21
  9. ^ a b Volpe, pag. 23
  10. ^ Giuseppe Tognetti, Dai ricordi di un pioniere, su oldborugby.logital.it. URL consultato il 25-12-2009.
  11. ^ Volpe, pag. 28
  12. ^ Volpe, pag. 34
  13. ^ Volpe, pag. 43
  14. ^ Volpe, pag. 48
  15. ^ Volpe, pag. 76
  16. ^ Volpe, pag. 78
  17. ^ a b Imprenditore ucciso a Caracas durante tentativo di rapina, 3 maggio 2007. URL consultato il 25-12-2009.
  18. ^ Fausto Cuoghi, Fa festa anche l'Identicar, l'A1 arriva in anticipo, in la Repubblica - Bologna, 29 aprile 2001. URL consultato il 25-12-2009.
  19. ^ Volpe, pag. 87
  20. ^ (EN) European Challenge Cup 2001-02, su ercrugby.com. URL consultato il 25-12-2009.
  21. ^ Andrea Chiarini, Stadio rugby abusivo, il Comune blocca i lavori, in la Repubblica - Bologna, 6 febbraio 2004. URL consultato il 25-12-2009.
  22. ^ Volpe, pag. 110
  23. ^ Volpe, pag. 111
  24. ^ Ritorna il Bologna, bentornata Bologna!, su air.it. URL consultato il 25-12-2009.
  25. ^ FIR - Comitato Regionale Emilia e Romagna - Bologna e provincia, su emiliaromagnarugby.it. URL consultato il 25-12-2009.
  26. ^ Luca Aquino, Bologna rugby, il ritorno dei "numeri 1": "Ripartiamo dalla C, la palla ovale è viva", in Gazzetta dello Sport - Bologna, 9 aprile 2010. URL consultato il 27-4-2010.
  27. ^ a b Roberto Iseppi eletto presidente dell’ASD Bologna Rugby, su bolognarugby1928.it. URL consultato il 27-4-2010.
  28. ^ Programma sportivo 2010/11, su bolognarugby1928.it. URL consultato il 16-6-2010.

Bibliografia

  • Luciano Ravagnani, Pierluigi Fadda, Rugby. Storia del Rugby Mondiale dalle origini a oggi, 2ª ed., Milano, Vallardi, 2007 [1992], ISBN 88-87110-92-1.
  • Francesco Volpe, Paolo Pacitti, Rugby 2009, Roma, ZESI, 2008.

Collegamenti esterni