Prunus africana

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Prunus africana
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Eurosidi I
Ordine Rosales
Famiglia Rosaceae
Sottofamiglia Amygdaloideae
Tribù Amygdaleae
Genere Prunus
Specie P. africana
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Rosales
Famiglia Rosaceae
Genere Prunus
Specie P. africana
Nomenclatura binomiale
Prunus africana
(Hook.f.) Kalkman, 1965
Sinonimi

Pygeum africanum
Hook.f.

Prunus africana (Hook.f.) Kalkman, 1965 è un albero della famiglia delle Rosacee, diffuso nell'Africa subsahariana[1][2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Albero sempreverde, alto di solito 10–25 m; con fusto cilindrico dritto e chioma fitta e rotondeggiante, ha foglie semplici, ellittiche, coriacee, lungamente picciolate e della lunghezza di 8–10 cm; i fiori sono piccoli, bianchi o color crema, raccolti in racemi ascellari lunghi 3–8 cm; i frutti sono simili alle ciliegie, di colore da rosso a bruno purpureo e con il diametro di 8–12 mm.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è diffusa negli habitat afromontani dell'Africa orientale e australe nonché in Madagascar.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La Lista rossa IUCN classifica Prunus africana come specie vulnerabile.[1]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Dalla corteccia di Prunus africana si estrae la pigelina, un farmaco utilizzato per la terapia della iperplasia prostatica benigna, commercializzato con il nome di "Tadenan" o "Pygenil".[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) World Conservation Monitoring Centre 1998, Prunus africana, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Prunus africana, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 15/11/2022.
  3. ^ Prunus africana, in Natural1, 2006. URL consultato il 7 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ (EN) Cunningham, A.B.; Mbenkum, F.T., Sustainability of harvesting Prunus africana bark in Cameroon. A medicinal plant in international trade (PDF), in People and Plants working paper 2. Paris, UNESCO, 1993.

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