Guybrush Threepwood

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Guybrush Ulysses Threepwood
Guybrush in Tales of Monkey Island
Lingua orig.Inglese
AutoreRon Gilbert
EditoreLucasArts
1ª app.1990
1ª app. inThe Secret of Monkey Island
Voce orig.Dominic Armato
Voci italiane
Caratteristiche immaginarie
Sessomaschio

«Sono Guybrush Threepwood, un temibile pirata.»

Guybrush Ulysses Threepwood[1] è il personaggio protagonista delle avventure grafiche della serie Monkey Island, prodotta dalla LucasArts a partire dal 1990.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Esistono diverse ricostruzioni di quella che è la genesi del nome Guybrush, facenti riferimento a un aneddoto piuttosto singolare: una prima versione vuole che nelle prime fasi di sviluppo del gioco, non essendo stato ancora scelto un nome, il file degli sprite di animazione del personaggio principale fosse denominato semplicemente guy, in inglese tipo, tizio, ragazzo. L'estensione aggiunta automaticamente dall'editor grafico Deluxe Paint era .brush, per cui, ogni volta che ci si riferiva al protagonista, si usava appunto il nome del file, guy.brush.[2] Secondo l'altra versione, poiché l'estensione dei file Deluxe Paint sarebbe "bbm", il file era stato originariamente chiamato solo guy: solo in seguito Steve Purcell, responsabile dell'aspetto grafico del personaggio, aggiunse brush per indicare che si trattasse della versione "brush" dello sprite "guy", creando così un file denominato "guybrush.bbm".[3][4] Gli sviluppatori decisero di mantenere il nome, pensando a un risultato bizzarro in accordo con la effettiva natura comica del personaggio. In riferimento al fatto che "Guybrush" non esista come appellativo reale, nel primo episodio della serie, quando nello Scumm Bar egli cerca di opporsi alle offese rivolte al proprio nome, il pirata Mancomb Seepgood gli fa osservare appunto che Guybrush "non è neanche un nome".

Il cognome Threepwood fu invece scelto per la difficoltà della sua pronuncia. Il desiderio degli sviluppatori, infatti, era proprio quello di rendere difficile la pronuncia del nome del personaggio principale[senza fonte].

La singolarità del nome del protagonista viene sottolineata spesso durante il gioco, enfatizzandone in tal modo la comicità: non è raro infatti che un personaggio secondario, al momento delle presentazioni, si soffermi a chiedere: «Che razza di nome è Guybrush?», o che commenti seccamente: «Che nome stupido», mentre il cognome viene frainteso o storpiato in varie occasioni, e trasformato ad esempio in "Thriftwood", "Peepwood", "Sheepgood" o "Tropweep".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Già dalla prima apparizione, nel primo episodio, il sogno del marinaio Guybrush è quello di diventare il più temibile pirata dei Caraibi ed è pronto a darsi da fare. Tuttavia non ha nessun'abilità specifica (se non quella di trattenere il fiato per dieci minuti), ma dovrà scontrarsi con mille difficoltà e con personaggi quantomeno eccentrici.

Fin dal suo arrivo sull'isola di Mêlée, Guybrush incontra i personaggi che maggiormente influiranno sulle sue future avventure: qui incontra la ragazza che diventerà sua sposa, il governatore Elaine Marley, e il suo nemico giurato, il pirata fantasma (e poi zombie e demone) LeChuck. Ma conosce anche molti altri comprimari come Stan il venditore, la Voodoo Lady, che con i suoi poteri darà sempre una mano all'imbranato Guybrush, il ladro Otis, Carla il maestro di spada di Mêlée Island, Doppio Gancio, soprannome dato a Meathook per via del suo doppio uncino, e tanti altri.

Apparizioni[modifica | modifica wikitesto]

The Secret of Monkey Island[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: The Secret of Monkey Island.

«Tutto quello che ho è questo pollo di gomma con una carrucola in mezzo.»

Quando Guybrush appare per la prima volta in The Secret of Monkey Island, è solo un ragazzino la cui unica ambizione nella vita è di diventare un pirata. Nonostante mostri solo un minimo delle qualità di un pirata, con la sua perseveranza riesce a superare le tre prove di pirateria che gli vengono proposte da tre capitani. Sull'isola incontra degli strani personaggi, tra cui i Fratelli Fettuccini, i pirati di bassa morale, il capitano Smirk, lo sceriffo Fester Shinetop, il Maestro di Spada Carla, Stan il venditore di navi, lo sfortunato e puzzolente Otis, il pelato e doppiamente monco Meathook (detto anche Doppiogancio) e la Voodoo Lady.

