Omalotheca

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Omalotheca
Omalotheca sylvatica
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Gnaphalieae
Sottotribù Gnaphaliinae

Flag clade

Genere Omalotheca
Cass., 1828
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Gnaphalieae
Genere Omalotheca
Specie
(Vedi testo)

Omalotheca Cass., 1828 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Gnaphalieae e sottotribù Gnaphaliinae).[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva da due parole greche "omalo/homalo" (= liscio) e "theca" (= scatola, contenitore); insieme significa "rivestimento liscio".[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) nella pubblicazione " Dictionnaire des Sciences Naturelles, dans lequel on traite méthodiquement des différens êtres de la nature, considérés soit en eux-mêmes, d'aprés l'état actuel de nos connoissances, soit relativement à l'utilité quén peuvent retirer la médecine, l'agriculture, le commerce et les arts. Strasbourg. Edition 2" ( Dict. Sci. Nat., ed. 2. [F. Cuvier] 56: 218 ) del 1828.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Omalotheca sylvatica
Le foglie
Omalotheca hoppeana
Infiorescenza
Omalotheca norvegica
I fiori
Omalotheca sylvatica

Portamento. Le specie di questo gruppo hanno un habitus di tipo erbaceo perenne. I cauli di queste piante sono provvisti del floema, ma non di canali resiniferi; mentre i sesquiterpeni lattoni sono normalmente assenti (piante senza lattice).[5][6][7][8][9][10]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, ramosa con superficie da lanosa-tomentosa a sericea. Le radici sono fibrose e rizomatose, ma non stolonifere. Altezza media: 2 – 70 cm.

Foglie. Le foglie in genere sono basali (in rosette persistenti) e cauline disposte in modo alternato e sono quasi sempre sessili (o sub-picciolate). La lamina è intera, piatta con forme generalmente da strettamente lanceolate a oblanceolate con basi a cuneo; i margini sono continui (in alcuni casi variano da concavi a involuti). Le foglie sono concolori o discolori; la superficie abassiale varia da bianca a grigia parzialmente tomentosa; quella adassiale varia da bianca (o grigia) a sericea (a volte verdastra).

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini raccolti in formazioni corimbose o spiciformi. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale di tipo disciforme (con fiori eterogami). I capolini sono formati da un involucro, con forme da turbinate a campanulate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, a consistenza cartacea (all'apice) e colorate di brunastro, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 - 3 serie e possono essere connate alla base (strati di stereoma indiviso); talora possono avere un margine ialino. Il ricettacolo è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma normalmente è piatta o concava. Dimensione dell'involucro: 5 – 6 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre tubulosi, attinomorfi e si distinguono in:

  • fiori del disco esterni (da 35 a 70 per capolino): sono femminili e filiformi;
  • fiori del disco centrali (da 3 a 4 per capolino): sono ermafroditi; le forme sono tubulari;

In questo gruppo di piante i fiori radiati (ligulati o del raggio) sono assenti; a volte sono confusi con i fiori femminili (tubulosi) del disco esterno più o meno sub-zigomorfi con un lembo piatto e possono essere interpretati come fiori del raggio.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la forma della corolla normalmente è tubolare con 5 lobi (raramente 4); i lobi hanno delle forme da lanceolate o deltate a lineari. I colori della corolla sono da violaceo a biancastro (fiori esterni); da violaceo a rossastro (fiori più interni).
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) sono prive di sperone, ma hanno la coda (una sola); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è di tipo echinato (con punte sporgenti) a forma sferica è formato inoltre da due strati di ectesine, mentre lo strato basale è spesso e regolarmente perforato (tipo “gnafaloide”).[7]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è intero o biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi hanno una forma da troncata a allungata e ottusa; possono essere ricoperti da minute papille o avere dei penicilli apicali o dorsali. Le superfici stigmatiche sono separate.[7]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono piccoli a forma da obovoide a cilindrica o fusiforme e leggermente compressi; la superficie può essere ricoperta di piccoli peli o papille; il pericarpo può essere percorso longitudinalmente da alcuni fasci vascolari. Il pappo, caduco, è formato da 15 - 25 setole, monoseriate, capillari barbate connate alla base in un anello oppure libere.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[6][7]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono distribuite in Nord America, Europa e Asia settentrionale.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][8][9]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Il genere di questa voce è descritto nella tribù Gnaphalieae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae. Da un punto di vista filogenetico, la tribù Gnaphalieae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Astereae e Anthemideae.[15][16]

