Offese in scritti e discorsi pronunciati dinanzi alle autorità giudiziarie o amministrative

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Le offese in scritti e discorsi pronunciati dinanzi alle autorità giudiziarie o amministrative nel diritto penale italiano non sono soggette a sanzione per effetto della specifica causa di non punibilità prevista dall'art. 598 del codice penale.

Quando riguardanti l'oggetto della causa (o del ricorso amministrativo) non sono perciò considerate sanzionabili eventuali espressioni normalmente ritenute offensive, se a pronunciarle è una delle parti o il suo difensore, sempre che ciò avvenga in corso di procedimento. Più precisamente, secondo un'interpretazione diffusa[1], le offese restano una condotta sempre antigiuridica, ma non punibile fintantoché il contesto in cui sono prodotte sia strettamente quello del contenzioso. Il principio sotteso è l'estensione all'ambito dibattimentale della previsione dell'art. 51 del codice penale, che esclude la punibilità dell'esercizio di un diritto[1].

Giurisprudenza[modifica | modifica wikitesto]

Tale esimente non è stata considerata applicabile alle offese contenute in un atto di citazione, in quanto tale atto è prodromico all'instaurazione del procedimento.[2]

In senso contrario si è pronunciata la Suprema corte nel 2001, rilevando come tale previsione normativa non sia altro che un'estensione dell'art. 51 c.p. e che, pertanto, è applicabile anche alle offese contenute nell'atto di citazione.[3]

Testi normativi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Pasquale Fava, Giurisprudenza penale, Maggioli, 2008 - ISBN 883874744X
  2. ^ In tal senso si è pronunciata la Corte di Cassazione con la sentenza del 5 luglio 1977, estensore Franciosi, tratta da Fabrizio Colli et al, Rassegna di giurisprudenza per l'esame di avvocato, La Tribuna, 2004, pag. 1936, 1937. ISBN 8882947165.
  3. ^ In tal senso si è pronunciata la Corte di Cassazione con la sentenza del 2001 n. 7000, estensore Franciosi, tratta da Fabrizio Colli et al, Rassegna di giurisprudenza per l'esame di avvocato, La Tribuna, 2004, pag. 1936. ISBN 8882947165.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ferrando Mantovani, Diritto Penale, Padova, Cedam, 1992. ISBN 8813174667.
  • Giorgio Lattanzi, Codice penale annotato con la giurisprudenza, Milano, Giuffrè, 2003. ISBN 8814104107.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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