Durante l'esplorazione di Mêlée Island, incontra e subito si innamora della bella governatrice Elaine Marley. Guybrush, però, non è l'unico interessato a lei: il Pirata Fantasma LeChuck la corteggia da tempo; Elaine, però, non ricambia i suoi sentimenti. Ecco che le cose peggiorano. Lo sceriffo Shinetop si rivela essere un camuffamento di LeChuck per conquistare la fiducia della governatrice e poi rapirla. Guybrush si procura una nave a buon mercato e salpa alla volta del covo di LeChuck su Monkey Island. Elaine, tuttavia, si dimostra capace di difendersi da sola (essendo stata amica di molti membri della ciurma fantasma di LeChuck quando erano vivi), scappando facilmente dalle sue grinfie. Guybrush, incredibilmente, riesce a distruggere il Pirata Fantasma LeChuck e diventa un pirata egli stesso.

Monkey Island 2: LeChuck's Revenge[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Monkey Island 2: LeChuck's Revenge.

«Quanto legno potrebbe rodere un roditore se un roditore potesse rodere il legno?»

In Monkey Island 2, quasi tutto il gioco viene presentato sotto forma di flashback durante il quale Guybrush rivela ad Elaine cosa gli è successo. Addirittura, è possibile morire durante il gioco, cadendo in una fossa d'acido o restando troppo tempo sott'acqua. Una volta accaduto ciò, il gioco ritorna alla schermata di racconto, nella quale Elaine chiede a Guybrush cosa realmente sia accaduto, dato che ovviamente non poteva essere morto se era lì a raccontarle la storia.

Appena Monkey Island 2 inizia, Guybrush si è inoltrato in una nuova epica avventura: la ricerca del tesoro di Big Whoop che rende il suo proprietario l'uomo più potente del mondo. Sbarcato su Scabb Island, si imbatte subito in Largo LaGrande, vecchio braccio destro di LeChuck. Largo scopre che Guybrush è in possesso di un pezzo della barba di LeChuck, che teneva come trofeo: lo ruba mentre Guybrush lo assale con una bambola voodoo e lo usa per rianimare il corpo del suo vecchio capitano. Grazie a Guybrush, LeChuck adesso è uno zombie davvero arrabbiato con poteri Vodoo invece di un semplice fantasma inferocito.

La Voodoo Lady dice a Guybrush che LeChuck può essere fermato solo dal potere del leggendario tesoro di Big Whoop. Per trovarlo, egli deve raggiungere le vicine isole di Phatt Island e Booty Island, alla ricerca dei quattro pezzi della mappa del tesoro. Sulle isole farà strani incontri come quello di Stan, diventato venditore di bare o di Elaine Marley, governatrice anche di Booty Island. Appena completata la mappa, però, viene catturato, insieme al cartografo Wally B. Feed, da LeChuck. Tentando di fuggire, Guybrush causa una tremenda esplosione che distrugge il forte di LeChuck e lo catapulta a Dinky Island. Incredibile coincidenza: è proprio l'isola in cui Big Whoop è nascosto. Utilizzando la dinamite per scavare alla ricerca del tesoro, Guybrush rimane appeso alla corda con cui si stava calando. Qui si ritorna alla schermata del racconto, la corda di Guybrush si rompe e questi si ritrova in un labirinto di tunnel sotterranei.

L'ultima parte di Monkey Island 2 è surreale: LeChuck e Guybrush si inseguono in una serie di stanze collegate dai tunnel che comprendono un ascensore per il vicolo di Mêlée Island in cui Guybrush incontrò per la prima volta Fester Shinetop/LeChuck, uno sgabuzzino, un pronto soccorso e un magazzino, e ciascuno di questi luoghi possiede svariati elementi tipici dei Luna Park. LeChuck dichiara di essere il fratello di Guybrush, parodiando il finale de L'Impero colpisce ancora, e lo tormenta con una bambola voodoo.

