Journal d'une femme de chambre (film 2015)

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Journal d'une femme de chambre
Locandina del film
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia, Belgio
Anno2015
Durata96 min e 95 min
Rapporto2,35 : 1
Generedrammatico
RegiaBenoît Jacquot
SoggettoOctave Mirbeau (romanzo)
SceneggiaturaBenoît Jacquot, Hélène Zimmer
ProduttoreJean-Pierre Guérin e Kristina Larsen
Casa di produzioneLes Films du Lendemain, JPG Films e Les Films du Fleuve
Distribuzione in italianoMars distribution
FotografiaRomain Winding
MontaggioJulia Grégory
MusicheBruno Coulais
ScenografiaKatia Wyszkop
CostumiAnaïs Romand
Interpreti e personaggi

Journal d'une femme de chambre è un film del 2015 diretto da Benoît Jacquot.

Il soggetto è tratto del romanzo Il diario di una cameriera di Octave Mirbeau.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Léa Seydoux in una scena del film

Francia, fine Ottocento, durante l'affare Dreyfus. In un sobborgo della Normandia la cameriera Célestine (Celestina) presta servizio alle dipendenze della signora Lanlaire, spossata dal lavoro domestico, molestata dal marito che intrattiene una relazione con la cuoca Marianne.

Célestine è fisicamente attratta dal taciturno Joseph, il giardiniere, il quale, come propagandista antisemita, è in relazione con i curati e diverrà il suo seduttore. La cameriera diventa in una certa misura (idealmente) sua complice nel furto dell'argenteria dei Lanlaire.

La coppia conosce all'improvviso ricchezza e agiatezza, e passa a gestire un piccolo caffè a Cherbourg, frequentato da militari e dagli antidreyfusardi.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è uscito in aprile 2015 in Francia.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

La particolare angolazione psicologica della serva Célestine che scrive il diario, il rispetto del contesto storico (l'antisemitismo e il clericalismo ipocrita del paese della Normandia che Octave Mirbeau conosceva bene), la violenza fisica e simbolica dei personaggi malgrado le belle maniere della società borghese, il bisogno di essere dominata della protagonista anche quando vuole sfuggire alla condizione domestica, sono i punti forti del romanzo che il film di Benoît Jacquot cerca di valorizzare[1].

Michele Faggi di Indie Eye sostiene che il film sia un "infedele fedeltà al romanzo [...] ritagliata completamente sull’interpretazione di Lea Seydoux".[2]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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