Hibiscus
Hibiscus L., 1753 è un genere di piante della famiglia delle Malvacee che comprende oltre quattrocento specie.[1]
Il nome deriva dal greco e probabilmente fu assegnato da Dioscoride.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il genere comprende piccoli alberi, arbusti e piante erbacee annuali o perenni.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Il genere ha una distribuzione cosmopolita, essendo diffuso nelle aree tropicali e temperate di America, Europa, Africa, Asia e Oceania.[1]
Molto apprezzato nei Paesi del Centro America e alle Hawaii, dove specie provenienti dalla Cina si sono incrociate con le specie endemiche hawaiane dando origine a delle piante spettacolari. Troviamo però grandi coltivazioni di ibisco anche in Australia e Nuova Zelanda.[senza fonte]
Altre specie erbacee originarie del Nord America sono l'Hibiscus militaris dai larghi fiori campanulati colorati di rosa-crema, e l'Hibiscus moscheutos che hanno dato origine a varietà dai fiori dai colori rosso, rosa, bianco, giallo e arancione.

Quattro specie di arbusti, endemiche dell'Australia e in passato incluse nel genere Hibiscus, sono state incluse nel genere Alyogyne Alef., 1863.
In Italia
[modifica | modifica wikitesto]L'ibisco in Italia è, per antonomasia, l'Hibiscus syriacus, la specie ornamentale più diffusa, un arbusto a foglie caduche che fiorisce da luglio a ottobre, molto diffuso in coltivazione come pianta ornamentale, nei giardini e come arredo urbano.
In Italia sono presenti inoltre, allo stato spontaneo:[senza fonte]
- Hibiscus palustris (L.) R.T. Clausen,
- Hibiscus rosa-sinensis L.,
- Hibiscus trionum L.
Nell'Italia centro-meridionale si trova come specie spontanea, nelle scarpate o prode di fiumi l'Hibiscus roseus, bella pianta con alti steli ricoperti di grandi fiori di colore rosa vivo.[senza fonte]
Abbastanza diffuso è anche l'ibisco palustre (Hibiscus palustris),[senza fonte] una pianta erbacea perenne a foglie caduche, originaria dell'Asia e del continente americano, che sviluppa fusti legnosi eretti, alti 80–150 cm, ricoperti da una sottile peluria, larghe foglie ovali, talvolta allungate o trilobate, verdi sulla pagina superiore, biancastre e tomentose sulla pagina inferiore, dentate; per tutta l'estate produce numerosissimi fiori a forma di imbuto, larghi 15–20 cm, di colore bianco o rosa, ma esistono anche ibridi con fiori rosso intenso. Per favorire una fioritura più abbondante si consiglia di asportare i fiori appassiti; in autunno la pianta perde completamente le foglie e talvolta tutta la parte aerea, che si svilupperà in maniera vigorosa la primavera successiva. In natura questi arbusti costituiscono larghe colonie, nei pressi di paludi o di corsi d'acqua lenti e poco profondi. In genere queste piante si sviluppano sulle rive di corsi d'acqua o di paludi, anche in vicinanza di acque salmastre, ma sono meno resistenti al freddo delle altre e difficilmente sopportano la siccità.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Ornamentale
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Le specie più utilizzate come piante ornamentali sono le numerose varietà di Hibiscus syriacus, rustiche e resistenti al freddo, a foglie decidue, fioritura estiva con fiori colorati di bianco, rosa, viola e lilla, coltivate anche ad alberello; e le varietà di Hibiscus rosa-sinensis, che vengono coltivate in piena terra solo nelle zone a clima invernale mite, con foglie ovali persistenti, di colore verde scuro lucido, fiori a imbuto di colore rosso smagliante, che fioriscono uno alla volta dalla primavera all'estate.
L'Hibiscus syriacus viene utilizzato nei giardini e in vaso sui terrazzi, come alberelli isolati o per la formazione di siepi fiorite; l'Hibiscus rosa-sinensis può essere coltivato nei giardini solo nelle zone a clima mite, mentre nelle zone con inverni rigidi viene coltivato in vaso e ritirato in serra all'inizio dell'autunno.Hibiscus se assunto da umani potrebbe causare impotenza grave negli uomini e infertilità nelle donne(attenzione).
Medicinale
[modifica | modifica wikitesto]Alimentari
[modifica | modifica wikitesto]Dai fiori di Hibiscus sabdariffa si ottiene il carcadè, utilizzato per la produzione di tisane e confetture.
Altro
[modifica | modifica wikitesto]Tra le 300 specie d'interesse economico abbiamo l'Hibiscus cannabinus utilizzato nell'industria cartaria per il suo alto contenuto in cellulosa e nell'industria tessile in modo affine alla canapa.[senza fonte]
In Polinesia, da sempre, l'ibisco è portato tra i capelli dalle ragazze; i ragazzi invece sono soliti appoggiarne un fiore sull'orecchio destro, se sono fidanzati, sull'orecchio sinistro, se sono “liberi”.[senza fonte]
Famoso è il consumo di insalate di malvacee presso gli antichi romani, non foss'altro che per le indigestioni che ne faceva Cicerone.[senza fonte]
I suoi fiori sono delicati e leggerissimi e hanno una durata molto breve, di solito un giorno; per questo regalando l'ibisco si vuole esaltare la bellezza fulminea e fugace.
Il linguaggio amoroso ottocentesco si è sbizzarrito su questo fiore: donarne uno all'amata significa “tu sei bella”; il siriaco a fiore bianco ne loda la lealtà e il rosso la pazienza del corteggiatore, mentre i colori cangianti attestano un rifiuto. Il rosso sangue, inutile dirlo, è “ferita al cuore”.[2]
Alcuni tipi di ibisco vengono usati per aromatizzare alcune birre[3].