Dopo averlo finalmente sconfitto con una bambola voodoo improvvisata a sua volta, Guybrush esaudisce l'ultimo desiderio di LeChuck che gli chiedeva di "togliergli la maschera": si rivela così il volto di un bambino, "Chuckie", il fratello maggiore di Guybrush. Di colpo si scopre che Guybrush e Chuckie bambini si trovano effettivamente in un Luna Park somigliante a Booty Island, assieme ai loro genitori. Sia "Monkey Island 1" che "Monkey Island 2" si rivelano essere stati frutto dell'immaginazione di un bambino fissato con la pirateria e il Big Whoop non altro che una delle giostre a tema del parco. Ma il finale suggerisce un'alternativa: Chuckie guarda verso lo spettatore ghignando con occhi fiammeggianti, ed Elaine Marley si chiede se Guybrush non sia stato colpito da una qualche maledizione di LeChuck. Con questa scena si conclude il gioco.

Nell'intervallo fra il secondo e il terzo episodio, Ron Gilbert, fondatore della saga di Monkey Island, lasciò la LucasArts e non fece ritorno fino a quando il terzo non fu completato. Le storie del terzo e del quarto gioco sono così opera di differenti autori, e potrebbero non rappresentare quello che Ron Gilbert aveva in mente originariamente.

The Curse of Monkey Island[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: The Curse of Monkey Island.

«...se mi uccidi metterai fine alla saga e diventerai un altro dei tanti eroi dimenticati dalla gente!»

Simile al gap tra i primi due giochi, Monkey Island 3 inizia con Guybrush fluttuante nel mare dei Caraibi in una piccola auto di un autoscontro, mentre scrive un diario.

Veniamo a conoscenza che gli strani avvenimenti della fine di Monkey Island 2 erano davvero il risultato di un sortilegio di LeChuck: Lo zombie aveva costruito su Monkey Island un sinistro parco dei divertimenti chiamato "Fiera dei Dannati" nel quale usava i suoi poteri Vodoo per trasformare gli ignari clienti in non-morti. La rivelazione che lui e Guybrush fossero fratelli faceva parte del piano malvagio per catturare quest'ultimo. Dopo un periodo di prigionia, Guybrush riuscì a scappare.

Mentre sta scrivendo nel suo diario, Guybrush si ritrova nel mezzo di una battaglia tra le armate di Plunder Island (guidate da Elaine, che governa anche quell'isola) e la ciurma di non-morti di LeChuck. Guybrush viene catturato da LeChuck e, aggirandosi nella stiva, incontra il vecchio amico Wally (unitosi alla ciurma di LeChuck) e gli fa capire di non essere tagliato per il mestiere di pirata. Sparando col cannone causa la nuova morte di LeChuck che intanto maneggiava uno strumento voodoo, nonché l'affondamento della nave. Nella stiva dei tesori trova un anello con diamante, col quale "taglia" un oblò attraverso il quale fugge. Sulla spiaggia di Plunder Island, Guybrush incontra Elaine e le offre l'anello come proposta di matrimonio. Sfortunatamente, l'anello porta una maledizione e trasforma Elaine in una statua d'oro.

Ancora una volta Voodoo Lady offre il suo magico aiuto, informando Guybrush che la maledizione può essere spezzata solo sostituendo l'anello con un altro con un diamante libero da maledizioni "di uguale o maggior valore". L'eroe deve così procurarsi una mappa, una ciurma di pirati ed una nave per salpare per Blood Island. Qui incontra Stan, il quale esce dalla bara in cui lo stesso Guybrush aveva inchiodato nel secondo episodio, e conosce vari nuovi personaggi come l'albergatore Griswald Goodsoup, il contrabandiere Re André o l'indovina Madame Xima. L'accanito Stan inizia a fare assicurazioni sulla vita. Alla fine Guybrush riesce a rompere la maledizione e riportare alla normalità Elaine. LeChuck, che era rimasto ucciso nella prima battaglia, resuscita come Pirata Demone e cattura Guybrush.

LeChuck riporta Guybrush ed Elaine alla Fiera dei Dannati e lo trasforma di nuovo in un bambino. In modo assurdo, Guybrush riesce a tornare normale (grazie a un disgustoso gelato magico) ed a sgattaiolare, tramite un vagoncino delle montagne russe, qua e là per la Fiera, appropriandosi di piccoli oggetti che gli consentono, alla fine, di causare un'esplosione che seppellisce LeChuck sotto una montagna di ghiaccio e neve.

Elaine e Guybrush finalmente si sposano e salpano insieme per la loro luna di miele.

Fuga da Monkey Island[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Fuga da Monkey Island.

«Se chiudo gli occhi posso ancora sentire le scimmie.»

