La storia della filosofia russa è fondamentalmente legata, nel suo cammino, allo sviluppo e alle esigenze dettate dalla diffusione del pensiero religioso. A partire dall'inizio della cristianizzazione della Russia (988) fino al XVIII secolo, la soluzione dei problemi filosofici viene affidata alla letteratura ecclesiastica e teologica, e alle credenze pagane poste in relazione con i vangeli apocrifi e con le vite dei santi. Fino al XVII secolo, la Russia non conobbe alcune delle figure basilari nella storia del pensiero occidentale, da Aristotele a Spinoza e Cartesio. La penetrazione del pensiero cattolico passato per la Polonia, e del pensiero protestante arrivato attraverso la Germania, non portarono alla nascita immediata di una filosofia autonoma ma piuttosto favorirono la diffusione di movimenti eretici secondo i canoni della Chiesa ufficiale. Nel XVIII secolo, sotto Pietro il Grande, inizia a sorgere un pensiero laico e indipendente dalla Chiesa.
Michail Alexandrovič Bakunin (in russo Михаи́л Алекса́ндрович Баку́нин; Tver', 30 maggio1814 – Berna, 1º luglio1876) è considerato uno dei padri fondatori dell'anarchismo moderno. Autore di molti scritti, tra i quali Stato e anarchia e L'impero knouto-germanico.
Pëtr Jakovlevič Čaadaev (in russo Пётр Яковлевич Чаадаев) (Mosca, 27 maggio1794 – Mosca, 14 aprile1856) concepisce la storia una diretta manifestazione della ragione divina, nella quale le azioni dei singoli uomini confluiscono nell'unità dello sviluppo dello spirito.
Nikolaj Fëdorovič Fëdorov (in russo Фёдоров, Николай Фёдорович; 9 giugno1829 – Mosca, 28 dicembre1903) è considerato il fondatore del pensiero cosmista.
Georgij Valentinovič Plechanov (in russo Георгий Валентинович Плеханов; Tambov, 11 dicembre1856 – Terijoki, 30 maggio1918) ha contribuito alla sviluppo del marxismo nella filosofia, accrescendo anche il ruolo dell'arte e della religione nella società.
Lev Isaakovič Šestov (in russo Лев Исаакович Шестов), nato Ieguda Lejb Švarcman (in russo Иегуда Лейб Шварцман; Kiev, 31 gennaio1866 – Parigi, 19 novembre 1938) è stato un esponente dell'esistenzialismo.
Afrikan Aleksandrovič Špir (in russo Африка́н Алекса́ндрович Спир), Elizavetgrad, 10 novembre1837 – Ginevra, 26 marzo1890. La sua opera principale, Denken und Wirklichkeit: Versuch einer Erneuerung der kritischen Philosophie (Pensiero e Realtà: tentativo di rinnovamento della filosofia critica), ha influenzato la filosofia del giovane Friedrich Nietzsche.
A partire dal 1991, in seguito all'apertura degli archivi del KGB, l'editoria, la critica e la ricerca hanno riscoperto il suo contributo alla letteratura e alla filosofia contemporanea, evidenziandone la vasta gamma di implicazioni che si muovono dal campo strettamente teologico alla filosofia della scienza. Irriducibile, difficilmente etichettabile sotto una disciplina e un pensiero sistematico e preconcetto, si deve all'editoria italiana la sua prima traduzione mondiale (La colonna e il fondamento della Verità, 1974) grazie a Elémire Zolla e Pietro Modesto. Morì fucilato l'8 dicembre1937. Fu padre del geologo e astronomo Kirill Pavlovič Florenskij.