Maggi (famiglia)

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Maggi
D'azzurro, a tre fasce d'argento.
Data di fondazioneXII secolo
Rami cadetti
  • Maggi di Milano
  • Maggi di Cremona
  • Maggi di Piacenza

I Maggi sono un'importante famiglia nobiliare di Brescia. Si diffusero poi a Milano, Cremona e Piacenza.[1]

Maggi di Brescia[modifica | modifica wikitesto]

Brescia, Palazzo Maggi Gambara
Pisogne, torre del vescovo Berardo Maggi.

Sebbene le loro origini siano ancora avvolte nella leggenda,[2] già all'inizi del XII secolo essi sono ricordati nei cognomi della città di Brescia nelle forme di Madii, Mazi, de Madiis, de Mazis, de Madio.[3]

Discendenti diretti della antica casata nobiliare Maggi sono tuttora presenti nella provincia di Brescia.

Risulta un cognome piuttosto diffuso in città nel XII secolo. Già nel XIII i Maggi erano la famiglia più rappresentativa e facoltosa della provincia. Dal punto di vista politico erano schierati all'interno della domus Guelforum Magnatum, che si contrapponeva al partito ghibellino guidato da Griffo de Griffis, detto Griffolino.[4]

Nel 1243 troviamo un Manuele Maggi a guida della repubblica di Genova, nel 1247 lo stesso è eletto podestà di Piacenza, mentre nel 1251 passava alla città di Parma.[5] Della famiglia facevano parte anche due vescovi di Brescia: Berardo Maggi (?-1308) e Federico Maggi (?-1333).

Esponenti dei Maggi di Brescia[modifica | modifica wikitesto]

Arma dei Maggi di Brescia[modifica | modifica wikitesto]

D'azzurro, a tre fasce d'argento alias fasciato di azzurro e di argento.

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Stemma dei vescovi Maggi di Brescia.
 MAGGI
 
 
 Lamberto
 
 
 Corrado
 
 
 Joannes I
 
  
 Berardo
1165
Diomaco
1180
 
 
 Emanuele
1200
⚭ Cancelleria
 
         
 Albertino
-1254
canonico

Berardo
1240-1308
vescovo di Brescia
Matteo
 Corradino
 Bertolino
fl. 1287
 Federico
Gerardo
 Durnaco
Matilda
    
      
 Berardo
MAGGI di Gradella
 Galeazzo
 
Federico
1278-1333
vescovo di Brescia
 Galeotto
⚭ contessa Teodora Rossi
 Maggino
Giannolo
     
      
 Bertolino
 Antonio
 Francesco
Antonio
 Galeazzo

MAGGI di Milano
    
         
 Nicolino o Ottolino
Galeazzo II
Otto
Ottolino
Mazzino
1464
 Luigi
 Mazzino o Maggino
Federico
Cristoforo
    
      
 Agostino
fl. 1462
 Nicola
1504
Otto
1510
⚭ Giulia Martinengo
 Ettore
 
MAGGI Via
Folco
fl. 1409
MAGGI di Cadignano
    
        
 Carlo
 Scipione
1548
⚭ Polissena Montini
Cornelia
Camillo
1541
Alessandro
1547
Luigi II
fl. 1498
 Ugolotto
Sebastiano
1414-1496
beato
    
     
 Onofrio
 Vincenzo
1603
⚭ Clelia
 Giovanni Antonio
 Giacomo
 Alessandro
-1528
⚭ Nivea
     
          
 Nicolò
 Gio. Battista
1632
Francesco
1644
⚭ Lucrezia
Scipione
1647
 Agostino
fl. 1550
⚭ Laura Caprioli
 Giovanni Maria
fl. 1529
Annibale
sacerdote
Caterina
Camillo
1518-fl. 1568
⚭ Caterina Savallo
Giulio
    
    
 Onofrio II
fl. 1538-1586
⚭ nobile Lodovica Sala
 Scipione
1687
 Pompeo
1575-1624
 Giuseppe
fl. 1562
   
     
 Camillo
Aymo
1560
⚭ Paola Albrizzi
Gerolamo
 Carlo
 Francesco
fl. 1610
   
    
 Agostino
Girolamo
1587-1654
⚭ Ottavia Gabbiani
 Agostino
1660
 Antonio
fl. 1658
   
     
 Onofrio
1622
⚭ Virginia Bottai
Lodovico
Aymo
 Luigi III
fl. 1750
⚭ Lelia Soardi
 Agostino
fl. 1702
   
