Giuseppe Cannovale

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Giuseppe Cannovale (Messina, 18641938) è stato un ingegnere, urbanista e imprenditore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto di copertura del Bisagno, Genova, 1905
Il piano regolatore per la riqualificazione delle aree adiacenti al torrente Bisagno
Il progetto tenico per la copertura del torrente
Il progetto per piazza Cola di Rienzo a Roma
Uno dei brevetti di Cannovale

Giuseppe Cannovale nacque a Messina da Tommaso Cannovale. Nel 1884 si iscrisse alla Regia scuola d'applicazione per gl'ingegneri di Torino, divenendo ingegnere civile nel 1889.[1][2][3] Nel 1892 partecipò al concorso per diventare ingegnere per il Ministero delle Finanze, senza tuttavia collocarsi fra i primi dodici posti richiesti.[4] Già dal 1896 risultava avere il proprio studio in Corso Vittorio Emanuele II a Torino,[5] per poi trasferirsi brevemente in provincia di Alessandria, a Tortona.[6][7]

Fece fortuna, però, trasferendosi a Genova nei primi anni del Novecento. Prese studio nella centrale via Frugoni 15,[8] accanto a via XX Settembre, dove erano in corso grandi opere urbanistiche e operavano i maggiori architetti dell'epoca, fra cui Coppedè, Rovelli, Pesce Maineri, Gamba, Carbone, Orzali, Cuneo, Croce, Giuseppe Tallero, G. B. Carpineti, i fratelli Celle e altri. Giunse nel capoluogo ligure in un momento importante per la città, quando l'assetto stava cambiando e grandi quartieri residenziali stavano nascendo. La più significativa trasformazione dell'area, quella che si apriva in posizione antistante alla stazione di Genova Brignole giungendo sino a Corso Italia, fu la copertura del torrente Bisagno e il piano regolatore delle aree adiacenti.[9][10] Le opere furono lungamente discusse e finalmente deliberate nel 1919, per essere poi terminate nel 1930. Fra gli studi utilizzati per l'intervento vi furono quelli di Cannovale, il primo presentato,[11] di Pesce-Maineri (quello approvato, poi, con modifiche[12]), di Picasso, Orzali e altri.[13][14][15]

Significativi, soprattutto in ottica storica, furono gli studi svolti da Cannovale riguardo al torrente Bisagno.[16] In particolare, fra il 1905 e il 1907 studiò e rilevò la corretta portata massima del torrente in caso di piena, e propose specifici progetti ingegneristici che, se accolti, avrebbero evitato le molte catastrofiche alluvioni verificatesi a Genova in tutto il secolo successivo, come si constatò solo negli anni 2000.[17][18][19][20][21][22]

In seguito si dedico in particolare alla progettazione civile e all'innovazione tecnica-industriale. All'inizio del secolo la tecnologia ingegneristica moderna era agli albori, con numerose innovazioni che si susseguivano, la più importante delle quali fu il sistema Hennebique, o cemento armato.[23] Cannovale iniziò quindi a concepire i propri progetti con un approccio anche imprenditoriale, diventando concessionario esclusivo per l'Italia del sistema di produzione del cemento Wayss & Freytag,[24] uno dei primi nella storia delle moderne costruzioni in cemento.[25] Nel 1906 brevettò un "nuovo sistema di costruzioni in cemento armato a camera d'aria"[26] e poi un "nuovo sistema Cannovale Solai Monolitici a camera d'aria",[27] che si diffusero (usato per esempio nella costruzione dell'Ospizio Marino Bolognese Provinciale di Rimini[28]) e grazie ai quali quale fece fortuna.[29][30][31][32] Nel giro di pochi anni, ampliò il proprio studio fondato a Genova aprendo, con l'industriale Ernesto Dellepiane di Pontedecimo, sedi nelle principali città italiane: Genova, Milano, Roma e Bologna,[33] affermandosi come una delle prime aziende specializzate nelle costruzioni in cemento armato in Italia.[34] L'impresa progettò negli anni successivi più di 600 commesse per un valore di oltre venti milioni di lire, occupandosi della fornitura di ossature e progettazione per dighe, ponti, bacini, gasometri e altre strutture per le Ferrovie dello stato, ministeri, enti pubblici e privati.[33][35]

