Kiryat Shmona

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Kiryat Shmona
autorità locale
in ebraico קריית שמונה?
Kiryat Shmona – Stemma
Kiryat Shmona – Veduta
Kiryat Shmona – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera d'Israele Israele
DistrettoSettentrionale
SottodistrettoSafad
Amministrazione
SindacoAvihay Shtern
Territorio
Coordinate33°12′N 35°34′E / 33.2°N 35.566667°E33.2; 35.566667 (Kiryat Shmona)
Altitudine80 m s.l.m.
Superficie9,96 km²
Abitanti23 000 (2011)
Densità2 309,24 ab./km²
Altre informazioni
Prefisso03
Fuso orarioUTC+2
Cartografia
Mappa di localizzazione: Israele
Kiryat Shmona
Kiryat Shmona
Sito istituzionale

Kiryat Shmona (in ebraico קריית שמונה?, letteralmente "città degli otto") è una città di Israele situata nella valle di Hula, alle pendici del monte Hermon, nel distretto Settentrionale. Il nome è un omaggio alle otto persone (tra cui Iosif Trumpeldor) cadute il 1º marzo 1920 durante un attacco arabo contro la vicina Tel Hai.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Kiryat Shmona fu fondata nel 1950, in luogo del preesistente villaggio arabo di al-Khalisa (i cui abitanti avevano abbandonato la zona a seguito della guerra arabo-israeliana del 1948), come ma'abara[1], cioè come campo di accoglienza provvisorio per ebrei appena immigrati in Israele. In breve molti dei nuovi arrivati si stabilirono qui, per lo più avviando fattorie, tanto che il centro fu elevato allo status di ayarat pitu'ah (città di sviluppo)[2].

In effetti, negli anni a seguire Kiryat Shmona si è sensibilmente ingrandita, anche se le condizioni di vita degli abitanti non sono mai state facili. Già nel 1974 la città fu teatro di un sanguinoso attacco, noto come "massacro di Kiryat Shmona": l'11 aprile di quell'anno tre terroristi, appartenenti al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, penetrati dal vicino confine con il Libano, fecero irruzione in un condominio, uccidendo tutti i diciotto residenti (inclusi nove bambini)[3]. L'episodio sarebbe stato poi tra gli antefatti della prima invasione israeliana del Libano nel 1978.

Negli anni a seguire Kiryat Shmona è stata oggetto di ripetuti attacchi terroristici, compiuti pressoché quotidianamente a mezzo di razzi Katjuša, sparati dal vicino confine libanese, prima da parte dell'OLP[4] e poi da parte di Hezbollah. Nel 2000, dopo il ritiro delle forze di difesa israeliane (IDF) dal sud del Libano, la situazione sembrava essersi in parte normalizzata. Invece nel 2006, durante la seconda guerra del Libano, Kiryat Shmona fu nuovamente bersaglio di migliaia di razzi Katyusha: tra la metà di luglio e quella di agosto furono contati oltre 4000 razzi sparati da Hezbollah, che provocarono la fuga di quasi la metà della popolazione locale[5].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'Istituto centrale israeliano di statistica, la popolazione di Kiryat Shmona è in grandissima maggioranza ebraica (97,9%), per lo più di originaria del Maghreb e del Medio Oriente. Un terzo della popolazione risulta di età inferiore ai 19 anni e in generale più del 70% degli abitanti ha meno di 44 anni.[6] La città ospita un centinaio di famiglie libanesi, giunte nel 2000 in seguito al collasso dell'Esercito del Libano del Sud.[7]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La giovane età media degli abitanti rende Kiryat Shmona una città economicamente molto dinamica. A fianco di un'agricoltura fiorente, si sono sviluppate soprattutto industrie per la produzione di apparecchiature elettroniche e tecnologiche: tra esse svetta la Meytav, il maggiore incubatore per l'alta tecnologia di Israele, che ha sede proprio a Kiryat Shmona[8].

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2000 Kiryat Shmona ha una propria società calcistica, l'Ironi Kiryat Shmona, di proprietà dell'affarista Izzy Sheratzky. Nella stagione 2006-2007 la squadra ha militato per la prima volta in Ligat ha'Al, la massima serie del campionato di calcio israeliano. Nel campionato 2011-2012 l'Ironi ha vinto il suo primo titolo nazionale[9].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Panorama della città

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Jonathan Kaplan, Axorbing the exiles, in My Jewish learning. URL consultato il 3 aprile 2010.
  2. ^ (EN) Israeli-style ‘mixed marriages’ on upswing, su jweekly.com. URL consultato il 3 aprile 2010.
  3. ^ (EN) ISRAEL 1967-1991 - TERRORIST ATTACKS 1970S, su palestinefacts.org. URL consultato il 3 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2015).
  4. ^ (EN) The daily news - July 1981, su eightiesclub.tripod.com. URL consultato il 3 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2008).
  5. ^ (EN) Eli Ashkenazi, Amos Harel, Yoav Stern, Olmert: Katyusha strikes show need for UNIFIL in S. Lebanon, in Haaretz, 18 giugno 2007. URL consultato il 3 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2008).
  6. ^ (EN) Kiryat Shmona, in JMCC Jerusalem. URL consultato il 3 aprile 2010.
  7. ^ (EN) Ori Shachmon e Merav Mack, The Lebanese in Israel – Language, Religion and Identity, in Zeitschrift der Deutschen Morgenländischen Gesellschaft, vol. 169, n. 2, 2019, pp. 343–366, DOI:10.13173/zeitdeutmorggese.169.2.0343, ISSN 0341-0137 (WC · ACNP).
  8. ^ (EN) Meytav, su meytavti.co.il. URL consultato il 3 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2009).
  9. ^ Francesco Battistini, "L'Hapoel Ironi è il Chievo d'Israele. Il miracolo calcistico fiorito tra le bombe" (Corriere della Sera, 4 aprile 2012)

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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