Paul Grüninger

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Paul Grüninger
Nazionalità Bandiera della Svizzera Svizzera
Calcio
Ruolo Centrocampista
Carriera
Squadre di club1
1914-1915Brühl? (?)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Paul Grüninger (San Gallo, 27 ottobre 1891San Gallo, 22 febbraio 1972) è stato un calciatore svizzero, di ruolo centrocampista; viene però soprattutto ricordato come capitano della polizia cantonale di San Gallo per aver in tale veste salvato centinaia[1] di ebrei nel periodo 1938-1939 falsificando e manipolando documenti[2]. Nel 1971 venne riconosciuto Giusto tra le nazioni[3][4].

Cartello stradale e tavola esplicativa in piazza Grüninger a San Gallo, 2014

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce nel 1891 come figlio di Oskar Grüninger, un tappezziere[5] e poi titolare di un negozietto di tabacchi.
Frequenta la scuola per insegnanti di Rorschach tra il 1907 e il 1911. Nel 1911 diventa insegnante delle elementari a Räfis presso Buchs e poi, nel 1913, delle superiori a Au (SG) dove insegna fino al 1919.
Già nel 1912 aveva conseguito il grado di tenente dell'approviggionamento nell'esercito federale. Per motivi economici lascia l'insegnamento e nel 1919 entra in polizia con il grado di tenente.
Lo stesso anno, sposa Alice Federer (1897-1984, figlia del commerciante August Federer), che aveva conosciuto nel periodo in cui insegnava ad Au e dalla quale avrebbe avuto due figlie, Ruth e Sonja. Nel 1925 raggiunge il grado di capitano e diventa il comandante della polizia cantonale di San Gallo.
Divenne presidente dell'associazione cinofila di polizia.
Nel periodo 1938-1939, falsificando documenti, permette a centinaia di ebrei[6] di entrare in Svizzera contro gli ordini del governo federale. Per tale motivo nel 1939 viene sospeso dalla sue funzioni[7], radiato dalla polizia e condannato nel 1940 al pagamento di un'ammenda.
A seguito di tale evento, vive in condizioni precarie, praticando lavori saltuari (ma anche di insegnamento) fino alla morte, in condizioni di povertà. Sua figlia Ruth dovette abbandonare la scuola a Losanna e, in quanto figlia di un traditore, non trovò chi volesse darle un lavoro, fino a quando un imprenditore tessile ebreo del luogo la assunse.
Nel 1962 diventa membro onorario della Lega per i diritti dell'uomo.
Vari tentativi di riabilitazione, prima e dopo la sua morte, furono bocciati dal governo di San Gallo: nel 1968, 1969, 1970, 1984, 1989.
Con la fondazione dell'associazione "Giustizia per Paul Grüninger" da parte di Paul Rechsteiner, Stefan Keller, Hans Fässler e altri, fu compiuto un nuovo tentativo nel 1991. La riabilitazione avvenne infine nel 1995[8], 23 anni dopo la sua morte, quando lo stesso tribunale di San Gallo che lo aveva condannato decise di riaprire il caso pronunciandosi per l'assoluzione. Nel 1998 il governo cantonale offrì agli eredi l'ammontare degli stipendi che sarebbero spettati al capitano[9]. La famiglia non accettò per sé tali somme, con i quali fu finanziata l'istituzione della Fondazione Paul Grüninger.
La tomba dei coniugi Grüninger si trova ad Au.

Un Giusto tra le nazioni[modifica | modifica wikitesto]

1938-1939[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo tra l'Anschluss dell'Austria al Terzo Reich e l'inizio della seconda guerra mondiale, quando il governo federale svizzero chiuse le frontiere nei confronti soprattutto dei fuggiaschi ebrei provenienti dalla Germania e dall'Austria, Grüninger predatando gli ingressi dei fuggiaschi e falsificando altri documenti necessari per entrare in Svizzera, aggirò gli ordini federali permettendo così a centinaia[10] di ebrei di entrare in Svizzera. Per tali violazioni nel marzo 1939 il governo sangallese avvia un'inchiesta amministrativa contro Grüninger e poco dopo un procedimento penale. Nell'aprile 1939 viene sospeso dalla carica con licenziamento immediato e gli venne revocato il diritto alla pensione. Nel 1940 venne condannato al pagamento di una multa di 300 franchi per violazione del segreto d'ufficio e falsificazione di documenti.

«Non mi vergogno del verdetto della corte. Al contrario, sono orgoglioso di aver salvato la vita di centinaia di persone oppresse. L' aiuto agli ebrei era radicato nella mia concezione di cristiano [...] la ragione di salvare vite umane minacciate con la morte, è stata da me ritenuta fondamentale. Come avrei potuto, quindi, prendere in seria considerazione "calcoli" e schemi burocratici? Certo, ho consapevolmente superato i limiti della mia autorità, e spesso con le mie stesse mani falsificato documenti e certificati, ma l'ho fatto al solo scopo di permettere ai perseguitati di accedere al Paese. Il mio personale benessere, commisurato al crudele destino di quelle migliaia [di perseguitati], era così insignificante e così poco importante, che non lo ho mai preso in considerazione»

Memoria, ricordo e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Scuola Paul Grüninger, Vienna

Pochi mesi prima della sua morte, il 20 aprile del 1970, venne riconosciuto Giusto tra le nazioni.