Cannovale alternò sempre l'attività imprenditoriale a quella progettuale. Nel 1908 progettò la distilleria di Pontelagoscuro a Ferrara.[36] Nel 1910 fu autore del celebre Teatro Eden a Genova, «il più noto e meglio frequentato fra i locali di varietà», inaugurato nel 1910 e costruito in stile Luigi XV.[37] Annesso al teatro vi era anche un ristorante.[37] Fra il 1919 e il 1921 svolse perizie e si occupò della progettazione dell'Istituto professionale Piero Gaslini nel comune di Bolzaneto.[38]

Alla fine degli anni Venti, con l'aumentare delle commissioni, si trasferì a Roma, occupandosi di ingegneria civile ma anche urbanistica, proponendo per esempio un progetto di riqualificazione per l'isolato tra piazza Cola di Rienzo e via Valadier.[39] Dalla metà degli anni Trenta fu nominato presidente della STIG (Società Tolfetana Industria Gessi),[40] con sede in Lungotevere dei Mellini,[41] mentre il suo studio ingegneristico era collocato nella centrale piazza Cola di Rienzo, in rione Prati.[42] Anche in età avanzata continuò nella ricerca di nuove soluzioni ingegneristiche, depositando nel 1938 con l'ingegnere Angelo Illario, un brevetto per una tipologia di "solaio misto in cemento armato e laterzi costituito da travi tubolari fabbricati fuori d'opera".[43]

Per i suoi meriti nel campo ingegneristico e industriale, nel 1931 il Re lo nominò ufficiale[44] e nel 1933 commendatore,[45] mentre nei primi anni '10 era stato nominato cavaliere.[46][47]

