Coordinate: 41°13′29.38″N 15°02′33.45″E

Ginestra (torrente)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ginestra
Uno scorcio della valle solcata dal torrente Ginestra; sullo sfondo si osserva il ponte a nove arcate della strada statale 90 bis.
StatoItalia (bandiera) Italia
Regioni  Campania
Province  Benevento   Avellino
ComuniMontefalcone di Val Fortore, San Giorgio la Molara, Ginestra degli Schiavoni, Casalbore, Montecalvo Irpino
Lunghezza16 km[1]
Altitudine sorgente858 m s.l.m.[2]
Altitudine foce288 m s.l.m.[2]
Nascefontanile San Lorenzo
41°18′51.88″N 14°58′59.87″E
Sfociafiume Miscano
41°13′29.38″N 15°02′33.45″E

Il torrente Ginestra, detto anche torrente della Ginestra[3][4] o vallone dei Cesari[5], è il principale tributario del fiume (o torrente) Miscano, il quale a sua volta costituisce il più importante affluente del fiume Ufita; tutti i suddetti corsi d'acqua scorrono nell'Appennino campano.

Il torrente Ginestra nasce dal fontanile San Lorenzo (presso il monte Difesa San Luca)[1], ricevendo poi gli apporti di numerosi ruscelli, tra cui i valloni Ridauro e Sant'Angelo[5], provenienti dai territori comunali di Montefalcone di Val Fortore e San Giorgio la Molara e dirigendosi quindi verso sud-est. Dopo aver rasentato il piccolo borgo di Ginestra degli Schiavoni (così chiamato poiché anticamente popolato da una colonia slava di schiavoni[3]) il torrente punta decisamente verso sud toccando la località disabitata di Pietrapiccola, nel territorio di Casalbore, ove vi è una sorgente di acqua sulfurea[6]. Più a valle il corso d'acqua è attraversato dalla strada statale 90 bis tramite un ponte a nove archi, nonché dal tratturo Pescasseroli-Candela mediante un semplice guado. Infine, immediatamente prima della sua foce alla destra idrografica del fiume Miscano, sorgono i resti del ponte romano dalla via Traiana (costruita dall'omonimo imperatore in sostituzione della più antica via Minucia), del quale rimane in piedi un unico pilone alla località Santo Spirito nel territorio di Montecalvo Irpino[7]; tale maestoso rudere è infatti detto ponte di Santo Spirito[8], ma è altresí noto come ponte u diàvele ("ponte del diavolo") nel locale dialetto irpino[9].

  1. ^ a b Torrente Ginestra, su Fiumi italiani (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2016).
  2. ^ a b Istituto Geografico Militare, Foglio n° 420 Troia, in Carta topografica d'Italia (scala 1:50.000), 1ª ed., Firenze, 1984.
  3. ^ a b Claudio Corvino, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Campania, Newton & Compton, 2002, p. 271.
  4. ^ ElencoAcquePubbliche, p. 2.
  5. ^ a b Ristampa Elenco Acque Pubbliche, 1900, p. 1561.
  6. ^ Guida d'Italia del Touring club italiano, vol. 18, 1963, p. 279.
  7. ^ Touring club italiano, Le strade dell'Italia romana, Touring Editore, 2004, pp. 116-117, ISBN 9788836532957.
  8. ^ Ponte di Santo Spirito, su Pleiades (archiviato il 28 maggio 2022).
  9. ^ Michele Marcantonio, La superstizione nell'alta valle del Fortore, Tip. Casa del Sacro Cuore, 1968, p. 116.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]