Motukoreaite

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Motukoreaite
Classificazione Strunz7.DD.35[1]
Formula chimicaMg6Al3(OH)18[Na(H2O)6](SO4)2 • 6(H2O)[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinodimetrico
Sistema cristallinotrigonale[3]
Classe di simmetriaesagonale[3]
Parametri di cellaa = 9,172(2) Å, c = 33,51(1) Å, Z = 3, V = 2441,37 ų[4]
Gruppo puntuale3 2/m[3]
Gruppo spazialeR3m[3]
Proprietà fisiche
Densità misurata1,48 - 1,53[4] g/cm³
Densità calcolata1,478[4] g/cm³
Durezza (Mohs)1 - 1,5[5]
Sfaldaturabuona lungo {0001}[6]
Coloregiallo - verde, bianco, giallo chiaro, incolore[6]
Opacitàtraslucida[4]
Strisciobianco[2]
Diffusionediffuso
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La motukoreaite (simbolo IMA: Mtu[7]) è un minerale del supergruppo dell'idrotalcite e del gruppo della wermlandite[8] della famiglia minerale dei "solfati, cromati, molibdati e tungstati" con composizione chimica Mg6Al3(OH)18[Na(H2O)6](SO4)2 • 6(H2O).[2]

Etimologia e storia

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In seguito alla scoperta del nuovo minerale, K.A. Rodgers, J.E. Chisholm, R.J. Davis, e C.S. Nelson gli hanno il nome dall'isola di Motukorea (isola di Brown) in Nuova Zelanda, dove, nei depositi di un vulcano pleistocenico estinto è stata rinvenuta nel 1977. Motukorea, in lingua māori, significa isola dei cormorani.[5]

Classificazione

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La nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'IMA fino al 2009,[9] elenca la motukoreaite nella classe "7. Solfati (selenati, tellurati, cromati, molibdati, tungstati)" e da lì nella sottoclasse "7.D Solfati (selenati, ecc.) con anioni aggiuntivi, con H2O"; questa è ulteriormente suddivisa in base alla dimensione dei cationi coinvolti e alla struttura cristallina, in modo tale che la motukoreaite risulti classificata nella sezione "7.DD Con soltanto cationi di media dimensione; strati di ottaedri che condividono uno spigolo", dove forma il sistema nº 7.DD.35 insieme a carrboydite, honessite, zincaluminite, nikischerite, shigaite, zincowoodwardite, glaucocerinite, woodwardite, idrohonessite, mountkeithite, natroglaucocerinite, wermlandite e idrowoodwardite.[2]

La motukoreaite mantiene la stessa classificazione anche nell'edizione successiva, continuata dal database "mindat.org" e chiamata anche Classificazione Strunz-mindat.[1]

Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß la motukoreaite viene classificata nella famiglia dei "solfati, cromati, molibdati e tungstati" e nella sottofamiglia dei "solfati idrati, con anioni estranei"; da qui il minerale viene elencato nella sezione "con cationi di medie e grandi dimensioni" dove forma il sistema nº VI/D.14 insieme a metavoltine, natroglaucocerinite, nikischerite, shigaite, wermlandite, lannonite e slavíkite.[10]

Nella classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, classifica la motukoreaite nella classe dei "carbonati, nitrati e borati" e nella sottoclasse dei "carbonati compositi con varie formule" dove forma il sistema nº 17.01.07 come unico membro.[11]

Abito cristallino

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La motukoreaite cristallizza nel sistema trigonale nel gruppo spaziale R3m con i parametri reticolari a = 9,172(2) Å e c = 33,51(1) Å, oltre a 3 unità di formula per cella unitaria.[4]

Origine e giacitura

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Si forma a seguito dell'alterazione idrotermale (a temperature non superiori di 150 °C) dei basalti a contatto con l'acqua di mare e nelle cavità di haüyne-nefelinite.[12] La si trova associata a diversi minerali a seconda del luogo di ritrovamento: olivina, pirosseno, feldspato calcico, magnetite, calcite, gesso, barite, hisingerite, zeoliti, limonite, quarzo (Isola di Brown, Nuova Zelanda); idrotalcite, nordstrandite, montmorillonite, phillipsite, gismondine, chabasite, calcite e apatite (Stradner Hill, Austria).[6]

Essendo una formazione minerale rara, la motukoreaite è stata trovata in pochi siti sparsi per il mondo. Oltre alla sua località tipo, l'isola di Motukorea in Nuova Zelanda, altri siti sono: Widgiemooltha nella contea di Coolgardie (Australia); a Bad Gleichenberg in Stiria (Austria); Crespadoro (nella regione Veneto, Italia); a Gmina Kłodawa (nel distretto di Koło, Polonia); a Lanzarote (sulle isole Canarie, Spagna).[13][14]

Forma in cui si presenta in natura

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La motukoreaite si presenta in cristalli esagonali tabulari con dimensioni fino a 0,2 mm, formando rosette e aggregati subparalleli, e come un cemento argilloso. L'aspetto va dall'incolore al bianco, giallo pallido, giallo-verde pallido;[6] il colore del suo striscio è bianco.[2]

  1. ^ a b (EN) Classification of Motukoreaite, su mindat.org. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  2. ^ a b c d e (DE) Motukoreaite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  3. ^ a b c d (EN) Motukoreaite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  4. ^ a b c d e (EN) Motukoreaite, su mindat.org. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  5. ^ a b (EN) Michael Fleischer e Louis J. Cabri, New mineral names (PDF), in American Mineralogist, vol. 63, n. 5-6, 1978, pp. 598. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  6. ^ a b c d (EN) Motukoreaite (PDF), in Handbook of Mineralogy. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  7. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  8. ^ (EN) S.J. Mills, A.G. Christy, J.-M. R. Génin, T. Kameda e F. Colombo, Nomenclature of the hydrotalcite supergroup: natural layered double hydroxides (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 76, n. 5, 2012, pp. 1289-1336, DOI:10.1180/minmag.2012.076.5.10. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  9. ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 31 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
  10. ^ (DE) Lapis Classification - VI SULFATE, CHROMATE, MOLYBDATE UND WOLFRAMATE - VI/D Wasserhaltige Sulfate, mit fremden Anionen, su mineralienatlas.de. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  11. ^ (EN) Dana Classification 8th edition - Miscellaneous, su mindat.org. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  12. ^ (EN) I. Zamarreño, F. Plana, A. Vazquez e D.A. Clague, Motukoreaite: a common alteration product in submarine basalts (PDF), in American Mineralogist, vol. 74, 1989, pp. 1054–1058. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  13. ^ (EN) Localities for Motukoreaite, su mindat.org. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  14. ^ (DE) Motukoreaite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 31 ottobre 2024.

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