Norodom Sihanouk
Norodom Sihanouk | |
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Sihanouk nel 1955 | |
Re di Cambogia | |
In carica | 25 aprile 1941 - 2 marzo 1955 24 settembre 1993 - 7 ottobre 2004 |
Incoronazione | 3 maggio 1941 (primo regno) - 24 settembre 1993 (secondo regno) |
Predecessore | Sisowath Monivong |
Successore | Norodom Sihamoni |
Nascita | Phnom Penh, Cambogia, 31 ottobre 1922 |
Morte | Pechino, Cina, 15 ottobre 2012 (89 anni) |
Casa reale | Norodom |
Padre | Norodom Suramarit |
Madre | Sisowath Kosamak |
Consorte | Paule Monique Izzi |
Figli | Norodom Sihamoni |
Religione | Buddhismo Theravada |
Firma |
Norodom Sihanouk | |
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Sihanouk nel 1983 | |
Primo ministro della Cambogia | |
Durata mandato | 17 novembre 1961 – 13 febbraio 1962 |
Predecessore | Penn Nouth |
Successore | Nhiek Tioulong |
Durata mandato | 10 luglio 1958 – 19 aprile 1960 |
Predecessore | Sim Var |
Successore | Pho Proeung |
Durata mandato | 9 aprile 1957 – 7 luglio 1957 |
Predecessore | Sam Yun |
Successore | Sim Var |
Leader del Sangkum | |
Durata mandato | 22 marzo 1955 – 18 marzo 1970 |
Predecessore | carica istituita |
Successore | partito sciolto |
Capo di Stato della Cambogia | |
Durata mandato | 20 giugno 1960 – 18 marzo 1970 |
Predecessore | Chup Hell |
Successore | Cheng Heng |
Durata mandato | 14 giugno 1993 – 24 settembre 1993 |
Predecessore | Chea Sim |
Successore | se stesso come Re |
Presidente del Presidium di Stato della Kampuchea Democratica | |
Durata mandato | 17 aprile 1975 – 2 aprile 1976 |
Predecessore | Sak Sutsakhan |
Successore | Khieu Samphan |
Dati generali | |
Partito politico | Funcinpec (1981-1991) Sangkum (1955-1970) Indipendente (1945-1955) |
Firma |
Norodom Sihanouk (Phnom Penh, 31 ottobre 1922 – Pechino, 15 ottobre 2012) è stato il re della Cambogia dal 1941 al 1955 e nuovamente dal 1993 fino alla sua abdicazione, il 7 ottobre 2004. Da allora fu conosciuto come "Re padre" (Preahmâhaviraksat) e continuò a esercitare alcune delle funzioni cerimoniali che aveva come re. Fu dieci volte primo ministro, due volte re, due volte capo di Stato con altri titoli e presidente del Governo di Coalizione della Kampuchea Democratica.
Nel 1955 Sihanouk abdicò e formò l'organizzazione politica Sangkum, la quale vinse le elezioni cambogiane del 1955. In qualità di primo ministro, governò la Cambogia sotto un regime monopartitico, soppresse il dissenso e si dichiarò capo di stato nel 1960. Seppur ufficialmente neutrale, in pratica era vicino al blocco comunista. Col colpo di stato del 1970 fu deposto e fu dichiarata la Repubblica Khmer (appoggiata dagli Stati Uniti). Sihanouk si rifugiò in Cina e in Corea del Nord, dove formò un governo in esilio e un movimento di resistenza (il "Fronte di unità nazionale della Kampuchea"). Dopo la guerra civile cambogiana, che finì con la vittoria degli khmer rossi nel 1975, Sihanouk ritornò in Cambogia, rinominata Kampuchea Democratica, come capo di stato fantoccio.
Sebbene inizialmente fosse a favore degli khmer rossi e di Pol Pot, i suoi rapporti con i veri detentori del potere degenerarono e nel 1976 diede le sue dimissioni. Fu posto agli arresti domiciliari fino al 1979, allorché le truppe vietnamite rovesciarono gli khmer rossi. Nel 1993 diventò re per la seconda volta.
Fu anche un regista e produttore cinematografico, nonché attore in alcuni dei suoi film.
