Raspberry Pi OS

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Raspberry PI OS
sistema operativo
Logo
Logo
SviluppatoreRaspberryPi Foundation
FamigliaDebian GNU/Linux
Release corrente2024-03-15 (15 marzo 2024)
Tipo di kernelLinux (ARM)
Piattaforme supportateRaspberry Pi
Gestore dei pacchettiAdvanced Packaging Tool
Interfacce graficheLightDM
Tipo licenzaSoftware libero
LicenzaGNU GPL
Stadio di sviluppoSviluppo
Sito webraspberrypi.com/software/

Raspberry Pi OS (fino a maggio 2020, Raspbian) è un sistema operativo basato sulle distribuzioni ufficiali di Debian per l'Architettura ARM, adattato per l'utilizzo su Raspberry Pi.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 febbraio 2012 la Raspberry Pi Foundation mise a disposizione un proof of concept di un'immagine disco caricabile su SD Card per produrre un sistema operativo preliminare. L'immagine si basava su Debian 6.0 (Squeeze), con LXDE come desktop environment e Midori come browser e conteneva vari strumenti di programmazione. L'immagine poteva anche girare sull'emulatore QEMU, permettendo di emulare Raspberry Pi su varie altre piattaforme.[3] Nel luglio del 2012 la Raspberry Pi Foundation promosse lo sviluppo di una particolare versione di un sistema operativo denominato Raspbian concepito per il Raspberry Pi e basato su Debian. Parallelamente dalla prima venne promosso lo sviluppo di una particolare versione del primo, chiamato RetroPie perché dedicato al retrogaming, poiché includeva diversi emulatori di varie console ed home computer. La fondazione pubblicò nello stesso anno anche un sistema operativo basato su Fedora[4] e una versione di Arch Linux.[5] [6] A partire dal 28 maggio 2020, la fondazione ha deciso di cambiare il nome in "RaspBerry Pi Os".[7][8]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Rispetto a Debian, tra le note più importanti si trova la modifica dell'interfaccia grafica da GDM3 a LightDM, che consente di alleggerire il carico della CPU nell'esecuzione del sistema. Oltre a questo si trova l'aggiunta in APT di alcuni repository, ufficiali e non, contenenti quasi tutti i pacchetti ricompilati nella corretta architettura. Viene inoltre aggiunto il logo del progetto, un lampone, sia come sfondo del desktop che come contorno della shell durante il caricamento del sistema.

Similmente a Debian non é previsto uno strumento per l'avanzamento automatico di versione, tuttavia è possibile modificare i files

/etc/apt/sources.list 

e

/etc/apt/sources.list.d/raspi.list

sostituendo il nome in codice della versione successiva.

Configurazione[modifica | modifica wikitesto]

In Raspbian è integrato raspi-config, uno strumento ad interfaccia a riga di comando per gestire in modo accessibile agli utenti varie configurazioni, quali il cambio della password, della lingua, della configurazione della tastiera e del metodo di avvio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) About Raspbian, su raspbian.org. URL consultato il 12 novembre 2016.
  2. ^ (EN) ArmHardFloatPort, su wiki.debian.org. URL consultato il 12 novembre 2016.
  3. ^ (EN) Raspberry Pi Releases 1st SD Card Image (Debian), su linuxnewshere.com, 19 febbraio 2012. URL consultato il 3 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2012).
  4. ^ (EN) Raspberry Pi Fedora Remix is ready for download!, su raspberrypi.org, 2012. URL consultato il 3 aprile 2016.
  5. ^ (EN) Arch Linux ARM available for download, su raspberrypi.org, 2012. URL consultato il 3 aprile 2016.
  6. ^ (EN) Raspbian, su raspbian.org. URL consultato il 3 aprile 2016.
  7. ^ (EN) 8GB Raspberry Pi 4 on sale now at $75, su raspberrypi.org, 28 maggio 2020.
  8. ^ Raspbian diventa Raspberry Pi OS, ora disponibile sia a 32 che a 64 bit, su tomshw.it, 1º giugno 2020. URL consultato il 6 marzo 2022.

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