Monte Gelàs

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Monte Gelàs
Versante sud-ovest (francese) della montagna.
StatiBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Francia Francia
Regione  Piemonte
  Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Provincia  Cuneo
Alpi Marittime
Altezza3 143 m s.l.m.
Prominenza669 m
Isolamento8,51 km
CatenaAlpi
Coordinate44°07′30″N 7°23′20.4″E / 44.125°N 7.389°E44.125; 7.389
Altri nomi e significatiCima dei Gelas,
(FR) Cime du Gélas
Data prima ascensione1864
Autore/i prima ascensionePaolo di Saint-Robert
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Gelàs
Monte Gelàs
Mappa di localizzazione: Alpi
Monte Gelàs
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Sud-occidentali
SezioneAlpi Marittime e Prealpi di Nizza
SottosezioneAlpi Marittime
SupergruppoGruppo Gelas-Grand Capelet
GruppoGruppo del Gelàs
SottogruppoNodo del Gelàs
CodiceI/A-2.1-A.4.b

Il monte Gelàs, detto anche cima dei Gelas (in francese Cime du Gélas), è una montagna delle Alpi Marittime alta 3.143 m. Si trova sul confine italo-francese, tra la provincia di Cuneo ed il dipartimento delle Alpi Marittime.

Dalla parte francese è il punto culminante del parco nazionale del Mercantour; dalla parte italiana si affaccia sul parco naturale delle Alpi Marittime.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dai ghiacciai presenti sul fianco settentrionale del monte. Questi ghiacciai hanno subito un notevole ritiro nel corso del XX secolo, ma sono pur sempre presenti.

La montagna è facilmente riconoscibile per la sua vetta bifida; la vetta nord è la più alta, la più accessibile ed offre un miglior panorama. Vi si trova una croce fatta erigere dai sacerdoti di Cuneo. Le due vette sono separate da un colle noto come Sella del Gelàs.

Dal punto di vista geologico, la montagna appartiene al massiccio cristallino dell'Argentera, ed è composta in massima parte da gneiss granitoidi biotitici, localmente occhiadini.[1]

Alpinismo[modifica | modifica wikitesto]

La prima ascensione alla vetta fu compiuta nel 1864 dal conte Paolo Ballada di Saint Robert, che giunse in vetta per l'attuale via normale. La prima ascensione invernale fu invece completata da Victor de Cessole nel 1894.

La via normale si sviluppa sul versante orientale, ed ha una difficoltà valutata in F+.[2] La via risale dapprima un canalino che conduce alla forcella Roccati, dalla quale si scende per 30–40 m fino all'inizio del canalino Saint-Robert; si risale quest'ultimo fino alla cresta ONO della montagna, che si segue, con passaggi fino al II+, fino alle roccette sommitali, dove si incontra una traccia che conduce in vetta.[2]

Più accessibile è la cresta del balcone del Gelàs, raggiungibile con itinerari di difficoltà escursionistica, valutati in EE.[3]

Esistono numerosi altri percorsi di livello tra l'escursionismo impegnativo e l'alpinismo facile.[4] Particolarmente interessante è la cosiddetta traversata degli italiani, percorso in cresta tra la cima Maledia ed il monte Gelàs, con passaggi fino al III-.[5]

Questi itinerari possono usufruire, come punti di appoggio, dei rifugi Soria Ellena e Pagarì.

Per itinerari di salita dal versante francese possono essere utili il Refuge de Nice (2.232 m) ed il Refuge de la Madone de Fenestre (1.905 m).

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carta Geologica d'Italia 1:100.000 - foglio 90 - Demonte, su apat.gov.it. URL consultato il 18 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  2. ^ a b gulliver.it - via normale italiana al Gelàs[collegamento interrotto]
  3. ^ Gruppo Escursionistico DLF Genova - relazioni di salita al Gelàs Archiviato il 16 gennaio 2011 in Internet Archive.
  4. ^ Si effettui una ricerca su gulliver.it per vedere una selezione di percorsi
  5. ^ gulliver.it - traversata degli italiani[collegamento interrotto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]