Biografia
Infanzia e adolescenza
Norodom Sihanouk nacque il 31 ottobre 1922[1] e ricevette la prima istruzione a Phnom Penh, nella prestigiosa scuola "François Baudouin". Successivamente continuò gli studi a Saigon (odierna Ho Chi Minh) al lycée "Chasseloup-Laubat". Quando venne incoronato principe della Cambogia, lasciò gli studi in Vietnam ed entrò nella scuola militare di cavalleria a Saumur, in Francia. A seguito della morte del suo predecessore, il nonno materno Sisowath Monivong, avvenuta il 23 aprile 1941, il Consiglio della Corona, in ossequio ai desiderata francesi, scelse il giovane principe come nuovo re della Cambogia, anteponendolo al figlio e legittimo erede di Sisowath Monivong, il principe Sisowath Monireth, e al cugino principe Sisowath Sirik Matak, noto come uomo coraggioso, deciso e poco malleabile.
L'incoronazione avvenne in settembre. Ma il nuovo re non era privo di nemici: molti in Cambogia ritenevano che la Francia avesse dato un contributo determinante all'elezione di Sihanouk e che, di conseguenza, il suo regno sarebbe stato caratterizzato da un rafforzamento del colonialismo francese.
Norodom fu subito reso famoso dal suo stile di vita stravagante e fuori dal comune. Compositore di canzoni (in khmer, francese e inglese), musicista polistrumentista (suonava pianoforte, sassofono, clarinetto e fisarmonica), direttore di un'orchestra jazz, cineasta (diresse e interpretò numerosi film, coinvolgendo il figlio Sihamoni come attore in alcuni di essi) e appassionato di automobili, era anche un grande amante delle donne, tanto che ebbe ben sette mogli, l'ultima delle quali fu Paule-Monique Izzi, di origini italiane, francesi e cambogiane.
Re senza corona
A seguito della seconda guerra mondiale, Norodom sposò le rivendicazioni nazionaliste e richiese formalmente che la Francia riconoscesse l'indipendenza della Cambogia. Nel maggio 1953, si recò in esilio in Thailandia, affermando che sarebbe ritornato solo a indipendenza ottenuta. Così, quando la Cambogia divenne finalmente autonoma il 9 novembre dello stesso anno, Norodom effettivamente fece ritorno e riassunse a tutti gli effetti il suo grado.
Il 2 marzo 1955, per motivi non del tutto chiariti, Sihanouk abdicò a favore di suo padre, Norodom Suramarit, ottenendo l'incarico di primo ministro e controllando, di fatto, l'intero apparato governativo cambogiano. Il periodo di Norodom come capo del governo fu comunque discontinuo: egli infatti fu primo ministro nel 1950, dal 1952 al 1953, nel 1954, dal 1955 al 1956, altre due volte nel 1956, quindi nel 1957 e ancora dal 1958 al 1960.
Quando suo padre morì nel 1960, Norodom vinse le elezioni e divenne nuovo capo dello Stato, ma con il titolo di principe, anziché quello di re, per opposizione di certi settori della monarchia, che non vedevano di buon occhio che un re che aveva abdicato riprendesse il trono. Per continuare a regnare con pieni poteri, nel 1963 egli forzò un emendamento alla Costituzione, divenendo capo dello Stato a vita. Non era re e non sedeva sul trono, ma di fatto possedeva eguali e ancora maggiori poteri.
Durante la guerra del Vietnam, Norodom cercò sempre di preservare la neutralità della Cambogia, oscillando talvolta in politiche pro-nordvietnamite, altre volte appoggiando gli Stati Uniti, promuovendo una politica da lui stesso definita ideologicamente vicina alla terza via. Infine, comunque, appoggiò la causa del Vietnam del Nord, permettendogli, dietro lauto pagamento, di costruire basi permanenti sul confine cambogiano (i cosiddetti "santuari") e lucrando l'intera famiglia reale (e in particolare la suocera, madame Izzi) su ogni carico in movimento dal porto di Sihanoukville lungo il "sentiero di Sihanouk" e diretto ai nordvietnamiti e ai Vietcong. Inoltre permise alla Cina di passare rifornimenti ai guerriglieri vietcong tramite i propri porti. In cambio, la Cina vendette il riso alla Cambogia a prezzi stracciati. Allo stesso tempo, in alcuni discorsi Norodom si avvicinò al socialismo e sostenne pubblicamente le politiche cinesi.
Fra il 1966 e il 1967, Norodom scatenò un'ondata di repressione politica che colpì soprattutto i settori della sinistra, incluso il Partito Comunista Kampucheano. La Cina, che allora avviava la rivoluzione culturale, raggelò di conseguenza le proprie relazioni diplomatiche con il governo cambogiano, ristabilendole solo qualche tempo dopo. La situazione interna, a seguito di questa repressione, si fece però decisamente difficile.
