Francesco Giontella (imprenditore)

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Francesco Giontella

Podestà di Bastia Umbra
Durata mandato1935 –
1944
Capo di Stato
Capo del governo

Sindaco di Bastia Umbra
Durata mandato1952 –
1964
Capo di Stato
Capo del governo
SuccessoreUmberto Fifi

Dati generali
Prefisso onorifico
Partito politico
ProfessioneImprenditore
Francesco Giontella
NascitaMontecchio, 2 giugno 1895
MorteAssisi, 9 maggio 1969
Dati militari
Paese servitoRegno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
GuerrePrima guerra mondiale
Altre cariche
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Francesco Giontella (Montecchio, 2 giugno 1895Assisi, 9 maggio 1969) è stato un imprenditore e politico italiano, pioniere nella coltivazione e lavorazione del tabacco in Italia, nonché podestà dal 1935 al 1944 e sindaco dal 1952 al 1964 di Bastia Umbra[1].

Francesco Giontella prese parte alla prima guerra mondiale sia sul fronte italiano che partecipando attivamente alla campagna di Verdun in Francia.

La sua vita privata fu funestata da dolorosi eventi: coniugatosi nel 1921 con Altavilla Maria Marcacci, ebbe tre figli (Leonella, Leandro e Cesare Valentino), perdendo la prima e l'ultimogenito ancora adolescenti.

Fu sperimentatore nelle coltivazioni di speciali qualità di tabacco (Kentucky, Sumatra e Bright) e innovatore nelle tecnologie della sua lavorazione, che lo condussero all'apertura di stabilimenti a Bastia Umbra nel 1939,[N 1] Orvieto nel 1946, Buonconvento e Monteroni d'Arbia nel senese nel 1951. Divenne così "conosciuto e stimato in Italia e all'estero"[3] e "la sua fama gli fece guadagnare da parte del Monopolio di Stato, unico in Italia, l'autorizzazione a produrre sigarette non commerciabili con il suo nome".[4]

La sua vocazione politica, fortemente improntata al sociale, si rifletteva anche all'interno delle sue aziende nelle quali, nel 1952, gli oltre 1.000 dipendenti lavoravano (10.000 quintali di tabacco coltivato da 2.000 famiglie coloniche in ben 12 province) in stabilimenti con "l'aria condizionata, la filodiffusione, il refettorio, l'asilo nido, la sala proiezioni film, la biblioteca..."[5].

I numerosi mandati da sindaco di Bastia, nel dopoguerra, con la sua lista civica formata da repubblicani, democristiani, socialdemocratici e monarchici, lo videro contrapposto ai comunisti.

Riuscì a realizzare "opere pubbliche e private...", quali strade, ponti, acquedotti, case popolari e scuole, con il risultato di creare condizioni di sviluppo economico dell'area che, pertanto, "assorbì una crescente manodopera"[6]

Nel 1956 costituì a sue spese il Consorzio Idrico per lo sfruttamento del Tescio e del Chiascio, impedendo che la Società Romana di Elettricità utilizzasse l'energia idrica di quei fiumi a proprio uso, "al fine di far rimanere l'acqua agli umbri"[7].

Grande Ufficiale e Gran Maestro dell'Ordine del Santo Sepolcro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere del Lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
  • Bastia Umbra gli ha dedicato una via che costeggia il suo stabilimento e l'ospizio da lui edificato (nell'annessa cappella una vetrata reca le immagini dei figli prematuramente scomparsi), oggi è sede di una scuola superiore.[N 2]
Annotazioni
  1. ^ Stabilimento distrutto dai guastatori tedeschi il 14 giugno 1944 e poi ricostruito. Per una analitica descrizione dello stabilimento di Bastia, si veda Rinnovamento industriale italiano, in cui si afferma che questo stabilimento rappresenta "il più attrezzato opificio per la lavorazione dei tabacchi che esista, non solo in Italia, ma addirittura in tutta Europa".[2]
  2. ^ Nell'opera citata Artefici del lavoro italiano, in relazione all'attività dell'uomo, si fa riferimento alle "provvidenze poste in atto e dirette alla elevazione materiale e morale dei lavoratori e al sollievo dei bisognosi".[3]
Fonti
  1. ^ Bastia: nuovi nomi per vie e piazze intitolate a personaggi della storia locale, in Terre Nostre, Associazione Culturale “Libera Vox città di Bastia Umbra”, 11 novembre 2011. URL consultato il 7 giugno 2023.
  2. ^ Rinnovamento industriale italiano, pp. 8-18.
  3. ^ a b Artefici del lavoro italiano, p. 301.
  4. ^ Enrico Brozzi e Paola Gualfetti, 1997, p. 150.
  5. ^ Enrico Brozzi e Paola Gualfetti, 1997, p. 110.
  6. ^ Enrico Brozzi e Paola Gualfetti, 1997, pp. 52-62, 73, 125-126.
  7. ^ Enrico Brozzi e Paola Gualfetti, 1997, pp. 121-122.
  • Rinnovamento industriale italiano, vol. 2, Ministero dell'Industria e Commercio/Italica Editoriale.
  • Artefici del lavoro italiano, Roma, Istituto di Arti e Mestieri Roosevelt, 1956.
  • Enrico Brozzi e Paola Gualfetti, Fifi e Giontella due protagonisti della ricostruzione a Bastia, Bastia Umbra, 1997.
  • Edda Vetturini, Memorie del tempo di guerra, Assisi, 1995.

Voci correlate

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