Gaoligongshania megalothyrsa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Gaoligongshania)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Gaoligongshania megalothyrsa
Immagine di Gaoligongshania megalothyrsa mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidae
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Bambusoideae
Tribù Arundinarieae
Genere Gaoligongshanias
Specie G. megalothyrsa
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Commelinidae
Ordine Cyperales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Bambusoideae
Tribù Arundinarieae
Genere Gaoligongshania
Li, l.R. Xue e N.H. Xia, 1995
Specie Gaoligongshania megalothyrsa
(Hand.-Mazz.) Li, l.R. Xue e N.H. Xia, 1995
Nomenclatura binomiale
Gaoligongshania megalothyrsa
(Hand.-Mazz.) Li, l.R. Xue e N.H. Xia, 1995

Gaoligongshania megalothyrsa (Hand.-Mazz.) Li, l.R. Xue e N.H. Xia, 1995 è una specie spermatofita monocotiledone di bambù appartenente alla famiglia Poaceae (ordine delle Poales). Gaoligongshania megalothyrsa è anche l'unica specie del genere (monotipo) Gaoligongshania Li, l.R. Xue e N.H. Xia, 1995 (genere monotipo).[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (Gaoligongshania) deriva dall'areale della distribuzione di questa specie: i Monti Gaoligong, chiamati in Cina Gaolígòng Shan, situati nello Yunnan occidentale.[4] L'epiteto specifico (megalothyrsa) deriva da due parole greche il cui significato è: "grande" e "tirso" ("tirso" è una particolare infiorescenza a pannocchia).[5][6]

Il nome scientifico della specie è stato definito inizialmente dal botanico austriaco Heinrich Raphael Eduard Handel-Mazzetti (1882-1940), perfezionato successivamente dai botanici cinesi contemporanei De Zhu Li (1963-), Chi Ju Hsueh (1921-) e Nian He Xia (1963-) nella pubblicazione "Acta Phytotaxonomica Sinica. Beijing - 33(6): 600" del 1995.[7]. Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici cinesi contemporanei De Zhu Li (1963-), Chi Ju Hsueh (1921-) e Nian He Xia (1963-) nella pubblicazione "Acta Phytotaxonomica Sinica. Beijing - 33(6): 598" del 1995.[8].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Spighetta generica con tre fiori diversi
  • Il portamento di questa specie è arbustivo-rampicante o epifitico con rizomi pachimorfi a collo corto. In genere ogni pianta si presenta con un culmo flessuoso; gli internodi sono affusolati e glabri; i nodi sono piatti. È presente un solo ramo per nodo con spessori simili al culmo. Dimensioni del culmo: diametro 0,5 - 1,5 cm; lunghezza 1 - 3,5 metri (massimo 8 metri); lunghezza dell'internodo 30 – 35 cm.[1][4][9][10][11][12][13][14]
  • Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le guaine sono persistenti e setolose ed hanno una apparenza coriacee simile al cuoio. Sono presenti dei padiglioni auricolari ben sviluppati di colore viola con apici fimbriati. La ligula è troncata a 1 – 2 mm. La lamina, con forme oblunghe-lanceolate e apice lungamente acuminato, in genere è ricurva (o riflessa) con margini seghettati. Anche le lamine del fogliame sono auricolate e fimbriate. Le venature sono parallelinervie (quelle trasversali sono visibili e distinte specialmente nelle lamine del fogliame). Dimensioni delle lamine fogliari: larghezza 7,5 – 9 cm; 35 – 40 cm.
  • Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze sono per lo più ramificate sparsamente ed hanno la forma di una grande pannocchia aperta. Le spighette sono molto numerose. Nelle infiorescenze non sono presenti brattee. Lunghezza delle infiorescenze: 35 – 45 cm.
  • Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, con pedicello e forme lineari, sono composte da 4 a 10 fiori sottesi da due brattee chiamate glume (inferiore e superiore). Le spighette terminano all'apice con un fiore sterile. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. Le glume sono lungamente mucronate. Le lamine del lemma sono molto lunghe (con forme lanceolate) e mucronate all'apice. Le palee sono doppiamente carenate. Lunghezza delle spighette: 2 – 4 cm. Lunghezza delle glume: 6 mm. Lunghezza delle palee: 0,8 cm. Lunghezza dei lemmi: 8 mm.
  • I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[9]
  • , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da tre lodicule, delle squame, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Lunghezza delle lodicule: 2 mm.
  • I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti oblunghi, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo, carnoso e succulento, è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è provvisto di epiblasto. I margini embrionali della foglia si sovrappongono. La fessura scutellare è assente. Lunghezza del cariosside: 1 cm.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: in generale le erbe delle Poaceae sono impollinate in modo anemogamo. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento – dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione di questa specie è cinese; in particolare dei monti Gaoligong (Yunnan occidentale). L'habitat tipico sono le foreste sempreverdi a foglie larghe. Spesso vegetano sui tronchi di alberi secolari. In montagna raggiungono le quote di 1.600 - 2.000 m s.l.m..[1][4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa specie (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[12]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, la specie di questa voce è descritta al'interno della sottofamiglia Bambusoideae (tribù Arundinarieae).[9][15]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La conoscenza filogenetica della tribù Arundinarieae è ancora in via di completamento. Per il momento i botanici (provvisoriamente) dividono la tribù in 12 cladi. Alla specie di questa voce è assegnato il nono clade (Clade IX).[1][2][16]

Nelle analisi molecolari la posizione filogenetica di questa specie è ancora incerta: (1) potrebbe formare, in posizione centrale nella tribù, un "gruppo fratello" con il secondo clade (Oldeania alpina)[2]; oppure (2) trovarsi in posizione basale subito dopo alcuni elementi del quinto clade (Clade V)[17]; oppure (3), sempre in posizione centrale nella tribù, potrebbe formare un "gruppo fratello" con il terzo clade (Chimonocalamus clade)[16]. Sono quindi necessari ulteriori studi per definire al meglio la posizione filogenetica di questa specie.

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[18]

  • Arundinaria megalothyrsa Hand.-Mazz.
  • Indocalamus megalothyrsus (Hand.-Mazz.) C.S.Chao & C.D.Chu
  • Monocladus macrophyllus C.M.Hui
  • Monocladus megalothyrsus (Hand.-Mazz.) T.P.Yi
  • Yushania megalothyrsa (Hand.-Mazz.) T.H.Wen

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Kellogg 2015, pag. 168.
  2. ^ a b c Zhang et al. 2016, pag. 122.
  3. ^ PeerJ 2018, pag. 14.
  4. ^ a b c eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 23 settembre 2018.
  5. ^ David Gledhill 2008, pag. 253.
  6. ^ David Gledhill 2008, pag. 379.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 23 settembre 2018.
  8. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 23 settembre 2018.
  9. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  10. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  11. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  12. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  13. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  14. ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su powo.science.kew.org, p. Gaoligongshania megalothyrsa. URL consultato il 23 settembre 2018.
  15. ^ Kellogg 2015, pag. 160.
  16. ^ a b PeerJ 2018.
  17. ^ Wang et al. 2017, pag. 5.
  18. ^ The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 23 settembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]