La sottotribù Gnaphaliinae è caratterizzata da portamenti di vario tipo con specie ginomonoiche e monoiche, da foglie con margini interi, da capolini disciformi omogami o eterogami e raramente radiati (o subradiati), dallo stilo con rami troncati e superfici stigmatiche separate apicalmente, da acheni glabri o con tricomi allungati e pappo ridotto.[17]

Il genere Omalotheca appartiene al clade Flag, un gruppo informale monofiletico della sottotribù Gnaphaliinae che occupa una posizione più o meno "basale" e con il clade Australasian forma un "gruppo fratello". Il clade "FLAG" prende il nome dai suoi quattro generi più grandi: Filago, Leontopodium, Antennaria e Gamochaeta. In questo gruppo sono presenti specie dioiche (solo fiori femminili o solo fiori maschili) e piante a portamento cusciniforme. I capolini, in formazioni corimbose o spiciformi, possono essere sottesi da foglie bratteali. Il ricettacolo in alcuni casi è squamoso.[17]

Il "Flag clade", da un punto di vista filogenetico, può essere suddiviso in due parti: il "Lucilia-group" basato sui tricomi degli acheni e il resto del clade (in posizione "basale") considerato "gruppo fratello" del primo. Nel "Lucilia-group" sono stati individuati 7 sottocladi ben supportati. Nelle analisi sono stati considerati alcuni caratteri dei tricomi degli acheni quali la globosità delle cellule basali, il portamento clavato e la lunghezza dei tricomi. Il genere Omalotheca appartiene al gruppo "basale".[18][19]

Il genere di questa voce è diviso in due gruppi:[10]

  • subg. Omalotheca. Caratteri: le inflorescenze sono formate da 1 - 10 capolini; gli acheni hanno delle forme compresso-obovoidi, mentre le setole del pappo sono distinte e cadono separatamente. Alcune specie: O. supina.
  • subg. Gamochaetiopsis Schultz-Bipontinus & F. W. Schultz. Caratteri: le inflorescenze sono formate da 10 - 100 capolini; gli acheni hanno delle forme cilindriche, mentre le setole del pappo sono connate insieme e cadono in blocco. Acune specie: O. norvegica e O. sylvatica.

Il cladogramma seguente, tratto dallo studio citato e semplificato, mostra una possibile configurazione filogenetica di questo gruppo evidenziando il genere di questa voce.[18][19]


_Flag_clade_

(Lucilia group)

Leontopodium

Omalotheca

Psilocarphus

Micropus

Hesperevax

Logfia

Stylocline

Castroviejoa

Filago

Bombycilaena

I caratteri distintivi del genere Omalotheca sono:[20]

  • il ciclo biologico è perenne;
  • le sinflorescenze si presentano con molti capolini e con forme a pannocchia o racemo.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 28.[10]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 9 specie:[2]

Specie della flora spontanea italiana[modifica | modifica wikitesto]

Nella flora spontanea italiana del gruppo di questa voce sono presenti le seguenti specie:[2]

Visione sinottica del genere in Italia[modifica | modifica wikitesto]

L’elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un taxon dall'altro):[20][21]