Morì nel 1938, riservando alcuni lasciti testamentari a Napoli.[48] Nella sua raccolta personale risultava una significativa tela del pittore seicentesco Antonio Amorosi, dal titolo Suonatore.[49]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Cannovale, La scienza dell'ingegnere applicata, Torino, Augusto Federico Negro Tip. Edit., 1894.
  • Giuseppe Cannovale e Gustavo Credazzi, Progetto di Aula parlamentare nel palazzo di Montecitorio, Voghera, Stabilimento tipografico Gatti-Rossi-De Foresta Succ. G. Gatti, 1897.
  • Giuseppe Cannovale, Progetto del torrente Bisagno e Piano Regolatore delle aree adiacenti, Genova, Pagano, 1905.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
«S. M. il Re, sentita la Giunta degli Ordini dei SS. Maurizio e Lazzaro e della Corona d'Italia, sulla proposta di S. E. il Capo del Governo, Primo Mnistro, Segretario di Stato, Si compiacque nominare con decreti in data San Rossore 18 aprile 1931-IX.»
— 18 aprile 1931[44]
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
«S. M. il Re, sulla proposta di S. E. il Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato, Si compiacque nominare con decreto in data di San Rossore 9 novembre 1933-XII.»
— 9 novembre 1933[45]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Annuario della R. scuola d'applicazione per gli ingegneri in Torino, Candeletti, 1885, p. 159.
  2. ^ Annuario della R. scuola d'applicazione per gli ingegneri in Torino, Candeletti, 1888, p. 52.
  3. ^ R. Scuola d'applicazione per gl'ingegneri di Torino, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 263, 6 novembre 1889, p. 5.
  4. ^ Bollettino ufficiale del personale, Tipografia nazionale di G. Bertero, 1894, p. 6.
  5. ^ Annuario d'Italia, Calendario generale del Regno, Bontempelli, p. 487.
  6. ^ Annuario scientifico ed industriale, Fratelli Treves, 1897, p. 446.
  7. ^ Lorenzo Giacomini e Gian Maria Panizza (a cura di), Disegni contenuti nelle relazioni dei periti conservate nell'Archivio del Tribunale di Alessandria, Alessandria, Ministero per i beni e le attività culturali, 2004, p. 372.
  8. ^ Annuario genovese, Fratelli Pagano, p. 549.
  9. ^ Genova nella prima metà del Novecento, su Genova Palazzo Ducale, 2020.
  10. ^ Mario Martinengo, I lavori di canalizzazione e copertura del torrente Bisagno in Genova, in L'Ingegnere, III, n. 9, Roma, Società Anonima Poligrafica Italiana, Settembre 1929, pp. 541-545.
  11. ^ Paolo Biasotti, Prolungamento a mare di Piazza Rossetti e proposta per un nuovo parco urbano (PDF), Università di Genova, 2014.
  12. ^ Il disegno della città. Opera aperta nel tempo., Alinea, 2003, p. 448.
  13. ^ Matteo Fochessati e Gianni Franzone (a cura di), Dalla città al museo (PDF), Sagep, p. 19.
  14. ^ Maledetti Architetti, su Comune di Genova, 9 settembre 2021.
  15. ^ C. S., A Palazzo Ducale riprendono in sicurezza le visite guidate. Date e orario, in Goa Magazine, 10 settembre 2020.
  16. ^ Matteo Fochessati e Gianni Franzone (a cura di), De la cité au musée (PDF), Sagep.
  17. ^ Renzo Rosso, Bisagno. Il fiume nascosto, Marsilio, 2014, ISBN 9788831717908.
  18. ^ Torrente Bisagno. Piano di bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico. (PDF), Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Settentrionale, 2022.
  19. ^ Jacopo Giliberto, Alluvione di genova. Nel 1907 l’ingegnere previde tutto. Non fu ascoltato., in Il Sole 24 Ore, 14 ottobre 2014.
  20. ^ Francesco Ramella, Due o tre cose che Genova ci deve insegnare, in La Nuova Bussola Quotidiana, 18 ottobre 2014.
  21. ^ (EN) Francesco Faccini, Guido Paliaga, Pietro Piana, Alessandro Sacchini e Charles Watkins, The Bisagno stream catchment (Genoa, Italy) and its major 2 floods (1822, 1970 and 2014): geomorphic and land use variations 3 in the last three centuries (PDF), 2016.
  22. ^ Paolo Tizzoni, Relazione sul torrente Bisano a Genova (PDF), 8 novembre 2011.
  23. ^ Roma moderna e contemporanea, vol. 8, Archivio Guido Izzi, 2000, p. 299.
  24. ^ Annuario genovese, Fratelli Pagano, 1912, p. 751.
  25. ^ Vincenzo Perrone, Cenni storici sul cemento armato, su Architetto Vincenzo Perrone.