    
 Girolamo
1657-1722
⚭ Nicadra Albani
 Carlo
1762
⚭ Maddalena Milesi
 Pompeo
1765
⚭ Serafina Trinali
 Carlo
fl. 1738
⚭ Cortesia Serina
    
      
 Carlo
1695
⚭ nobile Eleonora Girelli
 Giovanni Achille
1806-1859
⚭ Maria Mereghetti
 Gio. Battista
1818
⚭ Angela Truzzi
Luigi
1803-1855
podestà di Brescia
Ottavio
Vincenzo
-1849
   
     
 Onofrio
-1816
⚭ contessa Marianna Valotti
 Clemente
1837-1887
⚭ Maria Pellizzari
Luigi
1852
Carlo
1843
Pietro Carlo
1856-1895
  
       
 Carlo
1754-1829
Sebastiano
1764-1833
Gaetano
1763-1847
⚭ contessa Lavinia Calini
Francesco
1762-1835
 Antonio
1869-1905
sacerdote
Bortolo
1882-1905
Luigi
1878
⚭ Maria Scandella
  
   
 Onofrio
1809-1880
⚭ nobile Clementina Kanyak von Kanyvar
Berardo
1818-1882
parlamentare
 Clemente
1922
 
     
Orsola
1872
Bianca
1871-1917
Berardo
1866-1929
⚭ Anna Vignati
Lavinia
1862
⚭ marchese Francesco Dionisi Piomarta
⚭ nobile Carlo Guaineri
 Gaetano
1863-1921
⚭ Gemma Apollonio
  
     
 Aymo
1903-1961
⚭ nobile Camilla dei conti Martinoni Caleppio
Camillo
1904-1922
Joska
1904-1979
⚭ nobile Paola dei conti Martinoni Caleppio
Clementina
1902-1970
⚭ nobile Giuseppe Biondelli, nobile di Piacenza
Onofrio
1900-1923
 
    
 Sebastiana
⚭ Emilio Noris
1950
Eleonora
1947
⚭ Stelio Salvi
Gaetano
1940
⚭ Mariella Cavellini
Tea
1936-17.6.2021
⚭ conte Alessandro Marchetti di Montestrutto
 
  
 Berardo
1974
Paola
1968


Maggi di Cotone[modifica | modifica wikitesto]

Tra il Duecento e il Quattrocento troviamo anche la dinastia dei Maggi di Cotone, legata ai Senesi in opposizione alla dominazione degli Aldobrandeschi nella Toscana meridionale, in un'area a cavallo tra la valle dell'Ombrone e le colline dell'Albegna e del Fiora. Oltre al Castello di Cotone, possedevano il Castello di Montepò, il Castello di Colle Massari, il Castello di Vicarello e il Castello della Sabatina, imponenti strutture fortificate sparse nei territori comunali di Scansano, Cinigiano e Campagnatico[7]

Discendenti diretti de questa antica casata nobiliare Maggi, le "Cotoner" sono tuttora presenti nella isola di Maiorca.[8] [9]

Maggi di Parabiago[modifica | modifica wikitesto]

Stemma Maggi a Villa Maggi-Corvini di Parabiago.

Intorno al 1490 compare a Milano un ramo della famiglia con capostipite Matteo, che ebbe due figli Giovanni Antonio e Giovanni Ambrogio, entrambi ricchi mercanti, i quali avevano un palazzo signorile in città, presso la Parrocchia di San Vittore a Teatro; nel 1606 Giuseppe Maggi acquistò fuori città, a Parabiago una villa signorile con podere annesso da un certo Lodovico Longone; suo figlio Luigi (m. 23 maggio 1680) ne ampliò i possedimenti in campagna. All'inizio dell'Ottocento, con Francesco Maria, possedevano in Parabiago una proprietà di circa 500 pertiche di terreno.

Altri esponenti del ramo da citare furono:

Sul finire del XIX secolo, l'ultimo del ramo, Domenico che fu Sindaco di Parabiago, dovette vendere gli immobili a causa delle scarse finanze familiari, a favore della famiglia Prandoni.

Maggi/Magio di Cremona[modifica | modifica wikitesto]

Dal paese di Gradella al Vho di Piadena ai Palazzi ora Grasselli[10] ed Affaitati in Cremona, i Maggi, antichi discendenti della Gens Magia,[11] hanno lasciato testimonianze in questa città. Secondo l'abate Isidoro Bianchi (regio professore del Liceo e censore, estensore del testo "Antichi Monumenti della Gens Magia", 1793) i Magio arrivarono a Cremona già in epoca romana con Gneo Pompeo Magio, prefetto de' Fabri, console amico di Cesare e Pompeo.