Dopo una luna di miele durata tre mesi, Guybrush Threepwood ed Elaine Marley-Threepwood ritornano a Mêlée Island. Mentre la coppia era via, Elaine è stata dichiarata morta, ponendo ovviamente fine al suo mandato di governatore. La sua villa è così pronta ad essere demolita e un viscido e pomposo politico chiamato Charles L. Charles è pronto ad ereditare la posizione. Senza altra scelta, Elaine inizia una disperata campagna di rielezione contro Charles L. Charles (che, a sorpresa, si rivela essere nient'altro che LeChuck travestito). Mentre Guybrush si aggira per Mêlée Island, scopre che tutti gli affari locali sono nelle mani di Ozzie Mandrill, un affarista australiano che sta vincendo le proprietà immobiliari tramite varie sfide a base di insulti.

Guybrush scopre che Ozzie Mandrill vuole prendere il dominio dei Caraibi, nonché trasformare l'immagine dei pirati in qualcosa di più commerciale. Il miliardario sta cercando un potente talismano voodoo, chiamato l'Insulto Supremo, che permette ai suoi possessori di pronunciare insulti tremendi. Egli lo utilizzerà per trasformare tutti i pirati in produttivi membri della società. LeChuck lo sta aiutando in cambio della mano di Elaine, dopo che la sua volontà sarà stata distrutta dall'Insulto Supremo.

Ancora una volta, Guybrush deve procurarsi una ciurma, salpare verso Lucre Island per recuperare l'eredità di Elaine e Jambalaya Island per cercare i componenti dell'Insulto supremo. Lì incontra per l'ennesima volta Stan il quale vende ville, prima di finire su Monkey Island dopo essere stato derubato dei componenti da Ozzie e LeChuck. Qui costruisce un Insulto Supremo enorme che si trasforma in un enorme scimmia robotica, e la utilizza per ritornare a Mêlee Island insieme al capo delle scimmie Jojo Junior e a Herman Toothrot che si rivela essere il nonno di Elaine. Ozzie si è appropriato dell'Insulto Supremo ed usa il suo potere per schiavizzare LeChuck, che ha preso la forma di una gigantesca statua con le sue sembianze. Guybrush, guidando la sua scimmia robotica, riesce ad evitare la sconfitta abbastanza a lungo da demoralizzare Ozzie, che si schiaffeggia per la frustrazione. Dato che la statua imita le sue azioni, schiaffeggia sia Ozzie che l'Insulto Supremo. La potenza dell'Insulto causa un'immensa esplosione che sembra distruggere anche LeChuck.

Tales of Monkey Island[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tales of Monkey Island.

All'incirca dieci anni dopo le vicende dei precedenti capitoli, un Guybrush quasi trentenne continua a viaggiare per i mari con la consorte Elaine, continuando a contrastare i piani di dominio di LeChuck. Durante l'ultima di queste sfide Guybrush, a causa di un fallito esorcismo, trasforma LeChuck in un essere umano, liberando il suo potere demoniaco sotto forma di una malattia, la Pox of LeChuck, che infetta la sua mano sinistra.

Guybrush naufraga inoltre sull'isola di Flotsam, dove i suoi tentativi di fuggire e cercare una cura per la sua maledizione attirano l'attenzione del Marchese DeSinge, dottore francese interessato all'arto indemoniato di Guybrush per estrarne un elisir di immortalità, ed ottenendo l'aiuto dell'amica di sempre, la Voodoo Lady, che lo invia alla ricerca della Esponja Grande, un artefatto in grado di assorbire la maledizione dai caraibi.

Riuscito a prendere il mare, Guybrush scopre con disappunto che Elaine, anch'essa infestata dalla maledizione, è già alle isole Jerkbait, sua destinazione, al fianco di un LeChuck umano, generoso e galante. Fa inoltre il suo incontro con Morgan LeFlay, giovane ed affascinante cacciatrice di taglie ingaggiata da LeSinge per recuperare il suo arto: durante un breve scontro LeFlay riesce ad amputargli l'arto, lasciandosi dietro un uncino che Guybrush sarà costretto ad usare come rimpiazzo.

