Abelmoschus moschatus

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Abelmosco
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Malvidi
Ordine Malvales
Famiglia Malvaceae
Sottofamiglia Malvoideae
Tribù Hibisceae
Genere Abelmoschus
Specie A. moschatus
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Malvales
Famiglia Malvaceae
Genere Abelmoschus
Specie A. moschatus
Nomenclatura binomiale
Abelmoschus moschatus
Medik., 1787
Sinonimi

Hibiscus abelmoschus
L.

L'abelmosco (Abelmoschus moschatus Medik.) è una piccola pianta delle Malvacee[1] spontanea in India e coltivata in Egitto, Giava, nelle Antille e in altri paesi tropicali.

È particolarmente sfruttata per i suoi semi da cui si estrae un olio (ambretta) impiegato in profumeria.

Semi[modifica | modifica wikitesto]

I semi di abelmosco sono noti anche come semi di ambretta, semi di ambra, semi o grani muschiati. Hanno un aspetto reniforme appiattito, sono lunghi 4 mm e spessi 3 mm, di colore dal bruno grigiastro al verdognolo e striati. I semi, intensamente profumati di muschio, vengono impiegati industrialmente e sono suddivisi in base alla provenienza. I migliori sono considerati quelli della Martinica mentre quelli indiani sono spesso mescolati con semi di trigonella o dell'Abutilon indicum.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Abelmoschus moschatus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 3 febbraio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nuovo dizionario di Merceologia e Chimica Applicata, Villavecchia Eignmann, Hoepli, 1972

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