Dalla complicità comunista al tramonto politico
Nella notte del 17 marzo 1970, mentre Norodom era all'estero, il primo ministro Lon Nol effettuò un colpo di Stato: convocò l'Assemblea Nazionale, che votò per la deposizione di Norodom Sihanouk e concesse poteri speciali allo stesso Lon Nol. Impossibilitato a tornare per via della mutata situazione politica, Norodom riparò a Pechino, da dove cominciò a sostenere pubblicamente i Khmer rossi di Pol Pot: migliaia di sostenitori del sovrano entrarono nell'Esercito Rivoluzionario, controllato dal PCK.
Quando i Khmer rossi rovesciarono il governo di Lon Nol nell'aprile 1975, occupando Phnom Penh, Norodom poté tornare in patria. Seguendo la linea della nuova democrazia, i Khmer rossi permisero a Norodom di diventare nuovamente capo dello Stato, ma, quando formarono un consiglio di Stato il cui presidente deteneva i poteri del capo di Stato, Norodom perse ogni potere e influenza reali. «Pol Pot ha mangiato il frutto ed ha sputato il seme», ebbe a dichiarare in un'intervista a Le Monde nel settembre 1975.
Norodom rimase nella Kampuchea Democratica e, a seguito dell'invasione vietnamita del 1979, si recò a New York dove, davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, parlò contro il Vietnam. Allo stesso tempo Norodom approfittò della caduta dei Khmer rossi per fondare il suo partito, il Funcinpec, e tentare di riottenere qualche potere.
La resistenza anti-vietnamita
Il Funcinpec seguì i Khmer rossi nelle campagne ed entrò nell'Esercito Nazionale della Kampuchea Democratica, creato su iniziativa di Pol Pot per costituire un vasto fronte unito armato che combattesse contro gli occupanti vietnamiti e la loro Repubblica Popolare della Kampuchea, che avevano fondato all'indomani dell'invasione. Nel 1982, quando sorse il Governo di Coalizione della Kampuchea Democratica, Norodom fu sostenuto da tutti i suoi componenti come presidente.
Norodom rimase presidente del GCKD fino al 1991, quando condusse i negoziati di pace con il governo regolare. Il 14 novembre 1991 fece ritorno in Cambogia dopo dodici anni di esilio. Tuttavia, i Khmer rossi lo disconobbero, continuando a combattere.
Re per la seconda volta
Nel 1993 Norodom venne nuovamente incoronato re. Di lì a poco iniziò ad accusare numerosi problemi di salute che lo costrinsero a recarsi più volte a Pechino per le cure, nondimeno continuò a dirigere film e a occuparsi di musica.
Nel gennaio 2004, in disaccordo con il primo ministro Hun Sen, si recò in esilio volontario a Pyongyang e successivamente in Cina. Accampando la salute malferma come motivazione ufficiale, abdicò il 7 ottobre e sorprese in tal modo tutto il governo cambogiano. Chea Sim, presidente del Senato, divenne capo di Stato provvisorio fino al 14 ottobre, quando il Consiglio del trono nominò Norodom Sihamoni, figlio di Sihanouk, nuovo re. Sihanouk assunse quindi il titolo di Re padre, che mantenne fino alla morte.
Morte
Norodom Sihanouk morì il 15 ottobre 2012 in un ospedale di Pechino, dove era ricoverato dal gennaio precedente per una serie di problemi, tra i quali un cancro al colon, il diabete mellito di tipo 2 e l'ipertensione. Il decesso fu causato da un attacco cardiaco, avvenuto sedici giorni prima del suo novantesimo compleanno. In Cambogia le bandiere furono poste a mezz'asta in segno di lutto e il figlio Norodom Sihamoni si recò in Cina insieme col primo ministro Hun Sen per riportare in patria la salma. I funerali si tennero nel palazzo reale di Phnom Penh e il successivo 5 febbraio il suo corpo fu cremato e le sue ceneri sparse nel Mekong.
