Enzo Casalini
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Vincenzo Casalini | |
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Sottosegretario al Ministero delle finanze | |
Durata mandato | 9 luglio 1928 – 20 luglio 1932 |
Monarca | Vittorio Emanuele III |
Capo del governo | Benito Mussolini |
Deputato del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 24 maggio 1924 – 2 agosto 1943 |
Legislatura | XXVII, XXVIII, XXIX e XXX |
Incarichi parlamentari | |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PNF |
Titolo di studio | Laurea in ingegneria |
Professione | Ingegnere, pubblicista e giornalista |
Vincenzo Casalini, meglio noto come Enzo (Roma, 2 dicembre 1886 – Rovigo, 18 novembre 1963), è stato un politico e ingegnere italiano, deputato del Regno d'Italia dal 1924 al 1943 nonché Sottosegretario al Ministero delle finanze dal 1928 al 1932.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque a Roma nel 1886 da Alessandro Casalini, ex militare che aveva partecipato alla spedizione dei Mille nonché membro del consiglio comunale e poi provinciale di Rovigo e in seguito senatore del Regno, e Clotilde Frascara. Combatté nella prima guerra mondiale, raggiungendo il grado di capitano, e alla morte del padre nel 1921 si stabilì a Rovigo per curare le attività economiche di famiglia, in particolare la gestione del Corriere del Polesine. Aderì fin da subito al fascismo e sfruttò anche il suo giornale, poi chiuso nel 1927 in favore del nuovo La Voce del Mattino, in sostegno alla sua parte politica. Nel 1926 fece parte della società per azioni costituita per l'acquisto de Il Giornale d'Italia.
Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]
Militò da subito nel Partito Nazionale Fascista, diventando uno dei maggiori esponenti del fascismo polesano, e fu Console generale nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale nonché Segretario provinciale dei Fasci del Polesine.[1] Risultò a capo della spedizione che uccise Luigi Masin, cassiere della Lega dei braccianti e dei contadini, nonché nei raid di danneggiamento dei circoli socialisti di Boara Polesine e Granzette.[2]
Nel 1924 fu eletto alla Camera dei deputati (poi divenuta Camera dei fasci e delle corporazioni) nella XXVII legislatura e rimase in carica anche per le successive tre legislature fino al 2 agosto 1943.Quattro anni dopo fu nominato Sottosegretario al Ministero delle finanze nel governo Mussolini, con la nomina a Ministro di Antonio Mosconi, e nello stesso periodo assunse la presidenza della Cassa di Risparmio di Rovigo che traghettò verso la fusione con la Cassa di Risparmio di Padova nella Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (poi confluita in Cassa di Risparmio del Veneto). Durante la Grande depressione agevolò la fusione dei piccoli istituti di credito operanti in provincia di Rovigo che confluirono nella sua banca.
Nel corso del 1930, alla morte di Michele Bianchi, gli fu offerto di succedergli nella carica di quadrumviro del fascismo ma rifiutò. Due anni dopo terminò il suo mandato di Sottosegretario. Nel 1934 La Voce del Mattino cessò le pubblicazioni. In un periodo imprecisato ha svolto anche il ruolo di commissario di Agea, società municipalizzata del governatorato di Roma per l'erogazione dell'energia elettrica e del servizio idrico.
Morì a Rovigo nel 1963.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Niccolò Panaino, Gli antifascisti e il «fatto compiuto». A un anno dalla marcia su Roma, su fondazionefeltrinelli.it, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 20 marzo 2019. URL consultato il 22 agosto 2021.
- ^ A 100 anni dal vile delitto Masin, in Il Popolo del Veneto, 12 aprile 2021. URL consultato il 22 agosto 2021.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Vincenzo Casalini, su storia.camera.it, Camera dei deputati.