  • 1A: i fusti sono allungati (fino a 60 cm); i capolini sono numerosi;
Omalotheca sylvatica (L.) F.W.Schultz & Sch.Bip. - Canapicchia comune: le foglie decrescono in lunghezza in modo progressivo dalla base del fusto all'apice; l'altezza massima della pianta è di 15 - 30 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Circumboreale; l'habitat tipico sono i sentieri boschivi, i cedui e le schiarite dei boschi; in Italia è una specie comune al Nord è più rara al Sud e si trova fino ad una quota compresa tra 100 e 1.500 m s.l.m.. Nella "Flora d'Italia" questa specie è indicata come Gnaphalium sylvaticum L..
Omalotheca norvegica (Gunnerus) F.W.Schultz & Sch.Bip. - Canapicchia norvegese: le foglie mediane del fusto sono più grandi di quelle basali; l'altezza massima della pianta è di 10 - 30 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Artico / Alpico (Europeo); l'habitat tipico sono i sentieri boschivi e le schiarite dei boschi; in Italia è una specie rara e si trova al Nord fino ad una quota compresa tra 1.200 e 2.300 m s.l.m.. Nella "Flora d'Italia" questa specie è indicata come Gnaphalium norvegicum Gunnerus.
  • 1B: i fusti sono brevi (3 - 6 cm); i capolini sono pochi (da1 a 6);
  • 2A: le brattee inferiori dell'involucro sono lunghe come mezzo capolino, e alla fruttificazione sono patenti a stella;
Omalotheca supina (L.) DC. - Canapicchia glaciale: l'altezza massima della pianta è di 2 - 12 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è (Circumboreale) Artico / Alpico; l'habitat tipico sono le vallette nivali e i pendii ghiaiosi lungamente innevati; in Italia è una specie rara al Nord e più rara al Centro e si trova fino ad una quota compresa tra 2.400 e 3.000 m s.l.m.. Nella "Flora d'Italia" questa specie è indicata come Gnaphalium supinum L..
  • 2B: le brattee inferiori dell'involucro sono lunghe 1/3 del capolino, e alla fruttificazione sono erette;
Omalotheca hoppeana (W.D.J.Koch) F.W.Schultz & Sch.Bip. - Canapicchia di Hoppe: i capolini hanno una sola serie di fiori femminili periferici (quelli centrali sono ermafroditi e sono abbondanti); l'altezza massima della pianta è di 2 - 10 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono le vallette nivali e i ghiaioni lungamente innevati; in Italia è una specie rara nelle Alpi orientali e più rara a occidente e si trova fino ad una quota compresa tra 2.200 e 2.650 m s.l.m.. Nella "Flora d'Italia" questa specie è indicata come Gnaphalium hoppeanum W.D.J.Koch.
Omalotheca diminuta (Braun-Blanq.) Bartolucci & Galasso - Canapicchia dell'Appennino: i capolini hanno due serie di fiori femminili periferici (quelli centrali sono ermafroditi e sono pochi); l'altezza massima della pianta è di 1 - 3 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico Appenninico; l'habitat tipico sono le stazioni lungamente innevate; in Italia è una specie molto rara e si trova solamente negli Appennini fino ad una quota compresa tra 2.300 e 2.700 m s.l.m.. Nella "Flora d'Italia" questa specie è indicata come Gnaphalium diminutum Braun-Blanq..

Specie della zona alpina[modifica | modifica wikitesto]

Delle 5 specie spontanee della flora italiana solo 4 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[22].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
Omalotheca hoppeana 3 alpino Ca basico basso medio C3 tutto l'arco alpino
Omalotheca norvegica 11 alpino
subalpino
Si acido medio medio B6 F5 tutto l'arco alpino
Omalotheca supina 8 alpino Ca/Si - Si acido basso umido C3 F5 F6 tutto l'arco alpino
Omalotheca sylvatica 11 subalpino
montano
Ca/Si - Si acido medio medio B6 F4 G1 tutto l'arco alpino
Legenda e note alla tabella.

Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 3 = comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni; 8 = comunità delle vallette nivali alpine; 11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Ambienti: B6 = tagli rasi forestali, schiarite, strade forestali; C3 = ghiaioni, morene e pietraie; F4 = prati e praterie magre rase; F5 = praterie rase subalpine e alpine; F6 = vallette nivali; G1 = lande e popolamenti a lavanda.

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Synchaeta Kirp.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d e World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 19 luglio 2023.
  3. ^ David Gledhill 2008, p. 280, 202, 377.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 19 luglio 2023.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ a b c d Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 562.
  9. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, p. 246.
  10. ^ a b c eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 19 luglio 2023.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Judd 2007, pag. 520.
  13. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  14. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  15. ^ Mandel et al. 2019.
  16. ^ Zhang et al. 2021.
  17. ^ a b Smissen et al 2020.
  18. ^ a b Luebert et al. 2017.
  19. ^ a b Freie et al. 2019.
  20. ^ a b Pignatti 2018, vol.3 pag. 772.
  21. ^ Pignatti 2018, vol.4 pag. 855.
  22. ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 448.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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