Lorenzo Celsi

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Il simbolo araldico del doge Lorenzo Celsi

Lorenzo Celsi (Venezia, 1310 circa – Venezia, 18 luglio 1365) fu il cinquantottesimo doge della Repubblica di Venezia dal 16 luglio 1361 alla morte.

Raggiunto il dogato in giovane età si distinse subito per l'eccessiva arroganza e la predisposizione ad atteggiamenti a dir poco principeschi che, ben presto, alienarono la simpatia del popolo e della nobiltà.

Durante i quattro anni del suo dogato non accaddero importanti avvenimenti e gli storici concentrano l'attenzione piuttosto sulle cause della sua morte, malattia psichica ufficialmente, che parrebbe esser stata provocata da veleno.

Biografia

Figlio di Marco, di famiglia ricca, fece una discreta carriera politico-militare, senza né macchia né onore. Si era sposato con una certa Maria, di casato ignoto.

Dopo alcuni incarichi in Dalmazia era stato messo al comando d'una flotta per prevenire i genovesi nel caso questi avessero tentato un attacco a sorpresa contro gli interessi veneziani. Il suo nome non era particolarmente famoso eppure, a sorpresa, venne eletto quando in modo errato quanto dubbio si diffuse la notizia che Genova aveva rotto la tregua ed il Celsi aveva dato subito battaglia e sconfitto i nemici con notevole coraggio.

Questa, che pare a tutti gli effetti una mossa elettorale astutamente pianificata, ebbe effetto ed il Celsi venne eletto alla suprema carica il 16 luglio 1361.

Il dogato

Uomo dai gusti raffinati, pericolosamente principeschi secondo alcuni, memori di Marino Faliero e della sua recentissima congiura, decise subito di alzare notevolmente il tenore della vita nella corte dogale. Il suo dogato venne contrassegnato da impressionanti e sfarzose feste avvenute una di seguito all'altra, per i più svariati motivi: la sua elezione,la visita del duca d'Austria prima e del re di Cipro poi, la fine della guerra a Creta. Proprio Creta diede l'unica scossa in politica estera: i nobili locali, guidati dalla famiglia Kalergis, poi "venezianizzata" e divenuta coi secoli Calergi, si ribellarono ed abbatterono il potere veneziano.

Nel maggio 1364 il generale Luchino Dal Verme sbarcò sull'isola e dopo una azione in funzione antiguerriglia a dir poco disumana (distruzione di campi, massacri di interi villaggi anche solo sospettati di sostenere i ribelli, deportazioni etc.) riportò la pace sull'isola giustiziando i ribelli, tra cui persino alcuni nobili veneziani che si erano uniti alla rivolta.

Per festeggiare la vittoria si tenne una maestosa giostra di cavalieri. Feste, abiti elegantissimi, doni splendidi, comportamenti spesso arroganti che ricordavano più un principe che un doge; il comportamento e gli usi del Celsi misero in apprensione i nobili.

Stranamente, e da qui i sospetti di veleno, poco dopo, il 18 luglio 1365, Lorenzo Celsi morì, ufficialmente stroncato da una strana malattia mentale non meglio definita.

Qualche mese dopo il Senato smentì ogni addebito ufficialmente ma i dubbi permasero a lungo (ed ancor oggi).

Curiosità

  • Il Celsi, per non costringere il padre, ancora in vita quando lui venne eletto doge, a inginocchiarsi al suo passaggio, cosa disdicevole all'epoca per un genitore, si fece mettere una croce sul corno dogale in modo tale che il padre onorasse Cristo e non lui.
Predecessore Doge di Venezia Successore
Giovanni Delfino 1361-1365 Marco Cornaro