Titoli ufficiali
Egli è conosciuto ufficialmente come Preah Karuna Preah Bat Sâmdech Preah Norodom Sihanouk Preahmâhaviraksat:
- Preah (sacro, dall'indiano ब्राह्मण: brahmin)
- Karuna (compassionevole, con riferimento al concetto buddista di karuna)
- Preah (sacro)
- Bat (piede, dal sanscrito pāda, cognato del latino pes, pedis)
- Sâmdech (signore o principe)
- Preah (sacro)
- Norodom (nome della casata dei Norodom di Cambogia, cui Sihanouk apparteneva, viene dal narottam sanscrito, che significa letteralmente "migliore fra gli uomini")
- Sihanouk
- Preahmâhaviraksat (unione contratta di varie parole: preah, sacro; mâha, grande; vira, coraggioso; ksat, guerriero o regnante)
Nel cerimoniale cambogiano, la parola "padre" non appare; è usato invece dai cerimoniali occidentali, che utilizzano la frase "Sua Maestà il re-padre Norodom Sihanouk", per distinguerlo da suo figlio, "Sua Maestà il re Norodom Sihamoni".
Filmografia
- Le Cid Khmer (2005) - attore, regista e produttore
- Un apôtre de la non-violence (1997) - regista e produttore
- Heritier d'un secessioniste vaincu (corto, 1996) - regista
- Les derniers jours du Colonel Savath (corto, 1995) - regista
- Une ambition réduite en cendres (corto, 1995) - regista
- Paysans en détresse (1994) - regista
- Mon village au coucher du soleil (1994) - regista
- Revoir Angkor... et mourir (1993) - regista
- Je ne te reverrai plus, ô mon bien-aimé Kampuchea! (1991) - regista
- La comtesse de Nokorom (1990) - regista
- Adieu mon amour (1989) - regista
- La cité mystérieuse (1988) - regista
- Rose de Bokor (1969) - regista, attore, produttore e compositore
- Veasna Akosol (1969) - attore, regista, compositore e produttore
- La Joie de Vivre (1969) - regista
- Crepuscule, noto anche col titolo in inglese Twilight (1969) - attore, regista e compositore
- Ombre sur Angkor (1968) - attore, regista e compositore
- Prachea Komar, noto anche col titolo in inglese The Little Prince e col titolo in francese Le Petit prince du peuple (1967) - regista e compositore
- Apsara (1966) - regista
- La forêt enchantée (1966) - attore, regista, produttore e compositore
- Kampuchea (documentario, 1965) - regista e produttore
Scritti
- Norodom Sihanouk, Third World Liberation: The Key, 1974
- Norodom Sihanouk, La mia guerra con la CIA, ed. Jaca Book, 1973
Bibliografia
- John P. Armstrong, Sihanouk Speaks. Walker: New York 1964.
- Hèléne Cixous, The Terrible but Unfinished Story of Norodom Sihanouk, King of Cambodia. University of Nebraska Press, Lincoln 1994. ISBN 0-8032-6361-9.
- Justin J Corfield, The Royal Family of Cambodia. Khmer Language and Culture Centre: Melbourne 1990. ISBN 0-646-01398-X.
- Oriana Fallaci, Intervista con la Storia. Rizzoli, 2008. ISBN 88-17-02736-7.
- Julio A. Jeldres, The Royal Family of Cambodia. Monument Books: Phnom Penh 2003.
- Milton Osborne, King-Making in Cambodia. From Sisowath to Sihanouk. In: Journal of Southeast Asian Studies 4.2 (1973) S. 169–185. ISSN 0022-4634 .
- Milton Osborne, Sihanouk. Prince of Light, Prince of Darkness. Silkworm Books: Chiang Mai 1994. ISBN 974-7047-22-5.
- Peter Schier, Manola Schier-Oum (Hrsg.), Prince Sihanouk on Cambodia. Interviews and Talks with Prince Norodom Sihanouk. Institut für Asienkunde: Hamburg 1985. ISBN 3-88910-013-9.
- Peter Scholl-Latour, Der Tod im Reisfeld. Dreißig Jahre Krieg in Indochina. Dtv: München 2000. ISBN 3-423-36173-5.
Onorificenze
Onorificenze cambogiane
Onorificenze straniere
Note
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Norodom Sihanouk
Collegamenti esterni
- (FR) Sito ufficiale, su norodomsihanouk.info.
- Norodom Sihanouk, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Norodom Sihanouk, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Norodom Sihanouk, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Norodom Sihanouk, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Norodom Sihanouk, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Norodom Sihanouk, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Norodom Sihanouk, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 98090757 · ISNI (EN) 0000 0001 2144 7993 · BAV 495/92715 · LCCN (EN) n79139063 · GND (DE) 118588621 · BNF (FR) cb119178735 (data) · J9U (EN, HE) 987007266040205171 · NDL (EN, JA) 00451465 · CONOR.SI (SL) 18721635 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79139063 |
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