Maggi di Milano[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Enciclopedia Bresciana. Maggi, De Madio, De Madiis.
  2. ^ Rivista del collegio araldico, 1931.
  3. ^ Tratto da: Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994, p. 30.
  4. ^ Tratto da: Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994, p. 37.
  5. ^ Tratto da: Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994, p. 46.
  6. ^ Piovanelli, pp. 112-113.
  7. ^ Tratto da: Giuseppe Guerrini (a cura di). Torri e castelli della provincia di Grosseto (Amministrazione Provinciale di Grosseto). Siena, Nuova Immagine Editrice, 1999. Pag. 147, 146, 120, 121, 112
  8. ^ Scansano. Toscana.info, Siena Le prime notizie del Castello e Corte di Montorgiali si hanno in una bolla di Clemente III dell’anno 1188 diretta al Vescovo di Grosseto. Il Castello, di aspetto possente data la sua struttura a facciavista, fu costruito in vetta ad un poggio e presenta ancora oggi importanti finestre ad arco e mensole di piombatoi ormai spariti. Il Castello ed il Borgo seguirono le vicissitudini derivanti dalle ostilità fra gli Aldobrandeschi del ramo di Santa Fiora e la Repubblica di Siena. I Conti di Montorgiali, dapprima Vassalli degli Aldobrandeschi, nel 1224 si schierarono con Siena e sostennero costose guerre che li costrinsero, per fronteggiare le spese, a cedere diritti di alcuni beni fra i quali Castiglioncello e relativo distretto. Nell’anno 1378 Montorgiali fu venduto alla Repubblica di Siena.
  9. ^ Guida alla Maremma mediavale. Farinelli, Roberto. Nuova Immagine Editrice (2000), Siena. 12 COTONE, pagina 169-174. Il castello di Cotone, che non figura nelle spartizioni dei centri controllati dagli Aldobrandeschi nel XIII secolo, era all’epoca do-minato da un gruppo signorile locale, che nel primo Trecento ri-sulta strettamente legato ai cosiddetti “Conti di Montorgiali”, unaconsorteria nobiliare rurale che nei decenni centrali del Duecentoagiva nell’area in sintonia con il Comune di Siena, contrapponen-dosi agli Aldobrandeschi di Sovana-Pitigliano. Una sottomissione al Comune di Siena in cui si fa esplicita men-zione del castello di Cotone, comunque, si realizzò solo negli ul-timi anni del governo popolare dei Nove, quando nel 1351 la famiglia signorile discendente dai “conti di Montorgiali”, vale a dire i “Maggi – del Cotone”, sottomise al Comune di Siena questo ca-stello unitamente, appunto, a quello di Montorgiali. Nel 1378 gliesponenti del medesimo gruppo familiare alienarono più consi-stenti diritti giurisdizionali sul castello e sul territorio di Cotone alComune di Siena, che prese possesso, tra l’altro, della “torre delcassero” e di un “palazzo” nella “fortezza” del castello. Pochi annidopo, nel 1385 il Cotone venne occupato dalle masnade dellacompagnia militare dei Bretoni, unitesi a quelle del magnate seneseribelle Spinello Tolomei, sino a che l’esercito di Siena, appoggiatodalle truppe dei Salimbeni, magnati antagonisti dei Tolomei per ilpredominio sul governo senese, occuparono nuovamente il centro., su bibar.unisi.it. URL consultato il 20 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2022).
  10. ^ Landi, Angelo,, Patrizi, notabili e costruzione della città : fabbrica e tutela di palazzo Magio Grasselli a Cremona, ISBN 978-88-422-2001-5, OCLC 825554719.
  11. ^ Franco Maggi, La Gens Magia di Casalpoglio, in Il Tartarello, n. 3, settembre 1981, p. 11.
  12. ^ Massimo De Paoli, La chiesa sul colle, Brescia, 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giancarlo Piovanelli, Casate bresciane nella storia e nell'arte del medioevo, Rezzato, 1981, ISBN non esistente.

Le informazioni del paragrafo Maggi di Parabiago, sono tratte da:

  • Alessandro Giulini, Di un ramo ignorato del casato Maggi, dal Giornale Araldico n.2, Rocca San Casciano, tipografia Cappelli, 1905
  • Don Marco Ceriani, Storia di Parabiago, vicende e sviluppi dalle origini ad oggi, pagine 184-187, Unione Tipografica di Milano, 1948
  • Egidio Gianazza, Uomini e cose di Parabiago, pagina 96, Comune di Parabiago, 1990
  • Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti, Bologna, 1886, Vol.2, ISBN non esistente.

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