Mater-Bi
Mater-Bi è il nome commerciale di un tipo di bioplastica brevettato e commercializzato dalla Novamont.
Viene venduto in granuli ed è lavorabile in modo simile alle altre materie plastiche, anche per quanto riguarda la colorazione e la sterilizzazione.[1]
Il Mater-Bi, a differenza di altre materie plastiche, è biodegradabile; il processo di biodegradazione del Mater-Bi, svolto da microorganismi, produce acqua, anidride carbonica e metano.[2]
Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]
La produzione di Mater-Bi ha avuto inizio nel 1990, nello stabilimento della Novamont di Terni, con una produzione iniziale di 4000 tonnellate all'anno, che è raddoppiata nel 1997 e nel 2001 è arrivata a 16 000 tonnellate all'anno[3].
Composizione chimica[modifica | modifica wikitesto]
Il marchio "Mater-Bi" indica diverse classi di bioplastiche prodotte dalla Novamont[4] a partire da amido di mais.
In genere il Mater-Bi è un materiale formato da una fase cristallina costituita da amilosio e da un agente complessante e una fase amorfa costituita da amilopectina.[5] L'amilosio e l'amilopectina sono i costituenti dell'amido utilizzato come materia prima; l'agente complessante e vari additivi vengono invece aggiunti durante il processo produttivo.
Dal punto di vista morfologico, tali fasi possono disporsi secondo una morfologia "a goccia" o "a lamelle":[5]
- la struttura "a goccia" è costituita da un nucleo di amilopectina amorfa circondata da molecole di amilosio complessato;[5]
- la struttura "a lamelle" è costituita da strati formati da amilopectina e agente complessante compatibilizzati con strati di amilosio complessato.[5]
Le diverse classi di Mater-Bi si differenziano a seconda dei seguenti fattori:[5]
- rapporto tra amilopectina e amilosio nell'amido di partenza;
- natura chimica degli additivi;
- natura chimica degli agenti complessanti;
- condizioni operative mantenute durante il processo produttivo.
Alcuni esempi di Mater-Bi sono il "Mater-Bi YI01U", il "Mater-Bi ZI01U/C" e il "Mater-Bi ZF03U/A". In particolare il Mater-Bi ZIO1U/C dal punto di vista chimico è un amido-poli-ε-caprolattone.[6]
Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]
Il Mater-Bi trova applicazioni per esempio nella produzione di imballaggi, giocattoli, posate[7], stoviglie e buste di bioplastica, in sostituzione dei tradizionali sacchetti in polietilene. È stato utilizzato, a livello sperimentale, nell'ambito del costume teatrale attraverso la creazione di una tunica in Mater-Bi.
Provvedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]
In relazione all'accusa rivolta dalla stessa Novamont nel 2007 ai concorrenti franco-tedeschi della Biotec-Sphère, oltre ai giudizi di tribunali tedeschi e francesi che hanno invalidato alcuni brevetti della stessa Novamont, ritenendoli sprovvisti dei requisiti di brevettabilità, anche il Tribunale di Torino ha, in primo grado, dato ragione alla Biotec-Sphère[8].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ MATER-BI - bioplastiche biodegradabili e compostabili - Novamont, su www.novamont.com. URL consultato il 6 gennaio 2018.
- ^ Barsby, p. 189.
- ^ Bastioli, p. 210.
- ^ Platt.
- ^ a b c d e Scott, p. 149.
- ^ Chiellini, p. 323.
- ^ Moscardino - giulio iacchetti, in giulio iacchetti, 26 luglio 2000. URL consultato il 6 gennaio 2018.
- ^ Bioplastiche, è guerra sui brevetti tra Novamont e Biotech-Sphère, in LaStampa.it. URL consultato il 6 gennaio 2018.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) David K. Platt, Rapra Technology Limited, Biodegradable polymers: market report, iSmithers Rapra Publishing, 2006, ISBN 1-85957-519-6.
- (EN) Emo Chiellini, Biorelated polymers: sustainable polymer science and technology, Springer, 2001, ISBN 0-306-46652-X.
- (EN) Gerald Scott, Degradable polymers: principles and applications, 2ª ed., Springer, 2002, ISBN 1-4020-0790-6.
- (EN) Tina L. Barsby, Athene Margaret Donald, P. J. Frazier, Starch: advances in structure and function, Royal Society of Chemistry, 2001, ISBN 0-85404-860-X.
- (EN) Catia Bastioli, Handbook of biodegradable polymers, iSmithers Rapra Publishing, 2005, ISBN 1-85957-389-4.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Servizio di Report del 15 aprile 2007, su report.rai.it. URL consultato il 7 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2007).