Figli miei, vita mia
Figli miei, vita mia (Meus Filhos, Minha Vida) è una telenovela brasiliana del 1984 in 237 puntate (condensate in una versione di 162 nell'edizione italiana), ideata e scritta da Ismael Fernandes con la collaborazione di Crayton Sarzy e Henrique Lobo (quest'ultimo anche in veste di regista principale, affiancato da Antonino Seabra e Jardel Mello), e prodotta da SBT. I quattro protagonisti della trama sono interpretati da Miriam Pires, Raymundo de Souza, Denis Derkian e Carlo Briani.
La telenovela è ambientata a San Paolo del Brasile, e marginalmente a Rio de Janeiro.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]La storia è incentrata sulle vicissitudini di una vedova di San Paolo, Luzia, madre di tre giovani adulti, tutti maschi. Di fatto Figli miei, vita mia è divisa in due parti: nella prima varie e dolorose circostanze fanno sì che i quattro protagonisti per un periodo non possano rimanere direttamente in contatto tra loro. André, il figlio maggiore, promettente avvocato, pur di fare carriera sposa la ricca Olga, figlia di Pascoal e Yara, senza immaginare che il matrimonio si rivelerà un vero inferno: la donna, gelosa e possessiva al limite del patologico, prova inoltre avversione nei confronti della famiglia del marito e a causa di ciò si mette in urto pure coi propri genitori. Mario, il figlio più giovane, è uno studente universitario di medicina che finisce in carcere a causa di alcune cattive compagnie e strane speculazioni. Pedro, l'altro figlio di Luzia, fa il meccanico in un'officina; coinvolto suo malgrado nei loschi traffici che hanno causato l'arresto del fratello, è costretto ad allontanarsi dalla città. In seguito alla condanna di Mario, che viene inviato in una colonia penale agricola, Olga impone ad André di non frequentare più sua madre, e l'uomo obbedisce rinnegando di fatto la famiglia di origine.
Così Luzia, che nel frattempo è stata licenziata, perde ogni possibilità di contatto diretto coi figli, restando inoltre senza soldi e senza casa. Ma dopo alcuni mesi la famiglia si riunirà: Olga, rimasta incinta, cambia atteggiamento e accetta finalmente Luzia come suocera; Mario torna libero e si riscatta unendosi in matrimonio con Rosa, l'assistente sociale che si è presa cura di lui; Pedro rientra a San Paolo e si lega sentimentalmente a Zilda, l'ex fidanzata di Mario. Olga muore nel partorire la piccola Cinzia; André inizia una relazione con Cleusa, l'ex cameriera della coppia.
Dopo aver risolto i problemi economici, Luzia andrà a vivere in una grande casa con André, Cleusa e Pedro, pronta ad affrontare con serenità il futuro, ma nuove nubi sono all'orizzonte. Adelaide Breno Guimares, ricchissima vedova che brama vendetta per la misteriosa morte del figlio Lauro avvenuta anni prima, è decisa a fare riaprire il processo nella speranza di vedere condannata la presunta colpevole e si rivolge dunque ad André, che ormai è un brillante e affermato avvocato: l'uomo accetta l'incarico senza sapere che la persona di cui Adelaide sospetta è Rosa. Inoltre il rapporto tra André e Cleusa viene messo alla prova a causa di Isabel, figlia di Adelaide, che si innamora dell'avvocato nonostante sia anche lei fidanzata. In questa seconda parte della telenovela c'è anche spazio per storie parallele, con l'introduzione di altri personaggi, diversi dei quali non interagiranno mai con Luzia e i suoi figli.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]- Lo scrittore Miguel M. Abrahão sostiene in Figli miei, vita mia un piccolissimo ruolo: è stata la sua unica prova di attore per la tv. [1]
- Nella telenovela appaiono anche, nel ruolo di loro stessi, la modella Heloísa Pinheiro e il conduttore televisivo Mauro Zukerman.
Edizione italiana
[modifica | modifica wikitesto]La telenovela è stata trasmessa in Italia dapprima dalle TV regionali a partire dal 1986 grazie alla ITB (una società di distribuzione che già aveva importato in Italia diversi cartoni animati giapponesi di successo), poi da Tv7 Pathè e Supersix nel corso degli anni 90, quindi da Donna TV nella stagione televisiva 2021-22.
Il doppiaggio, a cura di Bruno Cattaneo, è stato curato dalla società C R C con sede a Roma. La sigla italiana è Figli miei, vita mia, canzone eseguita dall'Orchestra Raul Casadei, in sostituzione del brano originale, Gratidão, di Agnaldo Rayol.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Copia archiviata, su sbtpedia.com.br. URL consultato il 31 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2023).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Figli miei, vita mia, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Figli miei, vita mia, su IMDb, IMDb.com.