Guglielmo Calderini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Guglielmo Calderini (1902)

Guglielmo Calderini (Perugia, 3 marzo 1837Roma, 12 febbraio 1916) è stato un architetto italiano.

Busto di Guglielmo Calderini

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esponente dell'eclettismo accademico, fu docente all'Università di Perugia, all'Università di Pisa ed alla Scuola Superiore di Ingegneria di Roma. Lavorò lungamente anche come ingegnere del Genio civile oltre che come sovrintendente ai monumenti.

Fu docente di architettura presso l'Accademia di belle arti "Pietro Vannucci" di Perugia dal 1868 al 1882, poi negli atenei di Pisa e di Roma e presso la Scuola di applicazione per ingegneri in Roma[1].

Palazzo Cesaroni, Perugia

Nel 1884 il suo progetto vinse il concorso per la realizzazione del Palazzo di Giustizia di Roma (il cosiddetto "Palazzaccio" in piazza Cavour), ove impiegò elementi tratti dall'architettura tardorinascimentale e barocca. La lunga e travagliata costruzione dell'imponente edificio (1888-1910), le polemiche sulla saldezza delle sue fondazioni e sul conseguente lievitamento dei costi di costruzione[2][3] furono all'origine di asperrime critiche e di un'inchiesta parlamentare nel 1912.[4][5]

Sempre a Roma costruì il quadriportico antistante la basilica di San Paolo fuori le mura, ricostruita dopo l'incendio del 1823. Nella sua città natale edificò la chiesa di San Costanzo, Palazzo Bianchi e Palazzo Cesaroni, attuale sede del Consiglio regionale dell'Umbria, oltre all'imponente palazzo che porta il suo nome e costruito sul sito della demolita Rocca Paolina.

Tra le altre sue opere sono da ricordare la facciata del duomo di Savona e il Palazzo comunale di Messina. A Città di Castello Calderini progettò l'edificio delle Terme di Fontecchio. Le esacerbanti critiche ricevute dal progettista perugino in riferimento alla realizzazione del Palazzo di Giustizia di Roma contribuirono a diffondere la leggenda metropolitana secondo la quale si sarebbe suicidato, quasi ottuagenario. Le cronache dell'epoca, invece, non hanno mai fatto registrare tale nota biografica.

Massone, nel 1881 fu tra i fondatori della Loggia Francesco Guardabassi di Perugia[6].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

(progetti principali)[7]

Archivio[modifica | modifica wikitesto]

Il fondo Guglielmo Calderini[8] conservato presso l'Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia contiene disegni, corrispondenza, certificati e attestati relativi soprattutto alla sua nomina quale socio di istituti culturali e società culturali e di mutuo soccorso.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Guglielmo Calderini, su SAN - Portale degli archivi degli architetti. URL consultato il 29 novembre 2017.
  2. ^ L'edificio, costruito su un terreno instabile di origine alluvionale, richiese la costruzione di una grande piastra di fondazione di calcestruzzo a sostegno delle fondazioni.
  3. ^ Guglielmo Calderini, La fiaba sulla deficiente stabilità delle fondazioni del nuovo palazzo di giustizia in costruzione a Roma, Roma, Camera dei Deputati, 1893.
  4. ^ Guglielmo Calderini, Guglielmo Calderini direttore dei lavori del Palazzo di giustizia in Roma agli illustri magistrati che dovranno giudicarlo, Roma, Casa editrice italiana, 1909.
  5. ^ Commissione parlamentare d'inchiesta sulla spesa per la costruzione del palazzo di giustizia in Roma (Legge 4 aprile 1912. N 317): Relazione e allegati, Roma, Tipografia del Senato, 1913.
  6. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, p. 52.
  7. ^ Guglielmo Calderini, su San - Archivi degli architetti. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  8. ^ Guglielmo Calderini, su SIUSA Sistema informativo unificato delle Soprintendenze archivistiche. URL consultato il 29 novembre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Belardi, Valeria Menchetelli, Tra impegno didattico e pratica professionale. La figura, le opere e l'insegnamento di Guglielmo Calderini, in Paolo Belardi, Massimo Mariani, a cura di, La Costruzione Pratica e l'Architettura Rurale. Compendio delle lezioni date nella R. Università di Pisa dal Prof. Guglielmo Calderini. Anno Accademico 1885-1886, Foligno, Il Formichiere, 2013, pp. 39–53.
  • Antonella Greco, Guglielmo Calderini (1837-1916), in Paolo Belardi, Simone Bori, a cura di, 1861-1939 L'architettura della Perugia postunitaria, Perugia, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, 2013, pp. 185–195.
  • Antonella Greco, Guglielmo Calderini e l'architettura del palazzo, in Francesco Federico Mancini, a cura di, Il Palazzo Cesaroni di Perugia, Perugia, Quattroemme, 2011, pp. 53–82.
  • V. Angeletti e F. Ciacci, L'archivio dell'Accademia di belle arti “Pietro Vannucci” di Perugia. Inventario, Perugia, Soprintendenza archivistica per l'Umbria, 2009, ISBN 978-88-95436-12-8.
  • Atti del Convegno, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 23 settembre 1995, Guglielmo Calderini: la costruzione di un'architettura nel progetto di una capitale, Perugia, Accademia di belle arti, 1996. ISBN 88-7715-247-8.
  • Fedora Boco ed altri (a cura di), Guglielmo Calderini dai disegni dell'Accademia di belle arti di Perugia: un architetto nell'Italia in costruzione, Perugia: Accademia di belle arti, 1995. ISBN 88-7715-168-4.
  • Giov. Battista Milani (prefazione e cura), Le opere architettoniche di Guglielmo Calderini, Milano, Casa Ed. d'arte, Bestetti e Tumminelli, 1918. Versione digitale
  • Paolo Marconi, Calderini, Collezione Accademici di San Luca, Roma, Editalia, 1974.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN59141900 · ISNI (EN0000 0001 2026 6349 · SBN VEAV028108 · BAV 495/161647 · ULAN (EN500056834 · LCCN (ENnr96017232 · GND (DE121940950 · BNE (ESXX1392037 (data) · BNF (FRcb12264550x (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr96017232