Morbio Inferiore

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Morbio Inferiore
comune
Morbio Inferiore – Stemma
Morbio Inferiore – Veduta
Morbio Inferiore – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoMendrisio
Amministrazione
SindacoClaudia Canova (PPD)
Lingue ufficialiitaliano
Territorio
Coordinate45°51′15″N 9°01′00″E / 45.854167°N 9.016667°E45.854167; 9.016667 (Morbio Inferiore)
Altitudine342 e 307 m s.l.m.
Superficie2,26 km²
Abitanti4 383 (2023)
Densità1 939,38 ab./km²
Comuni confinantiBalerna, Breggia, Castel San Pietro, Chiasso, Vacallo
Altre informazioni
Cod. postale6834
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5257
TargaTI
Nome abitantimorbiensi
CircoloBalerna
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Morbio Inferiore
Morbio Inferiore
Morbio Inferiore – Mappa
Morbio Inferiore – Mappa
Sito istituzionale

Morbio Inferiore (in dialetto comasco Mòrbi da Sòtt[senza fonte]) è un comune svizzero di 4597 abitanti del Canton Ticino, nel distretto di Mendrisio.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'insediamento ha origini romane, testimoniate dalla villa le cui fondamenta furono trovate. Successivamente vi si stabilì la famiglia De Castello, che costruì una fortezza citata per la prima volta nel 1198[1] e poi nel 1206 e nel 1209[2].

Un drammatico fatto di sangue avvenne il 2 luglio 1843[3]noto come “i fatti del Bisbino”. Alcuni giovani di Bruzella, Caneggio e Morbio di ritorno dal Santuario della Beata Vergine posto sulla vetta del Bisbino, nella zona oggi nota come I Crusett si scontrarono con altri pellegrini e nella rissa che ne scaturì fu ucciso tal Carlo Casartelli, detto Ballin, carabiniere di Chiasso, accorso in aiuto dei feriti. Seguirono diverse rappresaglie nei comuni della Valle di Muggio e il 6 luglio fu ucciso don Michele Cereghetti, parroco di Bruzella, da una fucilata tiratagli dal carabiniere Antonio Pagani che si apprestava ad arrestarlo. Due giorni dopo un fratello del Pagani uccise con un colpo di carabina il panettiere Antonio Ferrari di Morbio Inferiore. Le tre croci di legno, testimonianza dei pellegrinaggi parrocchiali verso il santuario, ricorderebbero anche le vittime di questi crimini[4][5].

Nel novembre del 2004 i sindaci di Vacallo, Chiasso e Morbio Inferiore lanciarono l'idea di creare un unico comune, tramite la sottoscrizione di una dichiarazione d'intesa, ma il progetto fu respinto a grande maggioranza da una votazione popolare il 25 novembre 2005[6] e il progetto formalmente ritirato con decreto legislativo del Gran Consiglio in data 22 gennaio 2008[7].

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma di Morbio Inferiore rappresenta un castello con una torre bianca su campo rosso e una rossa su campo bianco. Questo stemma ricorda l'antico castello che sorgeva attorno alla metà del Seicento ed era situato dove ora si innalza il Santuario di Santa Maria dei Miracoli, consacrato nel 1613 e diventato Basilica il 2 giugno 1991.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario di Santa Maria dei Miracoli

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

La scuola media con la scultura Gigante sotterrato
Gli edifici a blocchi in via Pascuritt

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1], nel 2019 gli abitanti erano 4'571

Abitanti censiti[8]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo faceva parte del cosiddetto comune patriziale e aveva la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune. Il Patriziato di Morbio Inferiore è estinto[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Stefania Bianchi, Morbio Inferiore, in Dizionario storico della Svizzera, 28 maggio 2008. URL consultato il 18 novembre 2017.
  2. ^ Gilardoni, 1967, p. 435.
  3. ^ Giulio Rossi, Eligio Pometta, Storia del Cantone Ticino, Armando Dadò Editore, Bellinzona, 1991.
  4. ^ Il Monte Bisbino: una montagna ricca di storia e di gente [collegamento interrotto], su viverelamontagna.ch.
  5. ^ Motta, 1991, p. 61.
  6. ^ Risultato della votazione consultiva (PDF), su www4.ti.ch.
  7. ^ Decreto legislativo concernente l’aggregazione dei Comuni di Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo (PDF), su www4.ti.ch.
  8. ^ Dizionario storico della Svizzera
  9. ^ Elenco patriziati M, su www4.ti.ch.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Bianchi, Gli artisti ticinesi. Dizionario biografico, Libreria Bianchi, Lugano 1900.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 435-436, 475, 576.
  • Giuseppe Martinola (a cura di), Invito al Mendrisiotto, Lions Club del Mendrisiotto, Bellinzona 1965, 47-50; Idem, Inventario d'arte del Mendrisiotto, I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975, 350-381, 490-497.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 376-379.
  • Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 470-473.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN123135888 · GND (DE4588871-1 · WorldCat Identities (ENlccn-n78057565
  Portale Ticino: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Ticino