Rimasto solo a causa della decisione di Elaine di aiutare LeChuck a riparare ai torti della sua vita passata da zombie, Guybrush riesce ad evocare dei mostri marini in grado di condurlo a destinazione: a sua insaputa però finisce intrappolato in un enorme lamantino, insieme al suo primo ufficiale e Morgan LeFlay, nuovamente sulle sue tracce per conto di LeSinge. Sfruttando il suo ascendente sulla corsara, Guybrush la convince a fingere di essere sua moglie per convincere Coronado De Cava, amante di Voodoo Lady e ricercatore, a lasciargli accesso alla Espoja Grande. Nonostante il suo piano sia un iniziale successo, la situazione precipita quando Morgan, col cuore infranto, compreso l'amore di Guybrush per Elaine decide di proseguire la sua missione e trascinarlo a Flotsam.

A Flotsam Guybrush viene posto sottoprocesso a causa delle sue azioni, accusato di aver diffuso la Pox of LeChuck nei Caraibi, in un processo-farsa con Stan come avvocato. Sorprendentemente LeChuck lo scagiona autoaccusandosi del crimine, e presentando come prova un diario della Voodoo Lady, che lega la maga ad ogni evento nefasto nella vita di Guybrush, accusandola di aver sempre manipolato gli eventi in suo favore. Nonostante il duro colpo alla sua fiducia, Guybrush nuovamente accetta i consigli di Voodoo Lady, e decide di attivare La Esponja.

Sconvolto dalla morte di Morgan, morta tra le sue braccia, apparentemente uccisa da DeSinge nel tentativo di recuperare il suo arto amputato, Guybrush uccide il folle scienziato in un macchinario progettato per uccidere Elaine e lui, estraendo gli ingredienti necessari per il siero dell'immortalità, riuscendo così a perfezionare il rituale di esorcismo, salvando così gli abitanti dei Caraibi e sua moglie. La sua felicità si rivela di poca durata, poiché LeChuck, apparentemente accorso in aiuto della coppia, si rivela ancora malvagio, e dopo aver trapassato Guybrush con la sua sciabola, assorbe il potere della Pox of LeChuck, riacquistando i suoi poteri demoniaci. Col suo ultimo respiro, Guybrush implora Elaine di fermarlo in suo nome.

Guybrush si ritrova così uno spirito del Crocevia, la dimora degli spiriti pirata; qui grazie all'aiuto di un pirata bugiardo di nome Galeb, un ladro, un cacciatori di tesori e la ritrovata Morgan LeFlay, il pirata riesce ad aprire uno squarcio per il mondo dei vivi, proprio come fece LeChuck in passato, tornando prima come fantasma, e dopo aver ottenuto nuovamente il suo corpo come zombie, grazie all'aiuto della Voodoo Lady. Guybrush tornato nel mondo dei vivi, riesce a impedire a LeChuck di utilizzare la Esponja Grande per assorbire come Voodoo tutta l'energia del mondo degli spiriti, utilizzando il controincantesimo di Galeb. Dopo una lotta impari contro LeChuck, Guybrush riuscirà a intrappolare il suo arcinemico all'ingresso del Crocevia, sacrificando l'unico appiglio che lo teneva legato alla vita, il quale verrà poi ucciso definitivamente da Elaine e Morgan. Guybrush tuttavia riuscirà a tornare comunque in vita grazie all'anello di Elaine, simbolo del loro amore, e più forte di qualsiasi cosa.

Return to Monkey Island[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Return to Monkey Island.

Guybrush è protagonista anche in Return to Monkey Island, che si riallaccia alla storia nel momento in cui Monkey Island 2 era terminato, nonostante sia ambientato temporalmente dopo l'ultimo capitolo di Tales.

Apparizioni e citazioni in altre opere[modifica | modifica wikitesto]

Guybrush Threepwood appare (o viene citato) in diverse opere esterne alla serie Monkey Island. In videogiochi dello stesso sviluppatore, Lucas Arts, appare curiosamente nel videogioco Star Wars:Il Potere Della Forza II sotto forma di statua e poi come skin opzionale del protagonista Starkiller da sbloccare durante il gioco. In The Longest Journey un pupazzo a forma di scimmia con i piatti ha il suo nome: essendo un'avventura grafica gli sviluppatori hanno voluto omaggiare i maestri della Lucas Arts in questo modo.

Guybrush compare nel videogioco Uncharted 4: Fine di un ladro: è uno dei pirati che accettarono di seguire Henry Avery nella creazione della città di Libertalia, e compare (pur senza nome) sia nei ritratti dei fondatori che come statua in città; il suo scheletro è inoltre visibile in una delle fasi finali della storia. Come ulteriore riferimento alla sue origini videoludiche, la sua bandiera pirata raffigura una scimmia.

