Ordine reale delle Due Sicilie

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Ordine reale delle Due Sicilie
Ordine reale delle Due Sicilie

Regno delle Due Sicilie
TipologiaOrdine dinastico
Statuscessato
IstituzioneNapoli, 24 febbraio 1808
Primo capoGiuseppe Bonaparte
CessazioneNapoli, 1819
Ultimo capoFerdinando I delle Due Sicilie
GradiCavaliere di Gran Croce
Commendatore
Cavaliere
Precedenza
Ordine più altoReale Ordine di San Ferdinando e del Merito
Ordine più bassoReale e militare ordine di San Giorgio della Riunione
Nastro Reale ordine delle Due Sicilie
Nastro dell'ordine

L'Ordine reale delle Due Sicilie (talvolta anche riportato come Reale ordine delle Due Sicilie) fu un ordine cavalleresco del Regno delle Due Sicilie, stato preunitario dell'Italia.

Storia

L'ordine, risalente al periodo napoleonico, venne in seguito incorporato nei possedimenti borbonici. Esso venne istituito da Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, il 24 febbraio 1808, come modalità per ricompensare i più valorosi tra coloro che avevano aiutato le truppe napoleoniche nella liberazione del paese, o coloro che avevano reso importanti servigi allo Stato.

L'ordine, originariamente, era suddiviso in tre classi: dignitario, commendatore e cavaliere. Alla rinuncia al trono di Giuseppe, gli succedette Gioacchino Murat (cognato di Napoleone), il quale riformò tra i primi atti l'ordine con un decreto datato 5 novembre 1808, il quale venne successivamente riconfermato con un decreto del 4 giugno 1815 ad opera di Ferdinando IV quando riprese il proprio trono, al crollo del dominio napoleonico nellItalia meridionale.

Quattro anni più tardi, nel 1819, fu però lo stesso Ferdinando IV a sopprimere l'istituzione, sostituendola con il Reale e militare ordine di San Giorgio della Riunione.

Le insegne

La decorazione consisteva in una stella d'oro a cinque punte, smaltata di rosso (rubino), recante nel recto lo stemma di Napoli, con il motto: Renovata patria, e nel verso quello della Sicilia, attorniato dalla legenda: Joseph Neapoles Siciliarum rex instituit.

In perfetta sintonia con lo stile napoleonico, l'insegna originale era sormontata da un'aquila, ma Ferdinando IV la modificò sostituendo l'aquila con la corona reale, ponendo inoltre nel recto (assieme alle armi di Napoli e Sicilia) la nuova legenda: Ferdinandus Borbonius utriusque Siciliae Rex P.F.A., e nel verso un giglio con le parole: Felicitati restituta X Kal., Jun. MDCCCXV.

Note


Bibliografia

  • Giacomo Bascapè, Marcello Del Piazzo, Insegni e simboli. Araldica pubblica e privata medievale e moderna, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, 2009, p. 901-916, ISBN 88-7125-159-8.

Voci correlate