Gommagutta
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Gommagutta | ||
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Coordinate del colore | ||
HEX | #EF9B0F | |
RGB1 | (r; g; b) | (228; 155; 18) |
CMYK2 | (c; m; y; k) | (0; 35; 94; 6) |
HSV | (h; s; v) | (38°; 94%; 94%) |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
La gommagutta o gomma gutta è una gommoresina contenente il 60-80% di resina e il 15-25% di gomma, insieme a piccole quantità di olio essenziale estratta da alcune piante tropicali del genere Garcinia, in particolare la Garcinia hanburyi. È parzialmente solubile in alcool, etere ed altri solventi organici.
È di colore giallo oro intenso e viene impiegata per colorare gli acquarelli o come purgante drastico.
In pittura si utilizzava soprattutto come giallo trasparente, per colorare le stampe o anche per le velature. Era utilizzata dai pittori fiamminghi del XVI secolo fino al XIX secolo ma l'uso in seguito si è drasticamente ridotto per via degli alti costi di produzione.
Il nome è composto dal latino gomma e dal malese gatah (ghutah) che significa resina.
L'estrazione dalla garcinia avviene praticando delle incisioni a spirale nel tronco di alberi di almeno dieci anni d'età, il liquido resinoso che gocciola fuori viene raccolto in canne di bambù cave. Una volta che il liquido si è solidificato, il bambù viene aperto lasciando delle grosse bacchette di gommagutta grezza.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Gommagutta, in Thesaurus del Nuovo soggettario, BNCF.