Quel bravo ragazzo

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Quel bravo ragazzo
Herbert Ballerina, Tony Sperandeo ed Enrico Lo Verso in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno2016
Durata83 min
Rapporto2,35:1
Generecommedia
RegiaEnrico Lando
SoggettoGianluca Ansanelli, Andrea Agnello, Ciro Zecca
SceneggiaturaGianluca Ansanelli, Enrico Lando, Herbert Ballerina, Andrea Agnello, Ciro Zecca
ProduttoreMarco Belardi
Produttore esecutivoEnrico Venti
Casa di produzioneMedusa Film, Lotus Productions
Distribuzione in italianoMedusa Film
FotografiaMassimo Schiavon
MontaggioGiuseppe Trepiccione
MusicheFabio Gargiulo, Le stanze di Federico[1]
ScenografiaFrancesca Fezzi
CostumiElena Matilde Cavallaro
Interpreti e personaggi

Quel bravo ragazzo è un film del 2016 diretto da Enrico Lando.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un boss mafioso sul letto di morte viene informato di avere un figlio illegittimo ormai adulto. Lui ne è felice e ordina al suo braccio destro, avvocato Enrico Greco, di portarlo al suo capezzale e prepararlo a diventare il suo successore alla guida dell'organizzazione malavitosa. Sono incaricati di rintracciare il ragazzo e portarlo davanti al boss i due uomini fidati Vito Mancuso e Salvo La Mantia.

Il figlio si chiama Leone, è un ragazzotto ingenuo che vive, da quando è nato, in un orfanotrofio gestito dal bizzarro parroco di un paese siciliano, don Isidoro, mai corrisposto dalla ragazza del paese, Viola, di cui era innamorato perdutamente da anni, e osteggiato dal vigile urbano. La sua vita cambia quando scopre di non essere orfano: Salvo e Vito lo conducono senza grandi problemi nella villa del Boss. Il loro incontro dura pochissimo perché inavvertitamente Leone "uccide" il padre schiacciando i tubi del respiratore, ritrovandosi così come nuovo boss della cosca.

A Vito e Salvo tocca, quindi, il difficile compito di addestrare Leone, compiendo anche missioni al limite dell'assurdo come il recupero di una partita di droga da un narcotrafficante colombiano. Tutte le azioni di Leone sono monitorate da un microfono installato in un rosario dall'agente di polizia Sonia Morbelli che si era finta amica di Leone dopo un incontro al cimitero dove il padre di Leone è seppellito.

Involontariamente, alla riunione per l'elezione del nuovo "capo dei capi", Leone fa arrestare tutti i boss dei clan rivali e, non ricambiato dell'amore di Sonia, che tuttavia gli è affezionata, ritorna all'orfanotrofio dov'era cresciuto, alla sua vita di sempre.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato girato nel 2015 in Sicilia, prevalentemente a Ragusa con scene girate al castello di Donnafugata, Ragusa Ibla e Marina di Ragusa. Altre scene sono state girate a Chiaramonte Gulfi nel quartiere San Giovanni ed alla Villa Fegotto, mentre la scena con i colombiani è stata girata al porto di Scoglitti.[2]

Budget[modifica | modifica wikitesto]

Il film è costato circa un milione e mezzo di euro.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è uscito nelle sale cinematografiche il 17 novembre 2016.[3]

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La colonna sonora è firmata da Fabio Gargiulo e da Le stanze di Federico[3].

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha incassato 1.300.000 euro nelle prime due settimane di programmazione e 659.000 euro nel primo weekend.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Medusa, su medusa.it. URL consultato il 18 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2016).
  2. ^ Il Castello ospiterà le riprese di "Quel bravo ragazzo", su Ragusah24.it, 23 settembre 2015. URL consultato il 16 novembre 2016.
  3. ^ Quel bravo ragazzo: Herbert Ballerina e i suoi complici presentano il film, in ComingSoon.it. URL consultato il 16 novembre 2016.
  4. ^ [1]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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