Giustina Mistrello Destro

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Giustina Mistrello Destro

Sindaco di Padova
Durata mandato27 giugno 1999 –
15 giugno 2004
PredecessoreFlavio Zanonato
SuccessoreFlavio Zanonato

Deputata della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
14 marzo 2013
LegislaturaXV, XVI
Gruppo
parlamentare
XV: Forza Italia
XVI: Il Popolo della Libertà (fino al 12/11/2011)
Misto (dal 12/11/2011)
CoalizioneXV: Casa delle Libertà
XVI: PdL-LN
CircoscrizioneVeneto 1
Incarichi parlamentari
  • Membro della X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo)
  • Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Liberale Italiano (dal 2011)
In precedenza:
FI (1994-2009)
PdL (2009-2011)
Titolo di studioDiploma di liceo linguistico
ProfessioneImprenditrice

Giustina Mistrello, vedova Destro (Padova, 9 giugno 1945[1]), è una politica italiana, sindaco di Padova dal 1999 al 2004 (prima donna a ricoprire tale ruolo) e deputata nella XV e XVI legislatura.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata e cresciuta a Padova, penultima di otto sorelle, nella città del Santo consegue il diploma di liceo linguistico. Dopo la maturità entra nell'azienda paterna dedita all'editoria e comincia a prendere contatto con le responsabilità manageriali.

È stata sposata con l'industriale Nereo Destro, fino al decesso del marito avvenuto nel dicembre del 2017. Nel 1977, quando lei ha 32 anni, il marito, non contento dell'andamento di una sua industria di cavi elettrici, le affida la guida.

Nel 1982 entrò nella Confindustria, e nel 1996 fu nominata presidente del Premio Campiello, prima donna a raggiungere quella carica.

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

È considerata politicamente vicino alle idee dell'ex Ministro Claudio Scajola e dell'ex Ministro Giuseppe Pisanu nonché all'ex Presidente del Veneto Giancarlo Galan.[2]

Nel 1999 diventò sindaco di Padova e ricoprì questa carica sino al 2004 quando venne battuta dall'ex sindaco Flavio Zanonato. È rimasta comunque in politica, sempre nelle file di Forza Italia ed è stata eletta, nella Circoscrizione VII (Veneto 1), alla Camera dei deputati.

Il 14 ottobre 2011 dichiara apertamente che non parteciperà al voto di fiducia al Governo.

L'8 novembre 2011, è uno dei deputati della maggioranza che non vota il Rendiconto Generale dello Stato 2010 portando alla crisi del Governo Berlusconi IV e le rispettive dimissioni del premier.

Il 12 novembre 2011 la Destro lascia ufficialmente il gruppo alla Camera del PdL. Lo stesso giorno fonda insieme a due deputati ex PdL Roberto Antonione e Fabio Gava (dimessosi dal PdL lo stesso giorno), al deputato del Gruppo misto, non iscritto ad alcuna componente e anche lui ex PdL Giancarlo Pittelli e all'ex capogruppo di Popolo e Territorio Luciano Mario Sardelli una nuova componente nel Gruppo misto denominata "Liberali per l'Italia-PLI" .[3]

Nel 2012 alla componente si aggiungono altri 5 deputati ex PdL della componente Italia Libera usciti in dissenso dal gruppo rispetto alla linea di ostilità verso il Governo tecnico e il premier Monti tra cui Gaetano Pecorella, Isabella Bertolini, Giorgio Stracquadanio, Roberto Tortoli e Franco Stradella dando vita alla componente unitaria Italia Libera-Liberali per l'Italia-Partito Liberale Italiano" di cui Antonione sarà capogruppo unico.

Alle elezioni politiche 2013 appoggia la lista Con Monti per l'Italia del premier uscente Mario Monti.

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 è indagata dalla Procura di Imperia per finanziamento illecito a singolo parlamentare, insieme all'imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone, nell'ambito dell'inchiesta sul porto turistico di Imperia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Camera.it.
  2. ^ La fronda di Pisanu e Scajola L'idea di un Berlusconi bis, su web.archive.org, 10 novembre 2012. URL consultato il 15 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2012).
  3. ^ Redazione Online, Gli scontenti del Pdl vanno nel Misto E gli ex An si smarcano dal partito, su Corriere della Sera. URL consultato il 15 ottobre 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Predecessore Sindaco di Padova Successore
Flavio Zanonato 27 giugno 1999 - 15 giugno 2004 Flavio Zanonato