Le città di San Gallo, Gerusalemme, Kirjat Ono, Zurigo (a Oerlikon) e Stoccarda hanno intitolato una strada o piazza a Paul Grüninger. Nel 1997 la nuova scuola in via Hanreiter a Vienna venne intitolata a lui. Nel 2002 gli è stato dedicato il piccolo ponte di confine sul Vecchio Reno 47°22′40.13″N 9°40′13.51″E / 47.377814°N 9.670419°E47.377814; 9.670419 (un affluente del lago di Costanza), tra Hohenems in Austria e Diepoldsau in Svizzera.

Nel 2006 gli è stato dedicato lo stadio di calcio Paul-Grüninger-Stadion. All'ingresso principale del comando di polizia cantonale di San Gallo nel 2014 è stata applicata una targa ricordo.

Nel 2013 venne girato il film svizzero-austriaco Akte Grüninger dove viene rappresentato dall'attore Stefan Kurt e diretto da Alain Gsponer[12]

La RSI LA1, la principale televisione svizzera in lingua italiana, ha dedicato a Grüninger un ampio servizio televisivo di 21 minuti dal titolo Paul Grüninger. La storia di un resistente svizzero che riassume in breve la sua storia e critica le autorità svizzere per le peripezie e i tempi ingiustificati per la riabilitazione, «il riconoscimento e la gratitudine che [Grüninger] avrebbe meritato».[13].

La breve carriera calcistica[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 1914-1915 Grüninger, a suo tempo insegnante, vinse con il Sportclub Brühl Sankt Gallen il campionato nazionale di calcio, nel quale giocò come ala sinistra. Di quella società fu presidente dal 1924 al 1927 e dal 1937 al 1940, quando si dimise in seguito alla sua condanna[14].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Gruninger era ufficiale di polizia nella città di frontiera di San Gallo, in Svizzera. Dopo l’occupazione dell’Austria da parte del Terzo Reich, una grossa ondata di rifugiati iniziò a far pressione sul confine svizzero cercando di attraversarlo. Per evitarlo, la Svizzera chiuse ermeticamente le frontiere. Gruninger, in disaccordo con l’ordine impartito, di fronte a persone bisognose di aiuto decise di chiudere un occhio e di permettere a molti di attraversare il confine. Non ci sono notizie sul numero di persone che vi riuscirono grazie a lui (probabilmente centinaia)», I Giusti fra le Nazioni nei tempi bui dell’eclissi della Ragione di Moshe Bejski, par. Il caso Gruninger, p. 6: (PDF), su it.gariwo.net. URL consultato il 25 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2016).
  2. ^ The Policeman who Lifted the Border Barrier, su yadvashem.org. URL consultato il 25 dicembre 2016.
  3. ^ Paul Grüninger - Switzerland, su yadvashem.org. URL consultato il 26 novembre 2017.
  4. ^ Paul Grüninger: Giusto tra le Nazioni, su rsi.ch. URL consultato il 25 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2016).
  5. ^ Wulff Bickenbach, Gerechtigkeit für Paul Grüninger : Verurteilung und Rehabilitierung eines Schweizer Fluchthelfers (1938-1998) - IV. Hauptmann Paul Grüninger - Lebensstationen bis zur Anklage und Entlassung, Köln, Böhlau, 2009.
  6. ^ I Giusti fra le Nazioni nei tempi bui dell’eclissi della Ragione di Moshe Bejski, par. Il caso Gruninger, p. 6: (PDF), su it.gariwo.net. URL consultato il 25 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2016).
  7. ^ Rescuer Story: Paul Grüninger, su hmd.org.uk. URL consultato il 25 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2016).
  8. ^ La Svizzera e i profughi all’epoca del nazionalsocialismo, p. 17 (PDF), su uek.ch. URL consultato il 25 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  9. ^ Wer war Paul Grüninger?, su paul-grueninger.ch. URL consultato il 25 dicembre 2016.
  10. ^ Il caso Gruninger, pag. 6 del documento di Moshe Bejeski, "I Giusti fra le Nazioni nei tempi bui dell'ecclissi della Ragione (PDF), su it.gariwo.net. URL consultato il 24 maggio 2021.
  11. ^ From the Words of Grueninger, 1954, su yadvashem.org. URL consultato il 25 dicembre 2016.
  12. ^ AKTE GRÜNINGER, su movies.ch. URL consultato il 9 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2016).
  13. ^ Paul Grüninger. La storia di un resistente svizzero, su rsi.ch. URL consultato il 25 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2016).
  14. ^ Biografia di Grüninger Paul, su enciclopediacalciatori.it. URL consultato il 25 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Breve autobiografia scritta nel 1954 [1]
  • Fondazione Paul Grüninger [2]
  • Documentazione sul sito dei Grüne del Vorarlberg [3]
  • Commissione Indipendente d'Esperti Svizzera – Seconda Guerra Mondiale, La Svizzera e i profughi all'epoca del nazionalsocialismo, Berna 1999. pag.122 e 294 pdf
  • François Wisard, Les Justes suisses : des actes de courage méconnus au temps de la Shoah, 2007. pag 15-17 pdf Archiviato il 24 maggio 2016 in Wikiwix.
  • Stefan Keller, Grüningers Fall. Geschichten von Flucht und Hilfe, Zurigo 1993.
  • Marcel Mayer, Grüninger, Paul nel Dizionario storico della Svizzera, 2008 [4]
  • Grabiele Nissim, Il poliziotto svizzero che guardava dall'altra parte, in Il tribunale del bene - La storia di Moshe Bejski, l'uomo che creò il Giardino dei Giusti - eBook, Milano, Mondadori, 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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