Molti sono i riferimenti al fatto che Guybrush riesca a trattenere il respiro sott'acqua molto più del normale. In Quest for Glory V: Dragon Fire, una volta affogato, al giocatore viene mostrato un messaggio che recita: "Questa è la lezione che avresti dovuto imparare -- Non sei Guybrush Threepwood. Quando sei circondato dall'acqua -- sali a galla prima di affogare". Un messaggio simile è presente in una situazione analoga in Indiana Jones e il destino di Atlantide. Analogamente, in Simon the Sorcerer II se il giocatore chiede ad un genio di essere mandato al negozio di Calypso, la seconda volta si ritroverà in fondo all'oceano. Tornando alla caverna, Simon menzionerà che l'abilità di mantenere il respiro per dieci minuti è un "requisito standard per ogni eroe di un gioco d'avventura". Infine, un terzo riferimento all'abilità di Guybrush di tenere il respiro è presente in Bright Side of the Moon, nel quale il protagonista, Sam, è intrappolato in un serbatoio d'acqua e commenta: "Posso tenere il respiro solo per nove minuti!".

Citazioni da Indiana Jones[modifica | modifica wikitesto]

All'interno della serie Monkey Island capita più volte che Guybrush Threepwood citi Indiana Jones. Nel terzo, quarto e quinto episodio, Guybrush menziona un'inspiegabile propria paura della porcellana. Questa fobia potrebbe essere un divertente riferimento alla paura di Indiana Jones dei serpenti oppure anche essere nata nel primo episodio, quando un vaso viene rotto durante un combattimento fuori schermo tra Guybrush e lo sceriffo Fester Shinetop (sempre LeChuck travestito). Quest'ultima spiegazione è dubbia, però, perché Guybrush non ha paura nell'analizzare la porcellana della villa di Elaine durante MI2. Nel primo capitolo, quando Guybrush viene scoperto a rubare l'idolo d'oro del governatore Marley, come scusa si lamenta che l'idolo "appartiene ad un museo!". Risponde allo stesso modo, nel terzo capitolo, ai contrabbandieri di Skull Island riguardo al diamante della Famiglia Goodsoup. Questi sono chiari riferimenti al film prodotto da George Lucas, Indiana Jones e l'ultima crociata, nel quale Jones fa lo stesso appunto riguardo ad un altro prezioso artefatto, la croce di Coronado.

Nel secondo capitolo della saga, mentre Guybrush prova a scambiare un libro posto sulla pancia del dittatore di Phatt Island, si può assistere ad una replica della celebre scena in cui Indiana Jones soppesa un sacchetto di sabbia da scambiare con l'idolo d'oro di un tempio, posto su di un piedistallo-trappola. Appare, come uno dei fondatori della leggendaria Libertalia, nel videogioco del 2016 Uncharted 4: Fine di un ladro, il suo nome però non viene mai pronunciato, ed il protagonista Nathan Drake addirittura afferma di non conoscerlo. Il suo simbolo pirata nel gioco è, per l'appunto, una scimmia (Monkey in inglese) rifacendosi palesemente al titolo del gioco in cui è protagonista. Avanzando a Libertaria, Nathan Drake troverà tutti gli scheletri dei fondatori della colonia, e tra essi ci sarà anche quello di Guybrush, con i suoi distintivi (pochi) capelli biondi, e la sua giubba azzurra.

La voce di Guybrush[modifica | modifica wikitesto]

Dei quattro episodi della serie, sono dotati di un doppiaggio dei dialoghi il terzo e il quarto capitolo, oltre che il remake di The Secret of Monkey Island: nelle versioni originali, Guybrush è doppiato da Dominic Armato. Nelle versioni italiane, Guybrush è doppiato da Giuseppe Calvetti e da Massimo Antonio Rossi rispettivamente nel terzo e nel quarto episodio che imita il suo tono di voce invecchiandolo leggermente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il secondo nome, Ulysses, viene rivelato in Fuga da Monkey Island.
  2. ^ Frequently asked questions about Monkey Island, su scummbar.com.
  3. ^ Dave Grossman, Guybrush Threefoot, su telltalegames.com, Telltale Games, 11 ottobre 2009. URL consultato il 1º dicembre 2009.
  4. ^ Ron Gilbert, GameSpot, "Storytime with Ron Gilbert - PAX Australia 2013 Keynote", su youtube.com, 7 luglio 2013. URL consultato il 22 marzo 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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