Metodi di coltivazione
[modifica | modifica wikitesto]Gli Hibiscus desiderano posizioni soleggiate e calde, sufficientemente umide, sono poco esigenti per il tipo di terreno, purché fertile e fresco, l'Hibiscus syriacus resiste bene ai periodi siccitosi e al freddo, necessita solo di frequenti potature per mantenere la forma compatta dei cespugli.

Ha portamento eretto, ben ramificato, la corteccia è grigia, liscia, tende a divenire rugosa e profondamente segnata con il passare degli anni. Il fogliame è di forma ovale, presenta tre lobi di forma varia, più o meno evidenti a seconda dell'esemplare; di colore verde medio, le foglie sono seghettate. Dalla primavera inoltrata fino ai freddi autunnali produce, all'apice dei fusti, grandi fiori solitari, a forma di campana, di colore vario, nei toni del rosa, del bianco e del viola, con gola in colore contrastante; esistono numerose coltivazioni di ibisco, con fiori dai colori più vari, e anche a fiore doppio o stradoppio. Queste piante hanno uno sviluppo abbastanza vigoroso, quindi è consigliabile potarle dopo la fioritura, prima dell'arrivo dell'inverno e intervenire anche a fine inverno, levando i rami eccessivamente rovinati e disordinati; la potatura a fine inverno ha anche il vantaggio di favorire lo sviluppo di nuovi rami, che porteranno i fiori. Ai fiori seguono i frutti, grosse capsule semilegnose, di forma ovale, che contengono i semi.
Ama molto il sole e il caldo, predilige posizioni molto luminose, esposte direttamente ai raggi solari e ama le estati molto calde e lunghe. Può sopravvivere anche in condizioni avverse, anche se l'ombra causa scarse fioriture, così come un'estate molto fresca. Queste piante non temono il freddo e possono sopportare senza problemi gelate intense anche di lunga durata, anche se può capitare che alcuni dei rami dissecchino a causa del freddo.
Bisogna annaffiare le giovani piante da poco messe a dimora, in modo da favorire lo sviluppo dell'apparato radicale; ma poi ci si accorgerà che sono molto rustiche e di facile coltivazione: possono sopportare lunghi periodi di siccità e anche brevi periodi con presenza di acqua stagnante sulle radici. Inoltre si accontentano di qualsiasi terreno, anche povero e sassoso pur prediligendo quelli freschi, mediamente ricchi di humus, con un buon drenaggio. L'ibisco può essere coltivato in vaso, ponendolo in un recipiente capiente; però bisogna ricordare che va rinvasato ogni 2-4 anni. La moltiplicazione avviene generalmente per seme, in primavera; l'ibisco tende con facilità ad autoseminarsi, ma dal seme è difficile ottenere piante identiche alla madre e perciò è meglio praticare talee, prelevandole dai rami che non hanno portato fiori; bisogna tener presente che i nuovi germogli vengono molto spesso attaccati dagli afidi, che portano anche allo sviluppo di fumaggini; inoltre durante l'estate il fogliame può venire vistosamente rovinato degli acari, che si posano sulla pagina inferiore delle foglie.
Le varietà coltivate in vaso richiedono posizioni soleggiate e calde, concimazioni con fertilizzante liquido ricco di potassio, per favorire un'abbondante fioritura, due volte al mese nella bella stagione, annaffiature abbondanti e regolari d'estate, diradate d'inverno.
Le piante in vaso hanno una crescita veloce raggiungendo in breve tempo 1,5 m di altezza, vanno pertanto rinvasate in primavera utilizzando terriccio universale
La moltiplicazione avviene per innesto su soggetto ottenuto da seme per l'Hibiscus syriacus, mentre per l'Hibiscus rosa-sinensis si utilizza la talea.[4]
Galleria d'immagini
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Hibiscus rosa in Sardegna
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Petali di Hibiscus
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Hibiscus
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Hibiscus doppio
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Hibiscus doppio
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Split petal Hibiscus
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Hibiscus
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Hibiscus giallo fotografato a Stazzo presso Palazzo Giovanni (Catania)
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Hibiscus rosso fotografato a Marina di Marza (Ragusa)
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Hibiscus fotografato a Ischia (Golfo di Napoli)
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Hibiscus
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Hibiscus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 25 gennaio 2022.
- ^ tratto da: Copia archiviata, su daltramontoallalba.it. URL consultato il 6 aprile 2009 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2010). con autorizzazione dell'autrice, Mary Falco
- ^ Colta e brassata: fare la birra con i fiori, frutti ed erbe spontanee
- ^ Liberamente adattato da: Copia archiviata, su daltramontoallalba.it. URL consultato il 6 aprile 2009 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2010).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Guglielmo Longo, Prove varietali di Hibiscus esculentus coltivato per la produzione di capsule, Catania, La Nuovagrafica, 1968.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ibisco, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Fabrizio Cortesi, IBISCO, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- Ibisco, in Dizionario di medicina, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Ibisco, su Vocabolario Treccani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ibisco, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) hibiscus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere riguardanti Hibiscus, su Open Library, Internet Archive.
- Un sito personale sull'Hibiscus Mutabilis, su angelocannata.it. URL consultato il 28 ottobre 2006 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2007).
| Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85060602 · GND (DE) 4151139-6 · BNF (FR) cb12472465r (data) · J9U (EN, HE) 987007558042805171 · NDL (EN, JA) 00577652 |
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