  26. ^ Bollettino della proprieta intellettuale, Tip. Nazionale G. Bertero, 1907, p. 1149.
  27. ^ Bollettino ufficiale della società per azioni, Tipografia eredi Botta, 1910, p. 235.
  28. ^ Giulio Marcovigi, L'ospizio Marino Provinciale Bolognese in Rimini (PDF), in Rivista di ingegneria sanitaria e edilizia moderna, n. 1, Torino, Unione Tipografico-editrice torinese, 15 gennaio 1915.
  29. ^ Nuovi solai monolitici a camera d'aria senza armatura in legno, in Il monitore tecnico, n. 15, Milano, Tip. Gio. Gussoni, 30 maggio 1909, p. 10.
  30. ^ Marco Felli e Simonetta Ciranna, Ingegneria e Architettura lungo un secolo di storia. Lo studio degli ingegneri Inverardi dell'Aquila, in History of Engineering, vol. 1, Cuzzolin, 2018.
  31. ^ Rivista di ingegneria sanitaria e di edilizia moderna, Biella, Stabilimento tipografico G. Testa, 1915, p. 16.
  32. ^ Bilanci delle società italiane per azioni, Associazione fra le società italiane per azioni, 1912, p. 570.
  33. ^ a b Sistemi Cannovale & Dellepiane Brevettati, in Giornale del Genio Civile, Ministero dei Lavori pubblici, 1913, p. 196.
  34. ^ Il ponte in ferro di S. Paolo, in Roma Marittima, V, Roma, Tip. Artero, 31 maggio 1913, p. 11.
    «L'antico ponte in ferro detto di S. Paolo [...] fu dato all'Amministrazione Comunale che pensò di utilizzarlo, con gli opportuni adattamenti, pel transito ordinario. [...] Parve perciò opportuno che l'adattamento si dovesse fare con il cemento armato. [...] Siccome il genere di costruzione è tuttoria in dominio di pochi specialisti, parve opportuno all'Amministrazione aprire una gara fra costoro, [...] la Società Vianini e C. l'Anonima Romana Cemento Armato, la ditta Gabellini, la ditta Cannovale e la ditta ing. F. S. Rossi e C.»
  35. ^ Cementi armati sistemi Cannovale & Dellepiane, in Il monitore tecnico, n. 5, Tip. Gio. Gussoni, 1913, p. 47.
  36. ^ Bollettino del Lavoro e della Previdenza Sociale, vol. 8, Ministero dell'economia, 1908, p. 420.
  37. ^ a b Franco Ragazzi, Teatri storici in Liguria, Sagep, 1991, p. 221, ISBN 9788870583922.
    «Fu il più noto e meglio frequentato fra i locali di varietà genovesi. Fu aperto nel 1910 in via Frugoni, costruito in stile "luigi XV" su progetto dell'ingegner Cannovale. Oltre alla sala da spettacoli, ospitava un capace ristorante. Fu locale di varietà, cantanti, comici, cabaret, balletti.»
  38. ^ Archivio storico (PDF), Milano, Società Umanitaria, 1999.
  39. ^ Ettore Maria Mazzola, Ulteriori aneddoti sul “Razionalismo di Stato”, su Virtutem forma decorat, 17 febbraio 2020.
  40. ^ Foglio degli annunzi legali della provincia di Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1935, p. 1112.
  41. ^ Foglio degli annunzi legali della provincia di Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1938, p. 813.
  42. ^ Bollettino dei protesti cambiari, dei fallimenti e del movimento delle ditte, Tip. C. Stracca, 1935, p. 1518.
  43. ^ Bollettino della proprieta intellettuale, Tip. Nazionale G. Bertero, 1938, p. 529.
  44. ^ a b Ordine della Corona d'Italia, in Gazzetta ufficiale del Tegno d'Italia, n. 187, 14 agosto 1931.
  45. ^ a b Ordine della Corona d'Italia, in Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, n. 115, 16 maggio 1934.
  46. ^ a b Bilanci delle società italiane per azioni, Associazione fra le società per azioni, 1912, p. 571.
  47. ^ a b Rivista delle società commerciali, Associazione fra le società italiane per azioni, 1913.
  48. ^ Bollettino ufficiale legislazione e disposizioni ufficiali, Stabilimento poligrafico per l'amministrazione dello Stato, 1938, p. 777.
  49. ^ Claudio Maggini e Antonio Amorosi, Antonio Mercurio Amorosi. Pittore (1660-1738): catalogo generale, Luisè, 1996, p. 33, ISBN 9788885050914.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Cevini, Genova anni '30. Da Labò a Daneri, Sagep, 1989, p. 138, ISBN 9788870583236.
  • Luigi Bernardi, Memoria sulle prove di carico di un solaio in cemento armato a camera d'aria (sistema Cannovale), Bologna, Stab. tipografico Emiliano, 1912.

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